Più di mille opere, alcune mai esposte prima, della collezione dei Savoia: reperti provenienti dalla Mesopotamia, statue greche e romane, vasellame greco, elementi funerari etruschi e fenici.
I Musei Reali di Torino presentano un itinerario di visita ancora più ricco e coinvolgente grazie all’inaugurazione, dal 19 febbraio 2022, della Galleria Archeologica. Un inedito e suggestivo allestimento permanente dedicato alle civiltà del Mediterraneo antico, dove sono custoditi reperti di rara bellezza e di inestimabile valore storico, che costituiscono il nucleo più antico delle collezioni d’arte e archeologia, al piano terreno della Manica Nuova di Palazzo Reale.
I materiali esposti compongono uno straordinario scrigno di testimonianze pervenute al Museo di Antichità in più di quattrocento anni di storia, grazie al collezionismo di Casa Savoia e alle scoperte di studiosi, esploratori e imprenditori. Questa iniziativa, in linea con il Piano Strategico dei Musei Reali, punta a riordinare i percorsi di visita, migliorando i collegamenti fra le diverse unità museali, soprattutto all’interno del Museo di Antichità, attualmente suddiviso in tre sezioni: Archeologia a Torino, Padiglione Territorio, Sezione Collezioni.
Con la nascita dei Musei Reali nel 2016, la prima Reggia d’Italia ha aperto le sue porte a una eredità culturale che spazia dalla Preistoria alla modernità, con testimonianze che da Torino si affacciano sulla storia di tante altre civiltà dell’Europa e del mondo – spiega Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali.
GLI APPROFONDIMENTI
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Il percorso di visita è suddiviso in cinque sezioni e si articola lungo dieci sale, con un allestimento scenografico. Il patrimonio del Museo di Antichità è messo in scena come un affascinante viaggio nel tempo e nello spazio, che ripercorre la nascita delle prime collezioni per poi avventurarsi lungo la Galleria delle Sculture, sulla quale si affacciano le sale riservate alle diverse civiltà.
La prima sezione sulla storia del collezionismo antiquario è dedicata al nucleo primigenio delle collezioni sabaude, frutto di abili acquisizioni sul mercato di Roma e Venezia per volontà del duca Emanuele Filiberto dalla fine del Cinquecento, poi fortemente incrementate dal figlio Carlo Emanuele I. Lungo le pareti del corridoio centrale si allineano statue greche e romane, rilievi scolpiti e busti marmorei. Nella Rotonda degli Imperatori i busti dei principali personaggi della storia romana circondano il visitatore.
Ai reperti assiri, giunti al Museo nel 1847, è dedicata l’area Vicino Oriente Antico, a cui si unisce la più ricca raccolta in Italia di testi cuneiformi e sigilli a cilindro.All’interno della sezione sulle antichità dall’isola di Cipro, è presente la maggiore collezione del Museo: conta oltre 1.000 pezzi in grado di testimoniare l’evoluzione di quello straordinario crocevia culturale lungo un arco cronologico che spazia dall’antica Età del bronzo (III millennio a.C.) alla tarda antichità (IV-V secolo d.C.).
Seguono le sale della civiltà romana, dove è esposto per la prima volta il calco ottocentesco del calendario romano dei Fasti Praenestini; dell’Egitto in età ellenistica, dove risplende la bellissima testa della celebre regina Cleopatra VII; del mondo fenicio e punico. Le ceramiche elleniche e italiote (circa 400 pezzi) acquistate tra il 1827 e il 1828 da Carlo Felice sono protagoniste della sezione Civiltà Greca ed Etrusca. A queste si aggiunge una seconda collezione di reperti etruschi che comprende vasellame in ceramica, bucchero, bronzi, urne cinerarie, sarcofagi e vasellame di produzione meridionale.
I PEZZI PIÙ IMPORTANTI
Tra gli oggetti iconici selezionati dai curatori sono presentati il ritratto scultoreo di Cesare, ritenuto dagli esperti uno dei più rassomiglianti al condottiero; il rilievo assiro del re Sargon II, una delle più raffinate rappresentazioni del sovrano neo assiro risalente al 717-707 a.C.; il grande sarcofago etrusco datato al 280-270 a.C. della Matausna, donna appartenente alla famiglia omonima di cui si possono ricostruire parentele e nomi; il mosaico del cantore Orfeo che ammansisce le belve, ritrovato a Cagliari e giunto al Museo di Antichità già nel Settecento; il misterioso busto di Iside “cabalistica”, scolpito nella seconda metà del XVI secolo; un’eccezionale iscrizione in bronzo trilingue (punico, greco, latino) proveniente dalla Sardegna romana.
CONTENUTI ACCESSIBILI A TUTTI
Il percorso è concepito secondo il principio del design for all. I contenuti sono accessibili a tutti i pubblici grazie a didascalie commentate, contenuti tattili e audiodescrizioni, richiamabili da smartphone attraverso QRcode integrati sulle pareti. La Galleria Junior stimola la curiosità dei bambini attraverso giochi e indovinelli. I visitatori trovano degli approfondimenti extra in Galleria Live, con videointerviste a protagonisti del mondo della cultura, dello sport, dell’imprenditoria e dell’arte.
C.S.M.
Fonte: Ufficio stampa, 18 febbraio 2022
Musei Reali di Torino
Piazzetta Reale, 1 – 10122 TORINO
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