Il Museo Egizio si trasforma in vista del bicentenario del 2024: apre un giardino con il loto azzurro e il papiro. Spettacolo notturno di videomapping per tutto il mese di luglio.
Si chiama “Cortile aperto: flora dell’antico Egitto” il nuovo spazio verde germogliato nella corte del Museo Egizio che, da punto di passaggio verso la biglietteria e l’inizio del percorso espositivo, si trasforma in un giardino aperto gratuitamente a partire dal 29 giugno 2022. Dal giorno successivo e per tutto il mese di luglio, dal giovedì al sabato dalle 22 alle 24, il giardino si anima grazie a uno spettacolo di videomapping, a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. Ogni sabato sera di luglio e agosto al Museo è prevista l’apertura straordinaria fino alle ore 22, con ingresso a tariffa unica a 5 euro, a partire dalle 18.
Cortile aperto è il primo tassello di un percorso di trasformazione dell’Egizio, con cinque progetti di ricerca, alta tecnologia e restituzione alla Città. Il Museo, infatti, in vista delle celebrazioni del bicentenario nel 2024, cambierà volto a partire dalla corte interna del seicentesco palazzo del Collegio dei Nobili, che verrà coperta da una cupola in acciaio e vetro, al di sotto della quale ci sarà un giardino egizio permanente, di cui ora viene inaugurata una prima parte.
C’è il loto azzurro, con i suoi fiori che si schiudono all’alba per poi richiudersi al tramonto, simbolo di rinascita e rigenerazione, e non può mancare il papiro, che originariamente cresceva in fitte paludi lungo il Nilo o lungo il suo delta ed era la pianta araldica del Basso Egitto. Sono solo alcune tra le piante protagoniste di “Cortile Aperto”, un omaggio alla civiltà dell’antico Egitto, che fu tra le prime a sviluppare una cultura del giardino e a conferire significati simbolici a piante e fiori, come testimoniano le raffigurazioni di giardini rivenute nelle tombe dell’alta società egizia.
“Cortile aperto” si ispira ai giardini del Nuovo Regno (1539-1076 a.C.). A curare la nuova iniziativa a cavallo tra archeologia e botanica è stato un team internazionale di egittologi del Museo, composto da Johannes Auenmüller, Divina Centore e Cédric Gobeil. Si tratta del primo passo di un progetto ambizioso di trasformazione del museo, con l’auspicio che il luogo diventi una nuova agorà, spiegano Evelina Christillin e Christian Greco, rispettivamente Presidente e Direttore del Museo Egizio.
C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 28 giugno 2022
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