Un anno di mostre: Jorge Otero-Pailos, Erika Giovanna Klien, David Medalla, Walter Pichler. Anticipo della Biennale Gherdëina, letture di Ibrahim Mahama e progetto Kingdon of the III.

Accanto a Kingdom of the Ill, secondo capitolo di Techno Humanities –programma a lungo termine già esordito lo scorso anno e che dal 30 settembre 2022 al marzo 2023 offrirà una risposta al dibattito su salute e malattia – cuore della programmazione 2022 del Museion – Museo d’arte Moderna e Contemporanea di Bolzano, sono ad aprile due grandi personali: David Medalla. Parables of friendship realizzata con il Bonner Kunstverein, primo approfondimento europeo dedicato all’eccentrico e visionario artista filippino scomparso nel 2020, e Bird Flight. Erika Giovanna Klien in dialogo con posizione artistiche contemporanee, mostra dedicata a una delle massime esponenti del Cinetismo viennese, il cui lavoro viene messo in relazione alla produzione di artisti coevi o di altre posizioni artistiche che, dagli anni Sessanta a oggi, ne hanno raccolto l’eredità.

Museion Passage è uno spazio al piano terra di Museion concepito come una “piazza” aperta a tutti e accessibile gratuitamente e indipendentemente dalle mostre in corso. Offre al pubblico una serie di esposizioni, appuntamenti e focus sulle collezioni per valorizzare la relazione con il territorio. In calendario The Ethic of Dust, incentrato sull’opera di Jorge Otero-Pailos parte della collezione; Welcoming Persones Persons mostra realizzata in collaborazione con l’ottava edizione della Biennale Gherdëina (vedi notizia DeArtes qui); Architettura-Scultura, omaggio all’artista e architetto austriaco di origini altoatesine Walter Pichler nel decimo anniversario della morte; una keynote lecture dell’artista ghanese Ibrahim Mahama realizzata in collaborazione con la Libera Università di Bolzano.

Ancora, progetti come Museion Forum, un gruppo indipendente di giovani creativi e creative, cui viene affidata parte della programmazione pubblica del museo; Museion Art Club, una piattaforma pubblica regionale per l’arte internazionale, uno spazio per incontri culturali e scambi di opinioni; Museion Academy, una nuova dimensione progettuale capace di rispondere alle esigenze del contesto culturale locale e internazionale.

APPROFONDIMENTI: IL PROGRAMMA NEL DETTAGLIO IN ORDINE CRONOLOGICO

Roni Horn, Bolzano Edition, 2006, Collezione Museion, Foto: Ivo Corrà

MUSEION PASSAGE: WELCOMING PERSONES PERSONS
Biennale Gherdëina ∞ meets Museion
25 marzo 2022 – 12 giugno 2022

Nata dalla collaborazione tra Biennale Gherdëina (vedi notizia DeArtes qui)Museion, la mostra anticipa i temi dell’ottava edizione della Biennale, curata da Filipa Ramos e Lucia Pietroiusti, con una selezione di opere dalla collezione del museo di Bolzano. La mostra celebra gli sguardi e le pratiche che accomunano natura e paesaggio mettendo in evidenza, attraverso opere del museo, due linee di ricerca complementari: una che considera le forme di personalità giuridica e non della Natura, interrogando il modo in cui l’arte contribuisce al riconoscimento dei diritti della Terra; l’altra dedicata alle memorie antiche e future di migrazione, spostamenti stagionali e transumanza di persone, animali, piante e materie nella regione Alpina.

Oltre agli spazi di Museion,l’iniziativa si estende a quelli del Cubo Garutti. La collaborazione proseguirà anche a Ortisei con alcune opere della collezione di Museion in dialogo con le opere dei partecipanti a Biennale Gherdëina.

Jorge Otero Pailos, The Ethics of Dust, 2008, Fondazione Museion, Collezione Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige, Foto: Courtesy the artis

MUSEION PASSAGE: JORGE OTERO-PAILOS. THE ETHICS OF DUST
25 marzo 2022 – 18 settembre 2022 

Protagonista dello spazio Museion Passage, dal 25 marzo 2022, è Jorge Otero-Pailos (Madrid, 1971), artista che lavora tra arte, architettura e conservazione e che crea opere che affrontano i temi della memoria e della storia. La sua serie The ethics of dust è il frutto di un’indagine decennale, ancora in corso, che nasce dalla pulizia dalle polveri e residui dell’inquinamento da monumenti come Palazzo Ducale a Venezia, la Houses of Parliament di Londra e la Colonna Traiana al Victoria & Albert Museum. Invitato nel 2008 dai Raqs Media Collective a riflettere sul significato del restauro dell’Alumix, un’ex fabbrica di alluminio in disuso scelta come sito della manifestazione, Otero-Pailos risponde realizzando un’installazione monumentale composta da 175 pannelli di lattice. Negli spazi del museo viene esposta una parte dell’installazione site-specific, sulla quale nel 2008 è stata trasferita la patina estratta dalla parete della fabbrica abbandonata: un’opera che rivela i monumenti quali potenti agenti di connessione culturale, attivatori di domande e indagini sul passato e la sua comprensione.

