Tornano visibili gli affreschi nella volta della navata centrale della basilica di San Michele Maggiore. Concluso il restauro delle pitture realizzate tra la fine del 400 e metà del 500, ricoperte nell’800.

San Michele Maggiore in Pavia, una delle basiliche più antiche e ricche di storia del Nord Italia, sede di varie incoronazioni di Re d’Italia, si presenta con un nuovo e sorprendente aspetto. Si è infatti concluso il restauro della volta a crociera della navata centrale che si aggiunge a quello, già completato, che ha interessato la volta a crociera del presbiterio e consegnato lo scorso marzo 2022.

La basilica si presenta ora completamente mutata nell’aspetto. I visitatori rimarranno stupiti dai colori brillanti delle volte, che sono tornati a rivelarsi dopo un attento lavoro di descialbatura che li ha liberati dagli strati pittorici che li coprivano: proprio il cromatismo dei dipinti era una caratteristica per cui la basilica era famosa nei tempi antichi. Colori che appaiono con grande evidenza anche sui capitelli, anch’essi oggetti del restauro.

Tra le scoperte più importanti, si segnala il ritrovamento di un affresco che ritrae un uomo, inizialmente individuato in Federico Barbarossa, incoronato imperatore proprio in questa chiesa, ma che si pensa – senza averne esatta certezza – appartenga all’imperatore Costantino, in virtù di un cartiglio che compare vicino alla sua figura.

I lavori, che saranno presentati all’Assessore Regionale Stefano Bruno Galli mercoledì 22 giugno, sono stati coordinati dall’architetto Carlo Bergamaschi dello studio A7design di Pavia, in collaborazione con il comitato scientifico e la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, e promosso dall’Associazione Il Bel San Michele onlus.

Gli interventi proseguiranno nei prossimi mesi e insisteranno sulla pulitura delle volte e sull’apertura al pubblico dei percorsi inframurari che corrono nello spessore dei muri della facciata e lungo i matronei.

NOTE STORICHE
Di fondazione longobarda, la chiesa di San Michele di Pavia fu eretta probabilmente sull’area di un precedente edificio pagano convertito da Costantino in chiesa cristiana. Successivamente, forse distrutta a seguito di invasioni (Ungari 924), di incendi (1004), di distruzione del Palazzo (1024) e di terremoti (1017) fu ricostruita, probabilmente, nel XII sec. Divenne sede delle incoronazioni di diversi Re italici, come Arduino d’Ivrea (1002), Ottone II (1004) e Federico Barbarossa (1155).

L’importanza di questa basilica è da collegarsi ai significativi elementi costruttivi di stile romanico, con particolare riferimento all’unicità dei bassorilievi della facciata che evidenziano l’influenza connessa con un vasto sistema di relazioni internazionali, soprattutto con l’Oriente, svolto da persone altamente qualificate (da Sant’Ennodio in poi) e da esperienze plurime che nascono da una vasta rete di migrazioni territoriali relative ai maestri costruttori.

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, giugno 2022

BASILICA DI SAN MICHELE MAGGIORE
piazza San Michele, Pavia
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