Biccherna del 400 tornata dalla Germania; dipinto del 500 restituito agli Uffizi; documenti e beni ecclesiastici ad Ariano Irpino; dipinto del 6-700 tornato da Malta; trovata seicentina rubata a Glasgow; recuperati reperti archeologici da scavi clandestini.
UNA BICCHERNA DEL 400 DALLA GERMANIA ALL’ARCHIVIO DI STATO DI SIENA
Il Ministro della Cultura, On. Dario Franceschini, ha restituito all’Archivio di Stato di Siena una preziosissima opera, tornata in Italia dalla Germania lo scorso ottobre. Si tratta di una tavola fondo oro cosiddetta “biccherna”, raffigurante la “Flagellazione di Cristo”, realizzata nel 1441 e attribuita al pittore rinascimentale senese Sano di Pietro.
La magistratura finanziaria detta Biccherna fu attiva dal XII secolo fino al 1786 nella Repubblica di Siena. I libri dei conti di questa amministrazione pubblica venivano rilegati utilizzando tavolette dipinte con scene religiose, civili e ritratti, che presero il nome stesso della magistratura, venendo comunemente definiti Biccherne. Queste magistrature si rinnovavano ogni sei mesi ed era uso dei magistrati commissionare, al termine dell’incarico, la copertina lignea della raccolta degli atti prodotti durante l’esercizio della carica. Queste copertine potevano raffigurare, oltre agli stemmi, una scena, talvolta a tema sacro, o simbolico, o legato a un avvenimento di particolare rilievo accaduto durante il mandato. Le 105 tavolette di eccezionale valore oggi esposte presso il Museo delle Biccherne, annesso all’Archivio di Stato di Siena, datano tra il 1258 e il 1682. Con l’arrivo della Biccherna attribuita a Sano di Pietro, un nuovo prestigioso bene arricchisce questa straordinaria collezione.
L’opera era stata segnalata nell’asta Sotheby’s di Londra del 7 e 8 dicembre 2016, dalla Direzione Generale Archivi. Dopo una lunga controversia con i detentori, è giunto a compimento il complesso iter amministrativo per l’acquisizione dell’opera da parte dello stato italiano. Il suo trasferimento è stato possibile grazie al personale della Sezione Antiquariato del Reparto Operativo TPC.
Alla cerimonia, svoltasi il 6 aprile 2022 presso la Caserma “La Marmora” di Roma, sede del Reparto Operativo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), oltre al Ministro Franceschini, hanno partecipato il Comandante TPC, Generale di Brigata Roberto Riccardi, il Sindaco della città di Siena, Luigi De Mossi, il Coordinatore del Comitato per il recupero e la restituzione dei beni culturali e Capo di gabinetto del MiC Annalisa Cipollone, il Direttore generale Archivi, Anna Maria Buzzi, il Direttore generale Archeologia, Belle Arti e paesaggio Federica Galloni e il Direttore dell’Archivio di Stato di Siena Cinzia Cardinali.
C.S.M. 6 aprile
CARABINIERI TPC DI UDINE
UN DIPINTO DEL 500 RESTITUITO ALLE GALLERIE DEGLI UFFIZI
I carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale hanno restituito alle Gallerie degli Uffizi un dipinto cinquecentesco di un pittore di area veneto-romagnola, raffigurante La Sacra Famiglia con Santa Caterina d’Alessandria. Il quadro, di proprietà del museo fiorentino, era stato trafugato da ignoti nel gennaio del 1985 dalla chiesa di San Michele a Monteripaldi, nei dintorni di Firenze, dove si trovava in deposito dal 1970.
Il dipinto era stato messo in vendita anche attraverso canali online da una casa d’aste con sedi a Milano e a Roma: a scoprirlo sono stati i Carabinieri TPC di Udine, durante il quotidiano monitoraggio del web a caccia di opere rubate, avvalendosi anche della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database al mondo di opere d’arte trafugate, gestito dal comando TPC.
Dopo 37 anni di assenza, la riconsegna ufficiale è avvenuta l’11 aprile presso l’Auditorium Vasari. Ad affidare l’opera al direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt è stato, in rappresentanza del comandante dei Carabinieri TPC, il tenente colonnello Giuseppe Marseglia. Presente anche il comandante del Nucleo TPC di Udine, maggiore Lorenzo Pella.
C.S.M. 11 aprile 2022
SEZIONE ANTIQUARIATO DEL REPARTO OPERATIVO DEI CARABINIERI TPC
DOCUMENTI E OGGETTI RESTITUITI AD ARIANO IRPINO
Volumi antichi, documenti archivistici, reperti archeologici e beni ecclesiastici: un consistente patrimonio storico culturale è stato restituito alla comunità di Ariano Irpino, attraverso un provvedimento di affidamento in giudiziale custodia, con facoltà d’uso.
Le indagini erano state condotte dai Carabinieri TPC, al comando del Generale di Brigata Roberto Riccardi. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa presso il Museo civico e della ceramica di Ariano Irpino, alla presenza del Vescovo della locale Diocesi, S.E.R. mons. Sergio Melillo e del Sindaco di Ariano, dott. Enrico Franza, destinatari dei provvedimenti di affidamento.
