Il direttore Frédéric Chaslin debutta al teatro alla Scala con il capolavoro di Ponchielli. Un nuovo, visionario allestimento di Davide Livermore colloca l’opera in una Venezia onirica. Diretta Radio3 Rai.
La Gioconda di Amilcare Ponchielli, che alla Scala ha avuto la sua prima assoluta l’8 aprile 1876, torna in palcoscenico a 25 anni dall’ultima produzione in un nuovo allestimento con la direzione di Frédéric Chaslin, la regia di Davide Livermore.
Il tenore inizialmente annunciato, Fabio Sartori, è stato costretto a ritirarsi dalla produzione a causa di una indisposizione; pertanto il ruolo di Enzo Grimaldo è sostenuto da Stefano La Colla. Il cast schiera nelle altre parti principali Saioa Hernández in alternanza con Irina Churilova (la Gioconda), Daniela Barcellona (Laura), Roberto Frontali (Barnaba), Erwin Schrott (Alvise Badoero) e Anna Maria Chiuri (la cieca). Le scene sono di Giò Forma, i costumi di Mariana Fracasso e i video di Gep Cucco. Il Coro è diretto da Alberto Malazzi, mentre la coreografia firmata da Frédéric Olivieri coinvolge gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala. L’Opera va in scena in scena i giorni 7, 11, 14, 18, 21, 25 giugno 2022, con inizio alle ore 19.30.
Un’ora prima dell’inizio di ogni recita, presso il Ridotto dei Palchi, si tiene una conferenza introduttiva all’opera di Elisabetta Fava. La rappresentazione del 7 giugno è trasmessa in diretta da Rai Radio3. È prevista anche la trasmissione in differita in diversi Paesi europei e negli Stati Uniti.
LO SPETTACOLO DI DAVIDE LIVERMORE
Davide Livermore, affiancato dal suo team, ha scelto di rispettare nei dettagli la trama e l’ambientazione veneziana, creando però una Venezia onirica attraverso una serie di riferimenti iconografici e drammaturgici che vanno dal cinema alla pittura e al fumetto. Nell’impianto si sente l’atmosfera del film Casanova di Federico Fellini (1976), con la sua Venezia piena di sogni e incubi. Tra i riferimenti visivi più immediati la “Venezia celeste” di Moebius, che disegna una città fantascientifica senza acqua, eppure sul punto di inabissarsi, una città di canali metafisici in cui le gondole galleggiano nel vuoto.
Il lavoro scenografico è svolto attraverso una particolare sensibilità per la trasparenza dei materiali, come se le superfici cambiassero consistenza: gli edifici – tra cui la cupola di Palazzo Grimani dipinta sullo sfondo – sono fatti di tulle che appare solido o trasparente a seconda dell’illuminazione.
I costumi mescolano epoche diverse, scegliendo abiti dei primi del Novecento per i protagonisti ma anche del XVIII secolo per le maschere e i personaggi della città. Un discorso a parte meritano gli abiti dei sicari di Barnaba, che si ispirano ai Pulcinella del Tiepolo. Personaggi grotteschi e minacciosi, che ricordano i costumi dei protagonisti di Arancia Meccanica di Kubrick.
C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, giugno 2022
Contributi fotografici ph Brescia e Amisano © Teatro alla Scala
LA GIOCONDA
7 – 25 giugno 2022
Prezzi: da 210 a 13 euro più prevendita
Infotel 02 72 00 37 44
www.teatroallascala.org