A Palazzo Vendramin Grimani, dimora storica affacciata sul Canal Grande, l’esito della residenza dell’artista messicano, evento collaterale della 59. Biennale Arte.
La Fondazione dell’Albero d’Oro presenta un nuovo e originale progetto dell’artista Bosco Sodi (Città del Messico, 1970). La personale dedicata ai suoi dipinti e alle sculture, dal titolo “Bosco Sodi a Palazzo Vendramin Grimani. What goes around comes around” è allestita dal 23 aprile al 27 novembre 2022, a cura di Daniela Ferretti e Dakin Hart.
What goes around comes around è stata preceduta da un periodo di residenza dell’artista negli spazi del palazzo. Tra fine febbraio e marzo Sodi ha lavorato al piano terra della dimora nobiliare, che per l’occasione è stata parzialmente trasformata in atelier.
Qui, egli ha realizzato una parte delle opere in esposizione, attingendo all’eccezionale storia di Venezia come centro dinamico di scambi culturali e commerciali tra Europa, Asia e resto del mondo.
Bosco Sodi è noto a livello internazionale per l’utilizzo di materie prime grezze e naturali in dipinti e sculture di grandi dimensioni, dalla forte componente materica e traboccanti di potenza emotiva. L’attenta selezione e la maestria nell’uso di pigmenti preziosi è una delle sue caratteristiche. Alcuni di questi pigmenti raccontano una lunga storia, come quello derivante dalla cocciniglia che, prima dell’invenzione dei coloranti sintetici, rappresentava una sorta di standard internazionale del colore rosso. I lussuosi tessuti rossi che abitano le tele di Tiziano sono, letteralmente, appropriazioni dalle Americhe. E la cocciniglia, ancora oggi prodotta a Oaxaca, in Messico, ha vissuto recentemente un nuovo incremento di domanda.
Nel palazzo-atelier veneziano, l’artista ha utilizzato la sua consueta tecnica, che consiste nel deporre sulla tela strati di una miscela di segatura, pasta di cellulosa, colla e pigmento. Le tele sono poi state lasciate ad asciugare all’atmosfera della laguna per alcune settimane e infine esposte al piano nobile, contrapposte con gli spazi monumentali e riccamente decorati del salone e delle sale laterali.
In parallelo, Sodi ha posizionato sul pavimento degli spazi espositivi 195 piccole sfere di argilla, modellate con la terra di Oaxaca e lì cotte in un forno improvvisato sulla spiaggia. La cifra corrisponde al numero attuale di stati-nazione esistente sulla Terra. Ogni persona che visita la mostra è invitata a spostare uno dei globi in miniatura: in questo modo l’installazione muta ogni giorno e le diverse collocazioni delle sfere vengono periodicamente fotografate per documentare l’evoluzione dell’opera.
Al termine della mostra, i residenti della città di Venezia che visiteranno lo spazio potranno portare una sfera con sé, completando così un nuovo, enigmatico, circuito di scambio.
Catalogo in lingua inglese con traduzioni in italiano e francese, edito dalla Fondazione dell’Albero d’Oro.
C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, aprile 2022
Immagine di copertina:
Bosco Sodi a Palazzo Vendramin Grimani, sala del doge 2
© Laziz Hamani
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