Al Museo del Cenacolo Vinciano, nel refettorio di Santa Maria delle Grazie, prende il via il restauro della Crocefissione del Montorfano. Indagini sui ritratti dei Duchi attribuiti a Leonardo.
Il restauro riguarda le superfici dipinte della parete sud, con la Crocefissione (1495), e i dipinti murali che ornano la parete ovest, miracolosamente risparmiata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, nel ’43.
Le analisi preliminari sono iniziate il 13 dicembre scorso. Le attività di restauro, nelle prime fasi, sono concentrate sul grande affresco della Crocefissione, per procedere poi sulla parete laterale. Su questa superficie e sulla volta sono presenti motivi decorativi realizzati a partire dal 1488, mentre alle estremità sono visibili due lunette decorate. Quella adiacente all’Ultima Cena raffigura uno stemma in una ghirlanda di foglie e frutti ed è attribuita allo stesso Leonardo da Vinci. Di quasi certa attribuzione leonardesca sono anche i ritratti di Ludovico il Moro con la moglie Beatrice d’Este e i figli, collocati nella parte inferiore della Crocefissione e ormai quasi del tutto perduti.
Fa il punto della situazione Emanuela Daffra, direttore regionale musei della Lombardia: Il cantiere, nato per esigenze conservative, sarà anche una importante occasione di approfondimento sulla storia dell’edificio, sull’opera di Montorfano, sulle effigi ducali. Già dalle prime settimane di lavoro appare chiaro che molti dei luoghi comuni su questo dipinto dovranno essere rivisti e che lo studio sistematico della sua ‘materia’ aiuterà a dipanare le vicende di un luogo cruciale per la Milano rinascimentale.
Ogni aspetto dell’intervento, compreso l’allestimento del cantiere, è stato progettato in modo da minimizzarne l’impatto sul delicato refettorio, protetto da polveri e inquinanti oltre che monitorato per umidità e temperatura. Inoltre le diverse fasi sono state programmate in modo da poter mantenere aperto il Museo per tutta la durata dei lavori, riservando le operazioni più impegnative agli orari di chiusura. I dettagli dell’opera temporaneamente nascosta sono offerti ai visitatori tramite un ledwall e il procedere del cantiere è raccontato sul sito del Museo, in costante aggiornamento.
APPROFONDIMENTO: LA CROCEFISSIONE DI CRISTO
È il 1495 quando Giovanni di Donato Montorfano, pittore lombardo documentato dal 1473 e morto tra il 1502 e il 1503, firma e data la Crocefissione, che ha appena terminato di dipingere nel Refettorio delle Grazie, a Milano. Sulla parete di fronte sta prendendo forma l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci.
La scena occupa l’intera parete (circa 50 mq) e si svolge all’interno di una cornice architettonica che inquadra il vasto paesaggio roccioso del monte Calvario dominato, al centro, dalla città di Gerusalemme. Lo spazio è scandito in tre parti dalle lunette che inquadrano le croci con Cristo al centro e i due ladroni ai lati. La composizione è gremita di figure che a fatica si scalano nello spazio saturo di dettagli: lunghe picche, bardature di cavalli, chiome ricciute, alberelli, torrette. Tra le figure minutamente descritte non circola l’aria ad ammorbidirne i contorni rigidi.
Nella parte bassa dell’affresco sono visibili le sagome dei signori di Milano, Ludovico il Moro con il primogenito Ercole Massimiliano a sinistra e Beatrice d’Este con il figlio minore Francesco sulla destra. Attribuite a Leonardo da Vinci, le figure sono oggi a mala pena leggibili. Condotte su di un intonaco assai liscio e con tecnica differente rispetto al resto dell’insieme, hanno perso praticamente per intero gli strati pittorici.
La Crocefissione è realizzata con tecnica mista che unisce affresco, pittura a calce, finiture a secco, dettagli in pastiglia a rilievo completati un tempo con foglia metallica; sulle architetture, sulle vesti rimangono tracce di lumeggiature a polvere d’oro.
L’opera di Montorfano ci è giunta in condizioni complessivamente migliori rispetto all’Ultima Cena, anche se il succedersi dei restauri e la lunga esposizione alle intemperie seguita ai bombardamenti del 1943 hanno impoverito irreversibilmente una pittura che in origine doveva avere un aspetto screziato e scintillante, con tonalità di colore più sature, inserendosi in pieno nella tradizione lombarda delle pitture murali riccamente operate.
C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, febbraio 2022
Museo del Cenacolo Vinciano
piazza Santa Maria delle Grazie, 2
20123 Milano
Biglietti: cenacolovinciano.vivaticket.it
call center: +39 02 92800360
www.cenacolovinciano.org
Restauro del Montorfano e della parete ovest del refettorio – Museo del Cenacolo Vinciano