Recuperato il Teatro d’acque della Fontana dell’Ercole, presso i Giardini della Venaria Reale. Realizzato nel Seicento, era una straordinaria “macchina scenografica barocca”.
È stato presentato il risultato dell’ambizioso intervento di restauro e valorizzazione funzionale del capolavoro seicentesco di Amedeo di Castellamonte. Si tratta dell’ultimo tassello del progetto di recupero della Venaria Reale, avviato nel 1998. In quest’anno 2022 ricorrono i 15 anni di apertura della Reggia di Venaria e i 25 anni del riconoscimento Unesco delle Residenze Reali Sabaude. La rinascita del Teatro d’acque celebra queste ricorrenze. Il Complesso sarà aperto al pubblico a partire dal mese di luglio 2022.
LA STORIA
Il complesso della Fontana dell’Ercole Colosso, realizzato tra il 1669 e il 1672, era il luogo delle feste: una straordinaria “macchina scenografica barocca” frutto del dialogo tra natura e architetture. In origine era costituita da scalinate e padiglioni, ninfei e grotte preziosamente decorati, giochi d’acqua e un grandioso apparato decorativo, dominato dall’Ercole Colosso, protagonista del contesto e collocato al centro della grande vasca.
Simbolo del giardino tardo‐manierista l’imponente sito era stato pensato dal Castellamonte come una delle grandi meraviglie della nuova Reggia voluta dal duca Carlo Emanuele II di Savoia. Ideato e realizzato per il loisir e impostato su un raffinato gioco di rimandi allegorici e allusioni mitologiche, dava lustro alla dinastia sabauda, di cui incarnava il desiderio di rivaleggiare con le più grandi corti delle monarchie europee. Un mutamento del gusto e gravi eventi bellici ne decretarono lo smantellamento già agli inizi del Settecento. Il patrimonio decorativo e statuario fu disperso su altre residenze reali e nobiliari e il sito demolito e interrato.
LA STORIA RECENTE
Nei primi anni duemila, nell’ambito del Progetto La Venaria Reale, coordinato dalla Soprintendenza e dalla Regione Piemonte, vennero realizzati lavori di scavo, liberando i ruderi e riportando alla luce quel che restava dell’antico splendore.
La Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino ha accolto la richiesta di intervenire su quello che era stato una delle spettacolari architetture della residenza di caccia dei Savoia, per completare l’opera di recupero della Reggia di Venaria, andando a operare sull’ultimo tassello ancora abbandonato al degrado.
Il progetto ideato dall’architetto Gianfranco Gritella ‐ frutto di studi e indagini accurate ‐ si è basato sul principio della ‘progettazione della conservazione’, e sul concetto di ‘intervento leggero’ richiamato a dare forza all’idea di un restauro sostenibile, attraverso l’uso di due materiali reversibili quali legno e ferro. La Fontana è alimentata da un ricircolo d’acqua a circuito chiuso proveniente da una falda sottostante.
C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 21 giugno 2022
Immagine di copertina Foto di Paolo Robino
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