Nella Palazzina della Meridiana di Palazzo Pitti, oltre 130 opere tra dipinti, sculture e disegni nella prima retrospettiva dedicata al pittore fiorentino.
La mostra, visibile dal 29 marzo al 5 giugno 2022 racconta la carriera di Giuseppe Bezzuoli (Firenze il 28 novembre 1784 – Firenze 14 settembre 1855) e l’arte del suo tempo. Il percorso, che vanta molti prestiti da musei e collezioni italiani e stranieri, parte dagli esordi neoclassici del pittore fino a giungere alla piena maturità, quando al culmine della fama egli creò alcuni capolavori della grande pittura romantica italiana: l’Ingresso di Carlo VIII a Firenze, Il ripudio di Agar, Eva tentata dal serpente (questi ultimi due dipinti, spettacolari, sono recenti acquisizioni da parte degli Uffizi per la Galleria d’Arte Moderna). Si aggiunge una sensazionale parata di ritratti della società contemporanea al pittore: uno spaccato della nobiltà e dell’alta borghesia nazionale e internazionale.
La mostra permette inoltre di confrontare la produzione artistica di Bezzuoli con quella di altri importanti maestri del calibro di Francesco Hayez e Massimo D’Azeglio, e offre ai visitatori l’occasione di ammirare le opere dei maggiori esponenti dell’arte e della cultura cosmopolita della Firenze di primo Ottocento: il francese Ingres, attivo in città contemporaneamente a Bezzuoli, gli scultori Horatio Greenough e Hiram Powers, oltre a Thomas Cole, sublime esponente della Hudson River School. Questi ultimi, sono in una sezione dedicata ai giovani artisti americani frequentatori all’Accademia di Belle Arti delle lezioni di pittura di Giuseppe Bezzuoli, che contava tra i suoi più celebri allievi anche Giovanni Fattori.
Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: «Messa finalmente in piena luce, la figura di Bezzuoli ora si staglia nel fremente panorama artistico e intellettuale dell’Europa di metà Ottocento e oltre: l’artista si rivela come vero e proprio pictor doctus, che conosceva e amava la letteratura, sua continua fonte d’ispirazione. L’aspetto sensazionale della mostra – oltre ai suoi meriti scientifici – èla sua ambientazione: alcune sale del percorso vennero addirittura decorate da Bezzuoli per il granduca. Il visitatore viene così trasportato in una scenografia perfetta dove l’artista e i suoi contemporanei vengono fatti rivivere tra le sete delle tappezzerie e i mobili dell’epoca, come in un set teatrale dove però tutto è meravigliosamente vero». La mostra è a cura di Vanessa Gavioli, Elena Marconi ed Ettore Spalletti. Catalogo Giunti Editore
C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, marzo 2022
L’OTTOCENTO ROMANTICO DI GIUSEPPE BEZZUOLI
29 marzo – 5 giugno 2022
Palazzo Pitti
Firenze
www.uffizi.it