Erika Giovanna Klien, Revue, 1924 Collezione Museion, Foto: Antonio Maniscalco

BIRD FLIGHT
ERIKA GIOVANNA KLIEN IN DIALOGO CON POSIZIONI ARTISTICHE CONTEMPORANEE
8 aprile – 7 settembre 2022

Bird flight prende il titolo da una serie di opere pittoriche realizzate dall’artista austriaca Erika Giovanna Klien (Borgo Valsugana, Trento 1900 – New York 1957), in cui il volo degli uccelli viene espresso attraverso movimento e luce, temi centrali della sua pratica artistica. Trascurata dalla storia dell’arte come tante altre artiste del Novecento, parte dell’altra metà dell’Avanguardia teorizzata da Lea Vergine negli anni Ottanta, la Klein è stata una delle esponenti più interessanti del movimento del Cinetismo, fondato a Vienna da Franz Cizek dopo la Grande Guerra.

Il Cinetismo delle origini si sviluppa attorno a un’educazione all’arte capace di liberare le energie individuali dei giovani dalle incrostazioni della tradizione: si tratta di un’avanguardia umanistica, che collega il dinamismo con il movimento sensoriale e psichico, rinunciando al mito aggressivo della velocità e del movimento incarnato invece dal Futurismo.

La mostra, a cura di Bart van der Heide, Andreas Hapkemeyer e Brita Köhler, mette in dialogo opere dell’artista austriaca con alcune opere di luce e cinetiche della collezione di Museion, tra cui quattro lavori giovanili della Klien, con l’obiettivo di rendere visibile il suo personale contributo all’Avanguardia, facendone emergere l’attualità e l’influenza sulle generazioni successive. Si aggiungono prestiti dalle collezioni del Belvedere Wien, dell’Università di arti applicate di Vienna, del Wien Museum e del Museo Eccel Kreuzer di Bolzano.

David Medalla, Night Blooming Flower, 1998, Installation view, Bonner Kunstverein, 2021. Photo : Mareike
Tocha. Courtesy Private Collection

DAVID MEDALLA. PARABLES OF FRIENDSHIP
9 aprile – 14 settembre 2022

È la prima grande mostra internazionale dedicata all’opera dell’artista, poeta e attivista filippino David Medalla (Manila 1942 – Manila 2020) dopo la sua improvvisa scomparsa. Realizzata da Museion insieme al Bonner Kunstverein, che ha ospitato l’esposizione fino al 30 gennaio 2022, e in stretta collaborazione con il David Medalla Archive di Berlino, la mostra racconta l’eredità vitale, lo spirito, l’energia e la radicalità della pratica dell’artista.

Disegni, dipinti, collage, sculture, neon, opere di arte cinetica, partecipativa e performance realizzati in oltre settant’anni di carriera: accanto a importanti prestiti e nuove commissioni, Museion espone molti lavori inediti e alcune opere fragili, restaurate per l’occasione e presentate al pubblico per la prima volta, in una mostra – a cura di Steven Cairns e Fatima Hellberg con Bart van der Heide–che si preannuncia essere una pietra miliare per lo studio del lavoro di questo eclettico artista.

L’opera di Medalla, caratterizzata da un’assoluta libertà di espressione, esplora le possibilità di scambio e intersezione tra arte e vita, mixando grandi temi del presente come l’ecologia, l’identità culturale, la sessualità, l’etica del lavoro, senza mai preoccuparsi delle compartimentazioni attuate dalla società. Dandy e viaggiatore, dopo essere arrivato a Marsiglia da Manila, già negli anni Sessanta Medalla ha vissuto a Londra, Parigi, Venezia, Berlino, New York e ancora a Manila, portando le esperienze di viaggio e di transizione all’interno del suo lavoro, spesso effimero e deperibile perché realizzato con materiali trovati, a ulteriore riprova della natura libera della sua pratica.

Fortemente influenzato dall’arte e dalla letteratura europea del XIX e XX secolo, figura attiva nella Swinging London, Medalla è stato determinante nella breve ma pionieristica esperienza della Signals Gallery (1962–64) di Londra, nel collettivo di performance sperimentali The Exploding Galaxy (1967–68) e in quello politicamente impegnato degli Artists for Democracy di cui è stato presidente (1974-1977). In collaborazione con l’artista Adam Nankervis (1994) fonda The Mondrian Fan Club e la Biennale di Londra (2000), dove i processi di collaborazione e scambio hanno continuato a essere centrali.

MUSEION PASSAGE. IBRAHIM MAHAMA PUBLIC LECTURE
26 maggio 2022 ore 19

Grazie alla collaborazione tra Museion e Libera Università diBolzano, è protagonista l’artista ghanese Ibrahim Mahama. In occasione del suo semestre di insegnamento in Artistic Production presso la facoltà di Design e Arti, Museion organizza una breve residenza dell’artista presso la sua casa atelier, che culminacon una keynote lecture, in lingua inglese, aperta al pubblico.