Si tratta di oltre 250 volumi di epoca compresa tra il XVI e il XX sec., trafugati dalla Biblioteca Mancini e dal Museo Civico di Ariano Irpino, oltre 300 pagine spurie strappate da volumi antichi della Biblioteca Mancini, alcuni trafugati, altri ancora presenti in biblioteca, alcuni documenti archivistici e frammenti archeologici trafugati dal Museo civico e della ceramica, ove erano depositati a seguito delle campagne di scavo nella zona del Castello Normanno condotte dall’Università di Napoli negli anni ’80 e ’90. Ancora, 3 volumi antichi di epoca compresa tra il XVI e il XVIII secolo e 3 documenti archivistici provenienti dalla biblioteca e dall’archivio della Diocesi di Ariano Irpino – Lacedonia, 21 beni storico-artistici di natura ecclesiastica, tra cui elementi marmorei, reliquie, ornamenti sacri, trafugati dal Museo Diocesano di Ariano Irpino tra il 2005 e il 2018.
Le indagini sono state avviate nel 2017, quando i militari della Sezione Antiquariato del Reparto Operativo dei Carabinieri TPC hanno rinvenuto, nella disponibilità di un collezionista locale, un cospicuo numero di volumi antichi, alcuni dei quali provento del furto di più di 600 esemplari, scoperto e denunciato nel marzo del 2015 dalla direttrice della Biblioteca Mancini. Le successive investigazioni hanno permesso di ricostruire un’intera filiera di smercio di tali beni librari, consentendo di denunciare numerosi detentori delle opere.
Le indagini preliminari avviate nel 2020 avevano portato agli arresti domiciliari dell’allora responsabile della segreteria e della biblioteca del Centro Europeo di Studi Normanni (C.E.S.N.) di Ariano Irpino che, nel corso degli anni, è sospettato essersi impossessato di numerosissimi libri antichi, a volte anche solo delle singole pagine interne ai volumi contenenti stampe antiche, allo scopo di porle in vendita, sfruttando l’ampia fiducia acquisita, in ragione delle proprie mansioni, presso le istituzioni civili e religiose locali. Il provvedimento all’epoca eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione. I destinatari della stessa all’epoca sono oggi imputati davanti al Tribunale di Benevento, quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle numerose perquisizioni eseguite a carico delle persone coinvolte, sono stati complessivamente rinvenuti e sequestrati: 259 volumi della Biblioteca Mancini e del Museo Civico di Ariano Irpino; 316 pagine strappate da volumi antichi della Biblioteca Mancini, alcuni trafugati, altri ancora presenti in biblioteca; pagine ritrovate all’interno degli uffici della cooperativa che gestisce i servizi culturali del Museo Diocesano; 21 beni di natura ecclesiastica trafugati dal Museo Diocesano di Ariano Irpino, tra cui elementi marmorei costituenti parti di altari smembrati; 5 documenti archivistici provenienti dal Museo Civico e dell’Archivio Diocesano, tra questi l’ “inventario delle sacre reliquie e dei sacri arredi della chiesa Cattedrale di Ariano Irpino”; 52 beni librari risultati provento di vari furti commessi ai danni di biblioteche di vari enti civili ed ecclesiastici dislocati nelle province di Napoli, Benevento, Roma e Pisa; 4 beni storico-artistici provenienti dal Museo della Civiltà Normanna di Ariano Irpino; 1 pistola antica; 73 reperti di natura archeologica di epoca compresa tra l’età del bronzo, II millennio a.C., al IV sec. d.C., di produzione romana, campana e apula; 5 monete in bronzo risalenti al XIII/XIV sec., provenienti da scavi clandestini nell’Italia meridionale; 1 esemplare di testuggine marina imbalsamata, della specie “eretmochelys imbricata”, specie protetta.
A breve saranno restituiti anche gli altri volumi antichi in sequestro, provenienti da varie biblioteche del territorio nazionale, tra cui: Biblioteca Nazionale di Napoli, Scuola Superiore Normale di Pisa, Convento di Sant’Antonio di Afragola, Biblioteca diocesana Pacca di Benevento, Provincia dell’Ordine dei Frati Minori di Benevento, Pontificia Università Urbaniana di Roma, Pontificio Ateneo di S. Anselmo a Roma.
C.S.M. 4 aprile 2022
CARABINIERI TPC UDINE
DIPINTO DEL 6-700 TORNA DA MALTA AL MUSEO DIOCESANO DI BENEVENTO
Un importante dipinto del XVII-XVIII secolo, olio su tela di scuola napoletana, raffigurante San Gennaro attribuibile molto probabilmente al maestro Giuseppe d’Arena, rimpatriato da Malta, è stato destinato alla fruizione pubblica presso il Museo Diocesano di Benevento, attraverso un provvedimento di affidamento in giudiziale custodia, con facoltà d’uso, eseguito dai Carabinieri TPC di Udine.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa, tenuta dal Procuratore della Repubblica di Benevento, dott. Aldo Policastro e dal Generale di Brigata, Roberto Riccardi, Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, presso la sala Leone XIII del Palazzo Arcivescovile, in Piazza Orsini di Benevento, alla presenza dell’Arcivescovo della Arcidiocesi di Benevento S.E.R. mons. Felice Accrocca e del Soprintendente della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento.
