Un festival cinematografico specchio dei tempi. Dall’Ucraina alla Cina, dalle rivolte a Hong Kong al futuro di Venezia: documentari, incontri, tavole rotonde, seminari, libri e molti ospiti.

Il Pordenone Docs Fest – Le voci del documentario, dopo due anni di pandemia, torna per la XV edizione nella sua collocazione abituale primaverile, dal 6 al 10 aprile 2022 a Cinemazero. «La forza della realtà che diventa narrazione: anche quest’anno il festival parlerà di noi, cercherà di essere specchio di questi tempi difficili. Molti i film ucraini in programma, ma anche russi, per raccontare la longevità del conflitto» spiega il curatore Riccardo Costantini.

This rain will never stop, 2020, regia Alina Gorlova

Un festival che non prescinde dalla qualità e offre il meglio del cinema del reale, per cinque giorni, con decine di film in anteprima nazionale e una prima visione assoluta, sei concerti, tre masterclass esclusive e oltre sessanta ospiti, tra registi, giornalisti, musicisti, scrittori, esperti. Di rilievo le presenze femminili: fra le altre, la regista Alina Gorlova, la scrittrice Lijia Zhang, la giornalista Chiara Lico. Le anteprime nazionali sono valutate da una giuria d’eccezione, presieduta dallo scrittore e sceneggiatore britannico Hanif Kureishi e da due registe e produttrici italiane pluripremiate: Penelope Bortoluzzi e Claudia Tosi.

In acquis fundata, 2017, regia Andrea De Fusco

Durante le giornate del festival, sono previste due retrospettive, una su Venezia, l’altra sul colonialismo in Africa. Cinque documentari raccontano la città lagunare, minacciata dall’overtourism e fragile avamposto nella lotta alla crisi climatica. Il suo futuro è al centro di una tavola rotonda con protagonisti ed espertidella vita culturale, sociale, economica veneziana.

Sono cinque i film che portano a guardare al nostro passato coloniale e postcoloniale in Africa. Tra questi, Il Nero di Giovanni Vento, del 1967, arriva per la prima volta nelle sale italiane grazie al recupero effettuato dal Museo nazionale del Cinema di Torino. Sullo sfondo di una Napoli scanzonata e realistica, scorre la vita di alcuni “figli della Madonna”, i ragazzi nati nel secondo dopoguerra dalle relazioni illegittime tra le donne del luogo e i militari afroamericani.

L’evento conclusivo è la proiezione del film muto Siliva Zulu, con la colonna sonora composta e registrata per l’occasione da Bruno Cesselli, pianista, compositore e arrangiatore fra i più conosciuti e apprezzati in ambito jazzistico. Tra antropologia e stereotipi, il film del 1927 restituisce un’immagine degli zulu con gli occhi del regista ed esploratore italiano Attilio Gatti, intrecciando elementi antropologici a fantasie di stregoneria.
Domenica il gran finale: omaggio a Pino Donaggio, con un concerto esclusivo dell’ensemble de “I Solisti Veneti”.
Programma completo: www.pordenonedocsfest.it/programma

C.S.M.
Fonte: Ufficio stampa, marzo 2022

PORDENONE DOCS FEST
6-10 aprile 2022

www.pordenonedocsfest.it