L’incontro è l’occasione per presentare il suo ultimo progetto nella città natale di Tamale in Ghana. Qui l’artista ha fondato nel 2019 il Savannah Center for Contemporary Art (SCCA), un centro di ricerca, luogo espositivo e residenza per artisti dove i progetti di arte contemporanea si intrecciano a sperimentazione e impegno sociale. Mahama sfrutta i processi di trasformazione dei materiali per esplorare temi come mercificazione, migrazione, globalizzazione e scambi economici.

Walter Pichler, Haus in einer Schlucht, 1991, Collezione Fondazione Museion. Foto: Antonio Maniscalco

MUSEION PASSAGE: WALTER PICHLER. ARCHITETTURA – SCULTURA
17 giugno 2022 – 18 settembre 2022

Quest’anno cade il decimo anniversario della morte dell’artista e architetto austriaco di origini altoatesine Walter Pichler (Deutschnofen in Val d’Ega, Alto Adige 1936-2012), considerato uno dei grandi solitari dell’arte internazionale degli Anni Sessanta. La sua produzione è caratterizzata da una vasta produzione di disegni, sculture e costruzioni architettoniche, in cui i confini tra le varie arti restano totalmente fluidi.

Per molti anni Pichler si concentra sulla progettazione di un edificio in cui poter vivere in Val d’Ega; lo testimonia Casa nella gola (1991), un corpus di 11 disegni appartenenti alla Collezione Museion, cuore della mostra curata Andreas Hapkemeyered esposti insieme alle lastre di proprietà della famiglia che mostrano l’edificio finalmente realizzato.

Nel 2002 Pichler realizza il sogno di una casa accanto alla fucina del nonno fabbro. L’edificio, immaginato inizialmente come una torre nella gola della valle, successivamente diventa una casa bassa, un seminterrato accanto alla bottega. Ciò che accomuna il lavoro preparatorio e la casa realizzata è la luce che arriva esclusivamente dall’alto attraverso un tetto di vetro, mentre, poco prima della morte, l’artista firma anche i piani di esecuzione per una piattaforma d’acciaio sugli argini del fiume, una costruzione scultorea concepita con la casa fin dall’inizio. Questa casa – progettata in tutti i dettagli, dalla costruzione agli arredi – doveva servire come buen retiro per Pichler e come luogo per riunire la famiglia altoatesina. Circa 20 disegni dell’edificio e dei suoi dintorni, presentati su un Sims, rendono questa casa nello stesso tempo un piccolo museo e una scultura. 

Lynn Hershman Leeson: Twisted, 2021, exhibition view: New Museum, New York, photo (particolare) Dario Lasagni ,
image courtesy of the artist and Bridget Donahue, NYC

KINGDOM OF THE ILL (working title)
Secondo capitolo di TECHNO HUMANITIES (2021-2023)
30 settembre 2022 – marzo 2023

La mostra Kingdom of the Ill è il secondo capitolo del programma di ricerca a lungo termine Techno Humanities avviato nel 2021 dal Direttore di Museion Bart van der Heide con la mostra Techno (rimasta aperta fino al 16 marzo 2022). Nei prossimi anni il programma continuerà a coinvolgere gli spazi e le attività di Museion esplorando il modo in cui i fenomeni connessi alla tecnologia, all’ecologia, al libero scambio globale si sono intrecciati tra loro e con le nostre identità.

Attraverso il lavoro e il contributo di artisti e attivisti internazionali, Kingdom of the Illcerca di rispondere alle discussioni in corso su salute e malattia, contaminazione e pulizia, cura e abbandono, interrogandosi su come e da chi vengono definiti un corpo sano o malato, in che modo i sistemi di welfare e l’assistenza aziendale determinino la realtà della sanità, e come si possano infrangere le definizioni comuni di corpo sano.

Il titolo della mostra, a cura di Sara Cluggish e Pavel S. Pyś, fa riferimento al lavoro della critica americana Susan Sontag Illness as Metaphor(1978), indicando una ricerca che, a partire dalla sua riflessione, indaga la relazione tra l’individuo e i sistemi sociali, aziendali e istituzionali contemporanei che influiscono sull’esperienza di cura e benessere.

La mostra indaga la nuova relazione tra salute e malattia attraverso tre prospettive interconnesse: quella dell’Ecologia (in che modo il cambiamento climatico e l’inquinamento influiscono sulla nostra considerazione di salute e di malattia?), quella economica (come possiamo immaginare un futuro comune in un momento di crisi economica, politica di austerità e smantellamento del welfare? Quali alternative per la salute e il benessere esistono oltre ai modelli di privatizzazione della cura?), e quella della tecnologia (in che modo pratiche anarchiche e disobbedienti possono dare vita a nuovi metodi? La tecnologia e il digitale possono offrire forme di protesta, comunità e partecipazione democratica?). La mostra è accompagnata da un public program sviluppato per Museion Art Club concentrato sulla salute mentale.

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, marzo 2022

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