Alla Pinacoteca Ambrosiana, gli oli di Carlo Mattioli, maestro dell’arte del Novecento, a confronto con La canestra di frutta di Caravaggio, conservata al museo milanese.
La mostra dal titolo Mattioli/Caravaggio. The lightful fruit, ideata e organizzata dalla Fondazione ‘Carlo Mattioli’ di Parma, presenta venti dipinti a olio che favoriscono la conoscenza dell’opera e del processo creativo del pittore emiliano Carlo Mattioli (Modena 1911 – Parma 1994) attraverso il profondo dialogo con il capolavoro caravaggesco, e fanno sentire l’eco contemporanea dell’originale, a quattrocento anni dalla sua creazione.
Il coraggio di confrontarsi con un maestro assoluto come Caravaggio e con una delle sue opere più iconiche, sta all’origine di un ciclo di dipinti e disegni che Mattioli presentò alla Biennale di Venezia del 1968, ma che rimase visibile solo il giorno dell’inaugurazione, a causa della contestazione sociale e politica che si sviluppò in quell’anno e che coinvolse anche settori come la cultura e l’arte. I Cestini del Caravaggio di Carlo Mattioli tornarono così al silenzio dello studio in cui erano nati.
In mostra, il tema analitico e il processo creativo sono allestiti nelle prime due sale all’interno di vetrine che contengono i materiali utilizzati dal pittore. Il tema realizzativo è concentrato nella terza sala, in dialogo diretto con la Canestra di Caravaggio ed è ottenuto da un suggestivo allestimento basato sulla spogliazione sospesa nella penombra della stanza. Il tema concettuale, nella quarta stanza, propone la visione delle ultime opere relative alla Canestra e, leggermente appartata, una sezione video narra l’evoluzione del processo esplorativo di Mattioli.
Mattioli affronta Caravaggio rimanendo in un personale limbo, sospeso fra una figurazione che non sarà mai più completa e un’astrazione cui non ci si può abbandonare del tutto. Mattioli si accosta al modello secentesco declinandolo prima in uno studio profondo legato alla volumetria e alla luce, poi ingrandendone i particolari, con il canestro che diventa il fulcro attorno cui ruota tutta la sua ricerca. Il titolo, The lightful fruit, si propone di giocare sulla doppia visione e percezione della luce che illumina il cestino di frutta, ma attraverso il filtro della delicatezza (delight), quasi fosse uno spazio intimo e raccolto.
Nelle sequenze filmiche le opere sono racchiuse in uno spazio irreale, uno spazio argenteo come un dagherrotipo. Citazioni, ombre, luci, e un tema ossessivo per declinare un proprio idioma, oltre l’opera di Caravaggio. Catalogo edito da Tacuino.
C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, aprile 2022
MATTIOLI/CARAVAGGIO. The lightful fruit
7 maggio – 3 luglio 2022
Pinacoteca Ambrosiana
piazza Pio XI, 2, Milano
tel. 02.806921
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