Al Museo Diocesano si celebra uno dei più importanti fotografi del Novecento attraverso un’ampia selezione dei suoi scatti più famosi.

Si ripercorre l’intera carriera dell’autore americano, offrendo uno spaccato della storia e del costume del Novecento, attraverso la sua tipica ironia pervasa da una vena surreale e romantica, che lo ha identificato come il fotografo della commedia umana. Il Museo Diocesano ‘Carlo Maria Martini’, aperto anche in orario serale, ospita, dal 27 maggio al 16 ottobre 2022, una retrospettiva dedicata a Elliott Erwitt (Parigi, 1928) artista vivente molto legato a Milano, dove trascorse l’infanzia fino alla partenza per gli Stati Uniti a causa delle leggi razziali.

France, Provence, 1955 © Elliott Erwitt

L’esposizione, curata da Biba Giacchetti, presenta cento dei suoi scatti più famosi, da quelli iconici in bianco e nero a quelli, meno conosciuti, a colori che Erwitt ha utilizzato per i suoi lavori editoriali, istituzionali e pubblicitari, dalla politica al sociale, dall’architettura al cinema e alla moda.

L’obiettivo di Erwitt ha spesso colto momenti e situazioni che si sono iscritte nell’immaginario collettivo come vere e proprie icone. È il caso dello scatto con Nixon e Kruscev a Mosca nel 1959, talmente efficace che lo staff del presidente degli Stati Uniti se ne appropriò per farne un’arma nella sua campagna elettorale; dell’immagine tragica e struggente di Jackie Kennedy in lacrime dietro il velo nero durante il funerale del marito; del celebre incontro di pugilato tra Muhammad Ali e Joe Frazier del 1971; o ancora di un giovane Arnold Schwarzenegger in veste di culturista al Whitney Museum di New York.

USA, New York, Marilyn Monroe, 1954 © Elliott Erwitt

Grande ritrattista, Erwitt ha immortalato numerose personalità che hanno scritto la storia del XX secolo, dai padri della rivoluzione cubana Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara, ai presidenti americani con una particolare predilezione per J.F. Kennedy. Un angolo particolare è riservato a Marilyn Monroe, colta sia in momenti privati e intimi, sia nei momenti di pausa sui set dei film; di lei, Erwitt ammirava la capacità di flirtare con l’obiettivo.

Uno dei temi ricorrenti nella carriera di Erwitt è quello dei bambini che ama: ha avuto sei figli e un numero esponenziale di nipoti. Si affiancano gli scatti dedicati agli animali, in particolare ai cani, presi in pose il più delle volte buffe o che richiamano un atteggiamento antropomorfo d’imitazione dell’uomo.

USA, New York city, 1974 © Elliott Erwitt

Non mancano le immagini di coppie d’innamorati intente a scambiarsi momenti di tenerezza all’interno delle auto o che si abbracciano in place du Trocadéro davanti alla Tour Eiffel in un giorno di pioggia, mentre la silhouette di un uomo salta una pozzanghera.

Erwitt ha documentato le società e le vicende della gente comune dei Paesi che visitava come fotoreporter, dalla Francia alla Spagna, dall’Italia alla Polonia, dal Giappone alla Russia, agli Stati Uniti e gli scorci di vita delle metropoli americane. Accompagna la mostra un volume SudEst.



C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 26 maggio 2022
Immagine di copertina: France, Paris, 1989 © Elliott Erwitt

ELLIOTT ERWITT. 100 FOTOGRAFIE
27 maggio – 16 ottobre 2022

Museo Diocesano Carlo Maria Martini
p.zza Sant’Eustorgio, 3, Milano
T. +39 02 89420019
www.chiostrisanteustorgio.it

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