Il documentario ricostruisce la storia misteriosa del Salvator Mundi, quotato 450 milioni di dollari e ritenuto uno dei capolavori perduti di da Vinci.
Una storia sconvolgente in bilico tra cinismo, potere e adorazione per svelare i misteri che si celano dietro al celebre Salvator Mundi, il dipinto più costoso mai venduto al mondo. Dopo il successo raccolto al Tribeca Film Festival e alla Festa del Cinema di Roma, dove è stato presentato in anteprima mondiale, arriva nei cinema italiani il 21, 22, 23 marzo 2022 “Leonardo. Il capolavoro perduto”,di Andreas Koefoed.
Nel 2008, gli esperti di Leonardo Da Vinci più illustri al mondo si sono riuniti attorno a un cavalletto alla National Gallery di Londra per esaminare un misterioso dipinto: un Salvator Mundi apparentemente senza pretese. Tre anni dopo, la National Gallery ha presentato quell’opera come un dipinto autografo di Leonardo nella celebre mostra dedicata al pittore, dando vita a una delle vicende più seducenti e sconcertanti del mondo dell’arte dei nostri tempi.
Quest’opera multimilionaria è davvero di Leonardo o alcuni uomini di potere vogliono che lo sia? È a partire da questo interrogativo che il docufilm narra la storia “dietro le quinte” del dipinto. Dopo essere stato acquistato per 1.175 dollari in un’oscura casa d’aste di New Orleans, sono state scoperte magistrali pennellate rinascimentali sotto la vernice pesante del suo restauro a buon mercato; così il destino del Salvator Mundi ha visto intrecciarsi ricerca di fama, denaro e potere. Man mano che il suo prezzo saliva alle stelle sono aumentate anche le domande sulla sua autenticità.
A distanza di anni, possiamo dire che questo dipinto sia davvero di Leonardo da Vinci? Svelando i progetti nascosti degli uomini più ricchi della terra e delle istituzioni artistiche più potenti del mondo, il documentario mostra come gli interessi che si celano dietro al Salvator Mundi siano così giganteschi da far diventare la verità qualcosa di secondario.
Spiega Andreas Kofoed: «Questa storia mette a nudo i meccanismi della psiche umana, la nostra attrazione verso il divino e i meccanismi delle società capitaliste in cui denaro e potere prevalgono sulla verità. Il dipinto diventa un prisma attraverso cui possiamo comprendere noi stessi e il mondo in cui viviamo. A oggi non ci sono prove conclusive che il dipinto sia – o non sia – di Leonardo. E finché c’è un dubbio, persone, istituzioni e stati possono di fatto “usarlo” per lo scopo che risulta loro più utile».
Girato nel corso di tre anni, il documentario si snoda come un thriller avvincente che vede protagonisti roboanti nomi dell’arte, della finanza e della politica. “Leonardo. Il capolavoro perduto” è un evento Nexo Digital in collaborazione con Piece of Magic. “La Grande Arte al Cinema” è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital.
M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, marzo 2022