Al Centro Saint-Bénin una vasta retrospettiva sul celebre fotografo francese. Le immagini provengono dall’Atelier Doisneau di Montrouge, nel sud di Parigi.
Tra le 128 opere in mostra, anche Le Baiser de l’Hôtel de Ville, Paris, 1950, immagine celebre e iconica, ritenuta tra le più riprodotte al mondo. In questo suo famoso scatto l’artista ha saputo catturare un momento magico e un’emozione universali. La mostra “Robert Doisneau”, a cura di Gabriel Bauret, è visibile ad Aosta dal 5 marzo al 22 maggio 2022.
«Robert Doisneau incarna l’immagine del fotografo umanista immerso nella vita della sua città: ne coglie il respiro, le emozioni, le trasformazioni sociali, ne narra la bellezza, le contraddizioni, le storie minime che ne compongono la storia collettiva…. Lo fa sempre con delicatezza e garbo, talvolta con malinconia, spesso con un’ironia sottilmente dissimulata oppure giocosamente evidente», spiega La Dirigente delle Attività espositive Daria Jorioz.
A Montrouge, Doisneau (1912 Gentilly, Parigi) ha sviluppato e archiviato le sue immagini per oltre cinquant’anni, e in questa città si è spento nel 1994, lasciando un’eredità di quasi 450.000 negativi. Dallo stesso atelier, oggi le due figlie contribuiscono alla divulgazione della sua opera, accogliendo le continue richieste di musei, festival e case editrici.
ROBERT DOISNEAU
Iniziò nel campo della litografia, che abbandonò presto in favore dell’apprendistato presso lo studio del fotografo André Vigneau. Seguì, per quattro anni, la collaborazione con il reparto pubblicitario della Renault, approdando poi allo status di fotografo indipendente. Subito dopo la guerra, e la Liberazione della capitale di cui fu testimone, iniziarono le commissioni per la pubblicità (in particolare per l’industria automobilistica), la stampa (tra cui le riviste “Le Point” e “Vogue”) e l’editoria.
Tra le numerose pubblicazioni, La Banlieue de Paris del 1949, in collaborazione con lo scrittore Blaise Cendrars. La sua traiettoria si incrociò anche con quelle di Jacques Prévert e Robert Giraud, nonché con quella dell’attore e violoncellista Maurice Baquet, con il quale mise in scena un gran numero di immagini. Dal 1946 le sue fotografie furono distribuite dall’agenzia Rapho. Qui conobbe Sabine Weiss, Willy Ronis e Édouard Boubat che insieme a lui diedero vita a una corrente estetica definita “umanista”. Gli fu assegnato nel 1983 il “Grand Prix national de la photographie”, a consacrazione di un’opera estremamente ricca e densa.
M.C.S.
Fonte: Ufficio stampa, marzo 2022
Immagine di apertura: Le baiser de l’Hôtel de Ville,
Paris 1950 © Robert Doisneau
ROBERT DOISNEAU
5 marzo – 22 maggio 2022
Centro Saint-Bénin
Via Festaz 27 – Aosta
Tel. 0165.272687
e-mail: u-mostre@regione.vda.it
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