Palazzo Te come era nel ‘500. Una mostra che, per la rarità dei sontuosi manufatti dovuta alla deperibilità, costituisce un unicum nel panorama delle esposizioni d’arte.
“Le pareti delle meraviglie. Corami di corte tra i Gonzaga e l’Europa” indaga e riscopre l’eccezionalità dei preziosi apparati decorativi in cuoio che nel Rinascimento adornavano gli ambienti dei palazzi delle più importanti corti europee, esprimendone il lusso e la grandezza.
La mostra, visibile dal 26 marzo al 26 giugno, inaugura la stagione espositiva 2022 di Fondazione Palazzo Te “Mantova: l’Arte di vivere” (vedi notizia DeArtes qui). Il progetto annuale è coordinato dal direttore Stefano Baia Curioni e propone un viaggio inedito nella dimora cinquecentesca, ricollegando l’edificio e la sua decorazione pittorica agli oggetti e agli eventi effimeri che una volta ospitava e per i quali fu originariamente creato.
Un tempo molto in voga e oggi quasi del tutto perduti, i corami venivano utilizzati in particolari occasioni celebrative e nella quotidianità, disposti alle pareti tra l’ornamento della parte alta e il pavimento, con duplice funzione: una di ordine pratico come isolante, l’altra di carattere scenico per ostentare la ricchezza. Anche i Gonzaga hanno commissionato e acquistato corami di tutti i tipi presso i centri più rinomati di lavorazione delle pelli – Napoli, Roma, Bologna, Ferrara e soprattutto Venezia – per arredare le loro residenze, in primis Palazzo Te, in una incessante ricerca del raffinato, del bello, del meraviglioso.
Un excursus nuovo e sorprendente che presenta una raffinata selezione di circa sessanta opere in prestito da prestigiosi musei italiani e stranieri e da collezioni private. A partire dall’eccezionale ritrovamento di un inedito corame cinquecentesco ricondotto dal curatore Augusto Morari alla proprietà Gonzaga – accertata e confermata dal recupero sotto la vecchia foderatura dei timbri dell’arma Gonzaga – la mostra si sviluppa in sette sezioni che ripercorrono la fortuna e l’affascinante storia di questi oggetti di altissima finezza tecnica ed estetica, e la loro diffusione dal secondo Quattrocento alla metà del Seicento.
«L’indagine sui corami – commenta il curatore – si sviluppa a partire da due testimonianze mantovane: la lettera del 1464 di Francesco Gonzaga alla madre Barbara di Brandeburgo in cui le annuncia il regalo di “quattro spalere di cuoio cordovano per adornare le pareti”; e un “indizio” significativo contenuto nella Camera Picta di Andrea Mantegna (n.d.r. a Palazzo Ducale), dove l’artista dipinge una cortina imitante un corame ispano-moresco, fitto di significati».
Accanto alla ricca selezione di oltre venticinque corami e manufatti in cuoio, alcuni dei quali presentati al pubblico per la prima volta, nelle sale di Palazzo Te sono esposti raffinati tessuti del XIV-XV secolo con motivi orientali ispirati alla natura; dipinti e disegni ispirati alla sfavillante tendenza delle infiorescenze che nel Seicento influenzò le produzioni artistiche; lettere e documenti d’archivio a testimonianza degli acquisti sfrenati della corte Gonzaga.
Grazie alla collaborazione con Factum Foundation, nella Camera dei Venti si trova la rielaborazione in 3D del Corame con vasi di fioridel Musée des arts decoratifs di Parigi, digitalizzato in altissima risoluzione e ricreato a grandezza naturale. Inoltre, è allestita una bottega del maestro “auripellario”. Catalogo edito da Publi Paolini.
C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, marzo 2022
Immagine di copertina:
Frammento di corame con Meleagro e Atalanta, 1620-1640, Collezione privata
LE PARETI DELLE MERAVIGLIE
CORAMI DI CORTE TRA I GONZAGA E L’EUROPA
26 marzo 2022 – 26 giugno 2022
Fondazione Palazzo Te
Viale Te, 19 – 46100 Mantova
www.fondazionepalazzote.it