L’altra faccia della storia. I protagonisti visti dagli occhi dei personaggi secondari. La ricerca shakespeariana di Alessandro Preziosi al Teatro Romano di Verona.
Alessandro Preziosi è bravissimo. Lo è sempre stato, stupefacentemente fin dagli esordi. Ciò avrebbe potuto – per altri ma non per lui – tramutarsi in un fardello, perché è raro che chi inizi la scalata dal gradino più alto vi rimanga poi saldamente. Preziosi, che i titoli di studio e il contesto familiare sembravano aver destinato a tutt’altra carriera, ancora una volta si è confermato essere un interprete tra i migliori del panorama attuale, compendiando in sé le doti della più alta scuola attoriale a un nuovo approccio ai testi. Sa modulare la voce come pochi, la sa intonare, è capace di cangiarne il timbro e di utilizzarla dinamicamente, non limitandosi a inspessirla o assottigliarla, ma imprimendo le giuste accelerate o frenate e dando così all’eloquio l’indispensabile ritmo.
Al Teatro Romano di Verona ha portato, in prima nazionale, un progetto originale pensato per l’Estate Teatrale Veronese nell’ambito del Festival Shakespeariano, in collaborazione tra Khora.teatro. L’iniziativa si dipana su tre anni prendendo in esame tre opere differenti e affrontando ogni volta un diverso protagonista shakespeariano, inquadrato secondo il punto di vista di un personaggio secondario. Nel primo capitolo “Il mio cuore è con Cesare” si sono ripercorse le Idi di Marzo descritte nel Giulio Cesare, su adattamento di Tommaso Mattei.
Progetto originale ma messa in scena consueta: la formula “attore barra leggio barra musica dal vivo” è ritrita e onestamente ci saremmo aspettati qualcosa di più. Tuttavia va sinceramente detto che uno del suo calibro se lo può permettere. A Preziosi è consentito percorrere una via arcinota perché ha la capacità di renderla nuova e interessante. È oggigiorno uno dei pochi attori a ben figurare, e soprattutto ad affascinare il pubblico, presentandosi solo davanti a un leggio, con l’unico ausilio di qualche riflettore e degli inserti musicali dell’Umbria Ensemble, formato da Maria Cecilia Berioli al violoncello, Massimo Marcelli ai fiati, e Giacomo Vezzani live electronics oltre che autore delle musiche e gesticolante direttore.
Il volto dell’attore era concentrato sui fogli e l’accompagnamento del corpo lodevolmente minimale in quanto superfluo in questo contesto in cui a essere protagonista è stata la Parola. Una lezione di stile avente come fulcro quell’orazione funebre che è una delle pagine più celebri del teatro di tutti i tempi, in cui Giulio Cesare nomina suo erede il popolo romano. Sono stati evocati, con stupefacente concretezza, il grande condottiero come anche Bruto, Cassio e principalmente Marco Antonio, dalla cui prospettiva si è dipanato il racconto. Le ragioni di stato e le ambiguità personali. Il potere e l’ambizione. La lealtà e il tradimento. Preziosi ha avviato una ricerca sull’interiorità di queste figure storiche, riproponendole in una nuova ottica e inserendole, sempre e solo grazie alla magia della voce, nel contesto e nelle atmosfere in cui si è sviluppata la loro vicenda. Una suggestione che riportato ai tempi antichi in cui le storie, e la Storia, venivano tramandate oralmente, assisi davanti a un focolare o in una agorà.
Una narrazione che, in ultima analisi, ha giustificato l’esistenza stessa del Teatro perché ha fatto capire quale sia l’abisso tra l’approcciare un autore privatamente o peggio afflitti dalla noiosa piattezza scolastica, e il sentirlo prendere vita e farsi appassionante. I testi scritti per il teatro hanno la necessità fisiologica di essere veicolati su un palcoscenico per acquisire in pieno tutta la loro grandezza, per elevarsi a interlocutori dello spirito. Così è anche per il mito, che va riletto – ma solo nei dovuti modi – per restare vitale e varcare i secoli.
Preferiamo sorvolare sullo scivolone del fuori programma. Per il resto, bravo, bravo e ancora bravo.
Recensione Maria Luisa Abate
Visto al teatro Romano – Estate Teatrale Veronese, Festival Shakespeariano, il 7 luglio 2022
Contributi fotografici ETV
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