Al Festival del Maggio Musicale Fiorentino l’opera di Verdi mai rappresentata prima. Plácido Domingo, nel ruolo del Doge, raggiunge il record della 4100a recita della sua carriera

I due Foscari – tragedia lirica in tre atti composta da Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, ispirato all’omonima opera teatrale di Lord Byron – è il quarto titolo operistico per l’84º Festival del Maggio Musicale Fiorentino (vedi notizia DeArtes qui), alla sua prima rappresentazione in questo teatro (fu eseguita per la prima volta a Firenze al Teatro della Pergola nel gennaio 1845, dopo aver debuttato al Teatro Argentina di Roma il 3 novembre 1844). Il maestro Carlo Rizzi sale sul podio della Sala Mehta. La regia dell’opera è di Grischa Asagaroff. Dopo il debutto del 22 maggio 2022, le altre quattro recite in cartellone sono il 25, 28 e 31 maggio e 3 giugno.  

La compagnia di canto comprende uno dei più celebri nomi del panorama lirico mondiale: Plácido Domingo nel ruolo di Francesco Foscari, Doge di Venezia. Suo figlio, Jacopo Foscari, è interpretato da Jonathan Tetelman: al suo debutto al Maggio è considerato uno dei più promettenti tenori della sua generazione. Un altro nome di caratura internazionale e grandissima voce verdiana è il soprano María José Siri che interpreta Lucrezia Contarini, moglie di Jacopo; il basso Riccardo Fassi al suo debutto fiorentino interpreta Jacopo Loredano, membro del Consiglio de’ Dieci.

Plácido Domingo vanta una carriera leggendaria. Fra i più apprezzati, acclamati e famosi tenori del XX secolo, è stato capace, negli ultimi anni, di imporsi non solo come direttore d’orchestra ma anche come baritono, e ha interpretato il personaggio di Francesco Foscari numerose volte. Nei suoi quasi sessant’anni di attività musicale Domingo ha costruito uno tra i più ampi ed eclettici repertori musicali del Novecento, avendo affrontato oltre 130 diversi ruoli.

Con lo spettacolo del 22 maggio, Plácido Domingo taglia un suo personale traguardo: la 4.100a recita della sua luminosa carriera. «Ho avuto la grande gioia di impersonare i “due Dogi”: prima nel Simon Boccanegra e poi, qualche anno più tardi, ne I due Foscari. Penso che sia un’opera di Verdi assolutamente straordinaria, anche se, magari, poco conosciuta.

Un personaggio, da un punto di vista drammaturgico, davvero stupendo. Vedo molto, nel personaggio di Francesco, del dolore che Verdi possa aver provato in quel periodo, segnato dalla perdita dei figli e della moglie. È inoltre un ruolo straordinario di baritono, che sono orgoglioso di aver portato anche a Los Angeles. Iniziai con Traviata, appena diciottenne, quasi coetaneo di Alfredo Germont e ora, a 81 anni compiuti interpreto Francesco Foscari, che proprio da libretto ha la mia età. Ho avuto il piacere di sostenere questo ruolo in più di 30 recite. Penso proprio che il personaggio di Francesco mi si addica molto».

Il maestro Carlo Rizzi affronta per la prima volta I due Foscari, nella nuova sala intitolata a Zubin Metha: «Una sala dall’acustica viva ma non spigolosa e che permette un rapporto molto diretto tra la buca e il palcoscenico: qui è possibile percepire tutte le sfumature che Verdi ha inserito in quest’opera, dal pianissimo mormorato del tema affidato al clarinetto all’esplosione violenta che sottolinea l’incubo di Jacopo Foscari in prigione. Il dramma si svolge rapidamente, mettendo a nudo i diversi stati d’animo dei personaggi che Verdi sottolinea anche con dei ‘ leitmotiv’ ante litteram».

La regia è curata da Grischa Asagaroff, anch’egli alla sua prima volta con questo titolo: «Più mi addentro nella conoscenza di quest’opera, più me ne sono assolutamente innamorato, anche grazie ai vari leitmotiv che mi hanno ricordato lo ‘stile wagneriano’. Anche la musica è molto cupa, triste addirittura in molte sfumature. L’opera stessa ‘vive’ di personaggi come Loredano per esempio, permeati da una personalità cupa e quasi ‘sinistra’. Con Luigi Perego, che ha curato le scene e i costumi, ci siamo ispirati alla tomba di Foscari, nella Chiesa dei Frari a Venezia: è la nostra ‘torre scenica’, che gira e crea gli spazi in cui i cantanti si muovono».

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa 16 maggio 2022
Contributi fotografici: I due Foscari, PROVE
© Michele Monasta-Maggio Musicale Fiorentino

www.maggiofiorentino.com