A Grinzane Cavour (Alba), Cuneo, Bra, Mondovì, 4 opere d’arte contemporanea di Olafur Eliasson, Michelangelo Pistoletto, Otobong Nkanga, Susan Philipsz.

A cielo aperto 2022, con la curatela scientifica e il supporto tecnico del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, si articola in quattro commissioni di arte pubblica realizzate da altrettanti importanti artisti internazionali, che saranno collocate, in diversi momenti, in quattro luoghi d’elezione del territorio cuneese in cui opera la Fondazione CRC. Il progetto fa parte del programma La generazione delle idee, realizzato per celebrare i suoi 30 anni di vita dalla Fondazione CRC, che ha acquisito le opere.

L’iniziativa stabilisce un nuovo equilibrio tra comunità locali, storia, vita artistica internazionale e natura, con particolare attenzione ai temi dell’ecologia che nella contemporaneità si articolano in un’attenzione a rallentare il cambiamento climatico, a ricercare una produzione alimentare di qualità e sostenibile, nonché nella memoria culturale che costituisce l’identità dei luoghi.

A CIELO APERTO 2022

(Olafur Eliasson, The presence of absence pavilion, 2019, veduta installazione, Tate Modern, Londra | Foto Anders Sune Berg © Olafur Eliasson)

GIUGNO: OLAFUR ELIASSON A GRINZANE CAVOUR (ALBA)
La prima delle quattro fasi prende avvio sabato 25 giugno 2022 – in occasione dell’ottavo anniversario del riconoscimento UNESCO ai Paesaggi vitivinicoli di Langhe, Monferrato e Roero – con la presentazione dell’opera The presence of absence pavilion, 2019-2022, di Olafur Eliasson (Copenhagen, 1967). La scultura è formata da un parallelepipedo in bronzo scavato all’interno a rappresentare il vuoto prodotto dallo scioglimento di un ghiacciaio, chiaro riferimento alla crisi ecologica del pianeta, ed è stata realizzata dalla fusione di un blocco di ghiaccio proveniente dal fiordo di Nuup Kangerlua, al largo della costa della Groenlandia, formatosi nel corso di milioni di anni. La scultura rimanda allo scioglimento della calotta glaciale in Groenlandia che, a causa del riscaldamento globale, perde ogni minuto decine di migliaia di blocchi simili. In The presence of absence pavilion il ghiaccio ormai sciolto è presente solo come assenza o come ricordo.

L’opera è collocata sul prato al lato del Castello di Grinzane Cavour (Alba), non lontano dalla vigna appartenente alla Fondazione CRC, creando un dialogo tra l’azione di erosione dell’acqua sulle colline che ha creato la valle, e lo scioglimento dei ghiacciai.

(Michelangelo Pistoletto, Terzo Paradiso, 2022, rendering dell’opera | Courtesy l’artista)

SETTEMBRE: MICHELANGELO PISTOLETTO A CUNEO
L’estetica di Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) si fonda sulla relazione e sulla partecipazione, grazie alla capacità di uscire dai confini dell’opera per riportare l’arte alla vita sociale e la vita nell’arte. L’opera monumentale rappresenta il simbolo del Terzo Paradiso ed è composta dalla combinazione di 122 disegni realizzati da bambini e raccolti dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, in sinergia con diversi attori della Città di Cuneo tra i quali l’Ambasciata del Terzo Paradiso. A partire dagli anni 2000, il Terzo Paradiso è un insieme di opere e azioni, talvolta temporanee e sempre condivise, che esprimono l’evoluzione della responsabilità dell’artista nei confronti della società. Tra i due cerchi contigui del segno matematico dell’infinito, che indicano i due poli opposti di natura e artificio, l’artista ha inserito un terzo cerchio centrale che rappresenta il grembo generativo di una nuova umanità, ideale superamento del conflitto distruttivo che caratterizza il presente antiecologico.

(Otobong Nkanga, Corde che si arricciano attorno alle montagne, 2021-2022, dettaglio dell’installazione, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Rivoli-Torino | Foto Andrea Guermani | Courtesy l’artista e Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Rivoli-Torino)

SETTEMBRE – OTTOBRE: OTOBONG NKANGA A BRA
Con la nuova opera Of sundials, lines and weights (Di meridiane, linee e pesi), 2022, l’artista disegna un paesaggio in cui linee curve in relazione a una meridiana collegano elementi scultorei dalle forme organiche, quasi antropomorfe, potenziali contenitori di cibo, materiali agricoli e prodotti della terra. La ricerca artistica di Otobong Nkanga (Kano, 1974) affronta temi urgenti legati alla crisi ecologica, allo sfruttamento delle risorse e alla sostenibilità. Il rapporto con il continente africano e la Nigeria, da cui l’artista proviene, permette l’ampliamento dell’immaginario di un futuro sostenibile, dove il Piemonte si relaziona felicemente con località nel Sud del mondo. L’empatica relazione di Nkanga con la terra e l’ambiente produce in chi vive le sue opere una inedita cosmogonia per il futuro.

(Elementi  tipografici, Museo Civico della Stampa, Mondovi, 2022 | Foto Susan Philipsz | Courtesy l’artista)

NOVEMBRE: SUSAN PHILIPSZ A MONDOVÌ
The lost partbook (La partitura perduta), 2022, è una nuova installazione sonora a otto canali appositamente creata da Susan Philipsz (Glasgow, 1965). Trae ispirazione da un madrigale a cinque voci di Maddalena Casulana (1544- 1590), la prima compositrice donna nella storia ad aver fatto stampare e pubblicare, nel 1583, un intero libro della propria musica. Nel XV e XVI secolo la musica polifonica era scritta a mano o stampata in quaderni, con ciascuna parte separata. Una di queste era considerata perduta in seguito al saccheggio della Biblioteca di Danzica in Polonia, durante la seconda guerra mondiale. Questa porzione è stata ritrovata solo di recente nella Biblioteca di Stato a Mosca.
Con la sua opera, Philipsz rievoca la storia del convento orfanotrofio femminile che oggi ospita il Museo della Stampa e si riferisce al periodo della nascita della stampa tipografica (1455). In particolare ad Antonio Mathias, stampatore fiammingo originario di Anversa, che per sfuggire alla peste si trasferì da Genova a Mondovì dove, nel 1472, in collaborazione con Baldassarre Cordero, aprì la prima tipografia del Piemonte e una delle prime in Italia.

Philipsz registra le parti alte separatamente e le dissemina lungo il percorso che conduce all’ex Collegio delle Orfane, dove l’opera sarà collocata. L’artista allude malinconicamente alla scomparsa della tipografia tradizionale in favore di quella digitale e anche alla storia delle donne che, come Maddalena Casulana, hanno dovuto lottare per accedere al mondo dell’arte.

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa 20 giugno 2022
Immagine di copertina: veduta dal Castello di Grinzane Cavour

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