200 opere dal Duecento al Novecento: dipinti, sculture, miniature, arazzi, argenti. Ai Musei San Domenico una mostra dedicata a una figura misteriosa e travisata: Maria Maddalena. Comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci.

Il suo nome era Myriam in ebraico, Maryam in aramaico, Maria in greco, e nacque a Màgdala di Galilea. A lei la letteratura e il cinema hanno dedicato centinaia di opere. Gli artisti l’hanno posta al centro della loro produzione dando vita a capolavori che segnano, lungo la linea del tempo, la storia dell’arte stessa e i suoi sviluppi.

Guido Reni, Maddalena penitente 1627, Collezione Francesco Micheli

Chi era davvero la Maddalena? E perché si è generata quella confusa, avvincente sequenza di rappresentazioni che hanno portato alla costruzione della sua sfaccettata identità? Attraverso alcune delle più preziose opere d’arte a lei dedicate, la mostra forlivese “Maddalena. Il mistero e l’immagine”, a cura di Cristina Acidini, Paola Refice, Fernando Mazzocca, indaga il mistero irrisolto di una donna che ancora inquieta e affascina.

Il progetto espositivo porta in Italia capolavori provenienti da importanti istituzioni nazionali e internazionali. I Musei San Domenico, dal 27 marzo al 10 luglio 2022, ospitano 200 opere tra le più significative dal III sec. d.C. al Novecento, suddivise in 11 sezioni, in un percorso espositivo che comprende pittura, scultura, miniature, arazzi, argenti e opere grafiche e che si snoda attraverso i più grandi nomi di ogni epoca. Il percorso espositivo si articola all’interno della Chiesa di San Giacomo e delle grandi sale che costituirono la biblioteca del Convento di San Domenico. Ideata e realizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune e i Musei, la mostra si avvale di un prestigioso comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci e della direzione generale di Gianfranco Brunelli.

Renato Guttuso Crocifissione 1941 Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea

Spiega Brunelli che «la mostra segue un percorso alquanto articolato: dai precedenti iconografici di epoca classica pre-cristiana, centrati sull’estetica del dolore, alle varianti sul tema che da Giotto vanno al tardogotico; ai ritratti della Maddalena come figura dell’Umanesimo quattrocentesco alle tensioni formali del Cinquecento, alla sensuale spiritualità del Seicento che individua nella peccatrice santa, nei temi della vanitas, del pentimento e dell’estasi la cifra della propria autorappresentazione. Al sublime, al Romantico, ai tratti che Mengs, Canova e Hayez affidano a una donna sola ed enigmatica; al Simbolismo ottocentesco che la vede pallida e perduta e alle espressioni novecentesche dove la figura di Maddalena è emblema della protesta, del dolore e dell’angoscia».
Catalogo Silvana Editoriale.

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, marzo 2022
Immagine di apertura:
Guido Cagnacci , Santa Maria Maddalena penitente, 1625 – 1627
Roma, Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberin
i


MADDALENA. IL MISTERO E L’IMMAGINE
27 marzo – 10 luglio 2022

Musei San Domenico
Piazza Guido da Montefeltro, 12 – 47121 Forlì (FC)
Tel: 0543 36217
E-mail: mostraforli@tosc.it
Informazioni: tel. 0543.1912030-031-033
email: mostre@fondazionecariforli.it
www.mostramaddalena.it