È boom di visite per il Ritratto di Signora, caso di cronaca attorno al quale ruota mostra con 180 opere, alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e all’XNL – Piacenza Contemporanea.
Oltre 4.300 visitatori, in una sola settimana di apertura dall’inaugurazione avvenuta il 12 aprile 2022, hanno riempito le sale che ospitano, fino al 24 luglio, la grande mostra Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo. Picchi di ingressi nel weekend pasquale di 2.765 visitatori e un pubblico eterogeneo, non solo italiano ma proveniente anche da Austria, Svizzera e Francia.
La mostra ruota attorno al capolavoro divenuto simbolo della città e conosciuto in tutto il mondo, il Ritratto di Signora (1916-17): dipinto sparito nel 1997 dalla Galleria Ricci Oddi e poi ritrovato fortunosamente nel 2019. L’esposizione racconta uno dei periodi più entusiasmanti della storia dell’arte del primo ‘900 visto attraverso la vita, il percorso creativo e le collaborazioni del padre della Secessione Viennese: Gustav Klimt (Baumgarten 1862 – Vienna 1918).
Oltre 160 opere, tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d’arte decorativa provenienti da 20 prestigiose raccolte, pubbliche e private, tra cui il Belvedere e la Klimt Foundation di Vienna, Ca’ Pesaro-Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, il Lentos Kunstmuseum di Linz, il Tiroler Landesmuseum di Innsbruck, il Wien Museum e molte altre. La mostra rappresenta l’ultima occasione pubblica in Italia di ammirare molti capolavori dell’artista austriaco prima che facciano rientro presso le collezioni di appartenenza e rimanervi per lungo tempo, almeno fino al 2028. La mostra fa parte del “Progetto Klimt” (vedi notizia DeArtes qui): a Roma, la mostra “Klimt. La Secessione e l’Italia” ha chiuso con un record di 235.050 visitatori.
APPROFONDIMENTO: LA MOSTRA
Il percorso espositivo muove dal clima del simbolismo europeo, da cui Klimt prende le mosse con incisioni e disegni emblematici di Klinger, Redon, Munch, Ensor, Khnopff, la famosa Medusa di von Stuck e sculture di Minne e dello stesso Klinger per poi introdurre i visitatori nel mondo di Klimt, con le sue prime opere e i suoi primi compagni: i fratelli Georg ed Ernst, e l’amico Franz Matsch.
Ci si addentra nella vicenda della Secessione Viennese fondata da Klimt con altri 17 artisti nel 1897 in segno di protesta verso l’arte ufficiale. Di questo periodo, il Ritratto di Josef Pembaur (1890), capolavoro di Klimt che ne preannuncia la “stagione d’oro”. Un’intera sezione è dedicata al Ritratto di Signora e al racconto delle sue avventurose vicende. Il mondo delle Wiener Werkstätte, i laboratori d’arte decorativa viennesi, è documentato attraverso arredi, argenti, vetri e ceramiche. Sono esposti inoltre i Manifesti della Secessione, tra cui quello di Klimt Teseo e il Minotauro (1898), che all’epoca fece scandalo, presente nelle due versioni, quella iniziale e quella censurata, e riviste come “VerSacrum”.
Disegni e incisioni di Schiele e Kokoschka ricordano la più giovane generazione di artisti austriaci che da Klimt prese le mosse. Vengono poi gli artisti italiani che a lui si ispirarono, con opere di Felice Casorati, Adolfo Wildt e Vittorio Zecchin. La mostra si chiude con la ricostruzione del monumentale Fregio di Beethoven (copia del 2019 dell’originale del 1901) riservando così ai visitatori un’esperienza di grande suggestione.
La mostra è curata da Gabriella Belli ed Elena Pontiggia, con il coordinamento scientifico di Lucia Pini, direttrice della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza e la collaborazione di Valerio Terraroli e Alessandra Tiddia. Catalogo Skira.
M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, aprile 2022
KLIMT. L’UOMO, L’ARTISTA, IL SUO MONDO
12 aprile–24 luglio
XNL – Piacenza Contemporanea
Via Santa Franca, 36, 29121 – Piacenza
Biglietteria: Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi
Via San Siro, 13, 29121 – Piacenza
Informazioni e prenotazioni T. +39 0523 179861
www.arthemisia.it
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