Uno straordinario Museo ancora chiuso ma che già racconta tante storie nel sito online e apre il suo giardino. Il Ministro Franceschini promette le risorse necessarie per completare i lavori.
Una governance inclusiva che valorizza il ruolo delle associazioni e del territorio; un nuovo logo che racconta storia, presente e futuro del museo; un sito internet nato dall’investimento sulla digitalizzazione e l’innovazione; un giardino finalmente restituito alla comunità locale.
Il Museo Ginori di Sesto Fiorentino (Firenze) si è così presentato nel corso della conferenza stampa tenutasi il 16 maggio 2022 a Roma, al Ministero della Cultura. Erano presenti il Ministro Dario Franceschini, il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il Sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi e il Presidente della Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia, Tomaso Montanari.
Costituita il 19 dicembre 2019 su iniziativa del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (ora Ministero della cultura), insieme alla Regione Toscana e al Comune di Sesto Fiorentino, la Fondazione Museo Archivio Richard Ginori della Manifattura di Doccia ha lo scopo di conservare, catalogare, studiare, comunicare ed esporre uno straordinario patrimonio artistico, storico, sociale ed economico e di rendere la sua ricchissima collezione di manufatti ceramici un bene comune.
Il Museo Ginori è ancora chiuso, in attesa di completare i lavori di ristrutturazione e riallestimento, ma ha già tante storie da raccontare. Per ascoltarle, è online il primo nucleo del sito museoginori.org che a breve renderà fruibile a tutti il ricchissimo patrimonio artistico e documentale delle collezioni. Il sito sarà aperto, inclusivo e accessibile, con una particolare attenzione alle esigenze dei fruitori ipovedenti e non udenti. E a partire dalla terza settimana di maggio il Museo Ginori spalanca i cancelli del suo giardino, un grande spazio verde finalmente restituito alla comunità.
Questa, la promessa del Ministro Dario Franceschini: «Ho intenzione di proporre le risorse necessarie per completare il Museo Ginori entro la fine della legislatura, dando così certezza del finanziamento per coprire tutti i lavori previsti. Per fare questo sarà molto importante la collaborazione tra i vari livelli istituzionali e la Fondazione.
Quella del Museo Ginori è una bella storia che, sono certo, sarà anche di grande successo. Intorno a questa collezione c’è stata una mobilitazione popolare vera e spontanea che ha indotto il Ministero della cultura a varare il recupero dei luoghi per il Museo e alla nascita della Fondazione».
APPROFONDIMENTO:
IL MUSEO. UN UNICUM A LIVELLO INTERNAZIONALE
Nato insieme alla Manifattura di Doccia e all’interno degli edifici destinati alla produzione, il Museo Ginori è stato per quasi trecento anni un museo d’impresa, pensato dal fondatore il marchese Carlo Ginori come contenitore privilegiato della bellezza che la sua fabbrica era in grado di creare.
Il Museo custodisce tre secoli di storia del gusto e del collezionismo, rappresentando un unicum a livello internazionale grazie alla ricchezza e alla continuità storica del suo patrimonio, che racconta la storia artistica, sociale ed economica della più antica manifattura di porcellana ancora attiva in Italia. La sua collezione è notificata come complesso di eccezionale interesse storico-artistico e archivistico dal 1962.
Comprende circa 8000 oggetti in porcellana e maiolica databili dal 1737 al 1990, un’importante raccolta di modelli scultorei in cera, terracotta, gesso e piombo dal XVIII al XX secolo, lastre in metallo incise e pietre litografiche per la stampa dei decori, un archivio di documenti cartacei e disegni (300 dei quali appartenenti al fondo Gio Ponti), una biblioteca storica, una biblioteca specialistica e una fototeca. La raccolta include rari manufatti del primo periodo della manifattura, ma anche prodotti seriali di illustri nomi del design industriale italiano, oggetti di lusso e di uso quotidiano, che testimoniano l’evolversi degli stili artistici, del costume, della scienza, delle tecniche produttive e dell’imprenditoria dal Settecento ai giorni nostri.
Tra i capolavori, una rarissima raccolta di sculture in cera, calchi di opere dei maggiori maestri fiorentini del Settecento; la Venere de’ Medici, l’Arrotino e l’Amore e Psiche in porcellana bianca (repliche in scala al vero dei celebri marmi degli Uffizi); le eclettiche maioliche per le Esposizioni Universali; le ceramiche Art Déco di Gio Ponti, direttore artistico di Richard-Ginori dal 1923 al 1930.
C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 16 maggio 2022
Immagine di copertina:
Fruttiera decorata con un sottobosco,
firmata da Anton Stephan Carl Anreiter von Zirnfeldt,
porcellana dipinta in policromia, 1746,
Manifattura Ginori di Doccia