La tela era stata trafugata illecitamente tra il novembre del 1969 e gennaio del 1970 da un’abitazione privata sita in San Lupo (BN), e portata nello Stato di Malta. La tela infatti era stata posta in vendita all’incanto sul sito on-line di una casa d’aste maltese.
La Procura di Benevento, a seguito di ulteriori accertamenti svolti in collaborazione con il Nucleo TPC di Napoli, le Stazioni Carabinieri di Caserta, Cerreto Sannita (BN) e Guardia Sanframondi (BN), emetteva un Ordine europeo di Indagine (OEI) verso lo Stato di Malta diretto al sequestro del bene culturale illecitamente sottratto e al successivo rimpatrio. In esecuzione dell’O.I.E., in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria dello Stato di Malta, veniva eseguito il sequestro a cura del personale della Major Crimes Unit – Properties And Cultural Crimes della polizia maltese, a carico di un privato che aveva affidato il dipinto a un restauratore dopo averlo acquistato da una casa d’aste dell’isola alla quale il possessore si era rivolto. Sono ancora in corso indagini volte ad individuare a ritroso l’identità dei precedenti possessori del dipinto. L’intera operazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra le Autorità Giudiziarie e le Forze di Polizia dei due Paesi, Italia e Malta, e il fattivo ruolo di raccordo svolto da Eurojust.
C.S.M. 4 aprile 2022
CARABINIERI TPC UDINE
RESTITUITO AL PONTIFICAL SCOTS COLLEGE DI ROMA UN VOLUME DEL XVII SECOLO SOTTRATTO DAL ST. PETER’S COLLEGE DI GLASGOW
Una seicentina intitolata “Conciones, habitae Louanij ante annos circiter quadraginta…”, del teologo gesuita Roberto Francesco Romolo Bellarmino (Montepulciano, 1542 – Roma, 1621), Cardinale Santo e Dottore della Chiesa Cattolica, è stata riconsegnata al Rettore del Pontifical Scots College di Roma, Fr. Daniel Fitzpatrick, dal Comandante del Nucleo TPC di Udine, Magg. Lorenzo Pella, al termine di un’indagine di monitoraggio del web.
Il volume era stato acquistato su canale telematico da un privato residente in provincia di Reggio Emilia e aveva immediatamente destato l’interesse dei militari operanti in quanto riportante segni distintivi in lingua latina afferenti al collegio di San Pietro di Glasgow.
I successivi accertamenti svolti in collaborazione con gli omologhi della Police Scotland e della Koninklijke Marechaussee olandese, hanno consentito ai Carabinieri TPC di Udine di entrare in contatto direttocon personale specializzato archivista dell’Arciocesi di Glasgow che ha riconosciuto i timbri del tomo. Il quale, si è potuto accertare, era stato donato nel 1880 al collegio dal Rettore protempore William Gordon e illecitamente fuoriuscito in epoca imprecisata antecedente la prima catalogazione del 1981.
Il volume, incentrato sulla dottrina cristiana e sulla predicazione a Lovanio nel Brabante fiammingo, afferisce a un nucleo di analoghe opere del Cardinale Bellarmino conservate presso il collegio citato ed è stato riconosciuto come “di particolare importanza per il Collegio, per la Diocesi di Glasgow, per la Chiesa Cattolica di Scozia nonché per l’intera Scozia nel complesso”.
L’acquirente, un appassionato di storia mantovana, aveva comprato il volume in quanto inerente al Cardinale Bellarmino, vicino alla Corte dei Gonzaga, da una libreria olandese attraverso una piattaforma di e-commerce. Il prezioso e raro volume storico verrà presto riaccorpato alla collezione dell’Arcidiocesi scozzese dopo un’assenza di oltre 200 anni.
C.S.M. 5 aprile
CARABINIERI TPC NAPOLI
REPERTI ARCHEOLOGICI FRUTTO DI SCAVI CLANDESTINI
18 reperti di rilevante interesse archeologico, sequestrati a un collezionista privato in quanto provento di scavi archeologici clandestini, sono stati restituiti, il 4 aprile 2022 in Nola (NA), dal Comando Carabinieri TPC alla Soprintendenza A.B.A.P. per l’Area Metropolitana di Napoli. I beni, databili tra il V ed il III secolo a.C., sono prevalentemente costituiti da vasellame prelevato da corredi funerari antichi, come crateri, anfore, skyphoi, unguentari, hydriai, ollette e gutti. Rinvenuti inoltre nella disponibilità dell’indagato diversi manufatti di area mesoamericana importati illecitamente.
C.S.M. 9 aprile 2022