Alle Gallerie d’Italia, 200 opere in mostra nell’ambito del programma di restauro Restituzioni: il tesoro di Napoleone, opere di Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Cima da Conegliano, il Bronzino, Giulio Romano, Umberto Boccioni, Pellizza da Volpedo e il telero di Veronese.

L’esposizione conclusiva della XIX edizione di Restituzioni, il programma biennale di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico nazionale che Intesa Sanpaolo conduce da oltre trent’anni in collaborazione con il Ministero della Cultura, apre il 21 maggio 2022 ed è visitabile fino al 25 settembre 2022. La mostra inaugura la nuova sede espositiva di Napoli delle Gallerie d’Italia.

Toscana-Crocefisso S.Maria Novella-Restauro ©Anna Fulimeni

Viene presentato il risultato dei restauri di 87 nuclei di opere per un totale di oltre 200 manufatti, selezionati dall’Istituto bancario insieme a 54 enti di tutela (Soprintendenze, Direzioni Regionali Musei e Musei autonomi) e appartenenti a 80 enti proprietari, tra musei pubblici e diocesani, chiese e luoghi di culto, siti archeologici. Le opere selezionate testimoniano la ricchezza dei grandi musei italiani e delle maggiori città d’arte, ma anche l’importanza identitaria per il territorio italiano che si esprime nei centri minori e nei borghi, disegnando una panoramica fedele all’idea di museo diffuso che connota la nostra penisola. Dal 1989 a oggi, sono oltre 2000 le opere “restituite” alla collettività.

La curatela scientifica è di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti e Carla Di Francesco. Nato in Veneto e inizialmente dedicato a quel territorio, il programma Restituzioni è cresciuto raggiungendo via via un raggio d’azione più ampio. In questa edizione si sono attivati 80 qualificati laboratori di restauro e decine di conservation scientist impegnati nella diagnostica, in tutta Italia, oltre all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma e il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” di Torino.

Francia-Musée Jacquemart-André-Carpaccio-Post restauro ©M.Lombard-Arcanes ©Arcanes © Institut de France – Musée Jacquemart-André. Le tableau est conservé au Musée Jacquemart-André

Come è prassi da quattro edizioni, Restituzioni si estende anche a una realtà europea ed extraeuropea. A rappresentare l’Europa quest’anno è la Francia, con un capolavoro di Vittore Carpaccio dal Museo Jacquemart-André di Parigi. Il Brasile dà un respiro mondiale al progetto, nel tentativo di salvare un affresco pompeiano gravemente danneggiato dal terribile incendio che, nel 2018, ha devastato il Museu Nacional di Rio de Janeiro.

IL CATALOGO GRATIS SUL WEB
Accompagnano la mostra una serie di prodotti editoriali. Il catalogo generale con le schede storico-artistiche e le relazioni di restauro di ciascuna opera, pubblicato on-line in formato PDF e scaricabile gratuitamente dal sito www.restituzioni.com , è affiancato da guida cartacea alla mostra. Il sito di Restituzioni, archivio prezioso delle oltre 2000 opere restaurate, offre al pubblico del web anche ivideo delle fasi salienti degli interventi di oltre 20 opere restaurate in questa edizione.

Calabria-Kouros di Rhegion-Post restauro. Museo Archelogico Nazionale di Reggio Calabria

APPROFONDIMENTO
ALCUNE OPERE RESTAURATE
La XIX edizione di Restituzioni copre un arco cronologico di 26 secoli, spaziando dall’antichità al contemporaneo. Tra le opere oggetto di restauro, un gruppo di specchi bronzei di VI-V secolo dal Museo Archeologico Nazionale di Locri; l’affascinante Kouros di Rhegion, 500-490 a.C., dal Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria; il Larario di legno ormai carbonizzato da Ercolano; i tre mosaici pavimentali paleocristiani dalle grandi terme di Aquileia; lo spettacolare Polittico di Giusto de’ Menabuoi dal Battistero di Padova; le grandi ante-reliquiario in argento, degli anni settanta del XV secolo, dal Museo Diocesano di Andria; il San Girolamo penitente e La visita dei tre angeli ad Abramo di Antonello da Messina della Pinacoteca Civica di Reggio Calabria; il Trittico di SanLorenzo di Giovanni Bellini e bottega, 1461-62 circa, dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia.

E poi ilcapolavoro di Giovanni Bellini, La Trasfigurazione, del Museo di Capodimonte, da cui giungeanche la Madonna con Bambino e i santi Elisabetta e Giovannino di Agnolo Bronzino; il Polittico di Sant’Anna di Capodistria di Cima da Conegliano, del 1513, dal Museo di PalazzoDucale di Mantova; il cartone preparatorio di Giulio Romano, La battaglia di Costantino contro Massenzio al Ponte Milvio, 1521, dalla Pinacoteca Ambrosiana di Milano; gli Arazzi con episodi della guerra di Troia (o effetti dell’Ira, o della Collera) del Museo dell’Università di Bologna; la meravigliosa Pala detta di San Domenico di Romanino dalla Pinacoteca Tosio-Martinengo di Brescia; il baldacchino con la Vergine e il Bambino da Predazzo; le Croci processionali dal Museo dell’arte Sacra della Marsica a Celano; i dipinti di Santa Cecilia e Santa Apollonia, letteralmente ritornati all’antico splendore dopo un’avventura rocambolesca, da Tolve; il Sole di Pellizza da Volpedo dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma; il dipinto ‘Dinamismo di un corpo umano’ di Umberto Boccioni del 1913, proveniente dal Museo del Novecento diMilano; la maestosa Campana di Luigi Mainolfi del 1979-80 dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino.

Emilia Romagna-Arazzi Bologna-Restauro © Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Sistema Museale di Ateneo

Nella grande varietà non mancano oggetti particolari come i codici cartaceo-membranacei del XV secolo della Divina Commedia dalla Biblioteca dell’Università di Bologna; il Messale del vescovo François de Prez, un manoscritto del 1464-1470 ca proveniente dalla Cattedrale di Aosta;il velo funebre del Cardinal Branda Castiglioni dal Museo della Collegiata di Castiglione Olona; la Camicia Talismanica in lino di fattura ottomana del XVII secolo dal Museo delle Civiltà di Roma; il mantello indossato da Napoleone per l’incoronazione a Re d’Italia, avvenuta nel Duomo diMilano nel 1805, insieme alla corona, al bastone del comando, allo scettro e alla mano di giustizia, tutti provenienti dalla Pinacoteca di Brera di Milano.

Il Presepio storico della parrocchiale di Santa Caterina di Cardè dal Palazzo dei Vescovi di Saluzzo si affianca al Presepe di Francesco Londonio del Museo Diocesano di Milano. Rientra in questa edizione di Restituzioni anche il restauro del grande telero di Veronese, Cena di san Gregorio Magno, promosso dal Comune di Vicenza e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Verona, Rovigo e Vicenza. Il monumentale dipinto su tela di Paolo Veronese, voluto per il Santuario di Monte Berico a Vicenza e inamovibile dalla sede per cui fu creato per ragioni conservative, è raccontato in mostra attraverso i video che permettono al visitatore di seguire le fasi salienti del restauro di un’ampia selezione di opere.

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, aprile 2022
Immagine di copertina: Lombardia
Napoleone-Corona pre restauro (ph©Lucia Miazzo)

RESTITUZIONI
21 maggio 2022 – 25 settembre 2022

Gallerie d’Italia
Via Toledo, Napoli
www.restituzioni.com