Al Magazzino delle Idee, novanta opere fotografiche ripercorrono l’evoluzione delle donne artiste negli ultimi cento anni. Il tema del ritratto torna a maggio a Gorizia.

Il ritratto e l’autoritratto fotografico sono una testimonianza straordinaria del difficile processo di affermazione di sé e della conquista di una nuova identità sociale da parte delle artiste donne nel Novecento e nei primi anni del nuovo secolo. A Trieste, la mostra Io, lei, l’altra – Ritratti e autoritratti fotografici di donne artiste” è visibile dal 19 marzo al 26 giugno 2022.

Mari Katayama, You’re mine #002, 2014 © Mari Katayama Collezione privata, Roma

A forme convenzionali di rappresentazione si contrappongono nuovi modi di esprimere la propria personalità. Da modella al servizio di un artista la donna si trasforma in figura attiva e creativa. Ai ritratti eseguiti da uomini come Man Ray, Edward Weston, Henry Cartier-Bresson, Robert Mapplethorpe, si accostano ritratti e autoritratti di donne artiste e fotografe, tra cui Wanda Wulz, Inge Morath, Vivian Maier, Nan Goldin, Cindy Sherman, Marina Abramović.

Se siamo portati a pensare che le autorappresentazioni meglio rispecchino l’autore rispetto ai ritratti eseguiti da altri, le opere raccontano una storia spesso diversa in cui le donne dimostrano di saper imporre la propria personalità a colui che sta dall’altra parte dell’obiettivo. Leonor Fini, la marchesa Luisa Casati si servono dell’obiettivo dei colleghi uomini per esprimere il loro fascino e la forza seduttiva. Florence Henri, Francesca Woodman e Nan Goldin al contrario, puntano su di loro la macchina fotografica per rivelare aspetti celati della personalità. 

Una sezione è dedicata alle donne che sono state creatrici e allo stesso tempo hanno prestato i loro volti e i loro corpi per opere altrui, come Meret Oppenheim, Tina Modotti, Dora Maar; un’altra raccoglie autoritratti che hanno per protagoniste Valie Export, Jo Spence e Renate Bertlmann e mimano ironicamente l’immagine tradizionale della donna come madre, donna di casa o oggetto sessuale. Si aggiungono gli autoritratti delle artiste che, da Claude Cahun a Cindy Sherman, hanno utilizzato il proprio corpo per interpretare, attraverso mascheramenti, identità o stereotipi diversi. Catalogo edito da Skira.

Veno Pilon, Leonor Fini, 1935 ca. © Primoz Brecelj Pilonova Galerija Ajdovscina – Galleria Pillon, Ajdovscina/Aidussina

A GORIZIA 
Io, lei, l’altra si inserisce in un progetto dedicato al tema dell’autoritratto che spazia dal rinascimento fino ai giorni nostri. Dal mese di maggio, sono attese a Palazzo Attems Petzenstein di Gorizia la mostra Riflessi mentre alla Galleria Regionale d’Arte contemporanea Luigi Spazzapan si terrà l’esposizione Artista + Artista.

C.S.M.
Fonte: ufficio Stampa, febbraio 2022
Immagine di apertura: Zanele Muholi Basizeni II, Parktown
2016 ©Zanele Muholi Collezione privata, Roma






IO, LEI, L’ALTRA – RITRATTI E AUTORITRATTI FOTOGRAFICI DI DONNE ARTISTE
19 marzo – 26 giugno 2022

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