L’enigma Kandinskij non è ancora compiutamente disvelato e l’ampia retrospettiva punta ad approfondire, in modo autorevole, questa ricerca.

La grande mostra su Vasilij Kandinskij (Mosca 1866 – Neuilly-sur-Seine 1944) si può ammirare dal 26 febbraio al 26 giugno 2022, nella prestigiosa sede espositiva di Palazzo Roverella a Rovigo, per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Vasilij Kandinskij, Le Noeud rouge Fondation Maeght, Saint-Paul de Vence (France), Photo Claude Germain

L’obiettivo è di aiutare a cogliere l’arco unitario del percorso dell’artista, anticipano i curatori Paolo Bolpagni e Evgenia Petrova, «individuandone le costanti che, dai primi anni del Novecento sino alla fine, innervano il suo modo personalissimo di dipingere: la ricerca di un’autenticità interiore, la volontà di creare un mondo visivo nuovo e libero, il riferimento alla musica, l’irrazionalismo spiritualistico e il legame con l’arte popolare russa e soprattutto con le espressioni creative dei popoli della Siberia, le cui tracce agiscono alla stregua di un fil rouge. La componente musicale e quella etnografica rivelano una comune radice spiritualistica».

Il tutto mentre si assisteal graduale passaggio dalla figurazione all’astrazione, che si impone come chiave di volta di una delle rivoluzioni più radicali della pittura della prima metà del XX secolo.

Il contributo di Kandinskij alla creazione di una forma espressiva della pittura fondata su nuovi presupposti è enorme. Ma, sottolineano i curatori, «nonostante il grande lavoro storico-critico che, anche negli ultimi decenni, hanno compiuto molti studiosi, nell’analisi del suo percorso resta un che di enigmatico». Come evidenzia la mostra “Kandinskij. L’opera / 1900-1940”, il fascino dell’artista sta anche nella sua imprendibilità, nello sfuggire a spiegazioni del tutto razionali.

Vasilij Kandinskij, Mittengrun (Green in the middle), 1932. Collezione privata, Roma

Il percorso espositivo prende avvio dagli esordi a Monaco di Baviera, per approfondire poi l’approdo a Murnau e la scoperta dello “spirituale nell’arte”, per sfociare quindi nel magico momento del “Cavaliere azzurro” e della conquista dell’astrattismo (1911-1914). Indi, il ritorno in Russia (1914-1921) e l’esperienza al Bauhaus (1922-1933), sino agli ultimi anni in Francia. Un percorso puntuale che entra nel vivo di tutti i momenti creativi della vicenda di Kandinskij, documentati attraverso una sequenza di opere che, di questa qualità, difficilmente si sono potute ammirare in una mostra italiana su di lui.

C.S.M.
Fonte: Studio Esseci, febbraio 2022
Immagine di apertura: Vasilij Kandinskij, Rider, 1909-1910. Collezione privata, Vienna

KANDINSKIJ. L’OPERA / 1900-1940
26 febbraio 2022 – 26 giugno 2022

Palazzo Roverella
via Laurenti 8/10, Rovigo
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