Il British Museum annuncia per l’autunno una mostra sui geroglifici, a 200 anni dalla decifrazione della lingua. 240 oggetti esposti, tra cui la Stele di Rosetta e il papiro del Libro dei Morti. Prestiti anche dall’Egizio di Torino.
L’evento espositivo si concentrerà su uno dei momenti più importanti nella moderna comprensione della storia antica: la decifrazione dei geroglifici egizi. Hieroglyphs: unlocking ancient Egypt esplorerà le iscrizioni e gli oggetti che hanno aiutato gli studiosi a comprendere una delle civiltà più antiche del mondo, esattamente 200 anni dopo questo momento cruciale. Al centro della mostra londinese ci sarà la Stele di Rosetta, tra i ritrovamenti antichi più famosi al mondo e uno dei più rinomati reperti conservati al British Museum.
Prima che i geroglifici venissero decifrati, la vita nell’antico Egitto era stata per secoli un mistero, che offriva solo scorci allettanti di questo mondo dimenticato. La scoperta della Stele di Rosetta nel 1799, con il suo decreto scritto in tre lingue – geroglifici, demotico e la lingua conosciuta del greco antico – fornì la chiave per decodificare i geroglifici nel 1822: una svolta che espanse la conoscenza del mondo moderno della storia dell’Egitto di circa 3.000 anni.
La mostra Hieroglyphs: unlocking ancient Egypt, dopo l’allestimento a Londra dal 13 ottobre 2022 al 19 febbraio 2023, partirà per un tour nazionale tra marzo 2023 e febbraio 2024 (luoghi e date vedi in fondo all’articolo).
APPROFONDIMENTO:
LA MOSTRA AL BRITISH MUSEUM
La mostra immersiva riunirà – nellaSainsbury Exhibitions Gallerydel Museo – oltre 240 oggetti, inclusi prestiti da collezioni nazionali e internazionali, molti dei quali verranno mostrati per la prima volta. Il percorso espositivo traccerà la corsa alla decifrazione, dagli sforzi iniziali dei viaggiatori arabi medievali e degli studiosi del Rinascimento, ai progressi più mirati dello studioso francese Jean-François Champollion (1790 – 1832) e dell’inglese Thomas Young (1773 – 1829). La Stele di Rosetta potrà essere vista insieme alle stesse iscrizioni che Champollion e altri studiosi esaminarono nella loro ricerca per comprendere il passato antico.
La mostra presenterà anche oggetti straordinari che metteranno in risalto l’impatto di quella svolta. Tra questi, The enchanted basin, un grande sarcofago di granito nero del 600 a.C. circa, ricoperto di geroglifici e immagini di divinità. Si credeva che i geroglifici avessero poteri magici e che fare il bagno nella vasca potesse offrire sollievo dai tormenti dell’amore. Il bagno rituale è stato scoperto vicino a una moschea del Cairo, in un’area ancora conosciuta come al-Hawd al-Marsud, ossia ‘il bacino incantato’. Da allora, è stato identificato come il sarcofago di Hapmen, un nobile della 26a dinastia.
Raramente esposto al pubblico, il papiro riccamente illustrato del Libro dei Morti della regina Nedjmet ha più di 3000 anni e più di quattro metri di lunghezza. I testi dimostrano il potere della parola parlata, con incantesimi rituali da pronunciare. Il papiro sarà affiancato da una serie di quattro vasi canopi che preservavano gli organi del defunto, i quali erano stati dispersi in collezioni francesi e britanniche dopo la loro scoperta e che saranno riuniti qui, per la prima volta dalla metà del 1700.
Tra gli eccezionali prestiti della mostra c’è la fasciatura della mummia di Aberuait del Musée du Louvre, Parigi, che non è mai stata esposta nel Regno Unito. Era un souvenir di uno dei primi “eventi di scarto della mummia” nel 1600, quando i partecipanti ricevevano un pezzo di lino, preferibilmente con geroglifici.
La mostra riunirà anche appunti personali di Champollion della Bibliothèque nationale de France e di Young della British Library. Un metro di 3000 anni fa, dal Museo Egizio di Torino, è stato un indizio essenziale per Champollion per svelare la matematica egiziana, scoprendo che gli egizi usavano unità ispirate al corpo umano.
Inoltre, il sorprendente cartone e la mummia di Baketenhor, una donnavissuta fino a circa 25-30 anni, tra il 945 e il 715 a.C. Cartone e mummia, in prestito dalla Società di Storia Naturale della Northumbria, furono studiati da Champollion negli anni ’20 dell’Ottocento. Nella corrispondenza con i colleghi di Newcastle, Champollion aveva correttamente identificato l’iscrizione sulla copertura della mummia come una preghiera rivolta a diverse divinità per l’anima del defunto, solo pochi anni dopo aver decifrato il sistema di scrittura geroglifica.
Dalla poesia d’amore e dai trattati internazionali, alle liste della spesa e alle dichiarazioni dei redditi, la mostra svela affascinanti storie di vita nell’antico Egitto. Oltre a una fede incrollabile nel potere dei faraoni e nella promessa dell’aldilà, gli antichi egizi godevano del buon cibo, scrivevano lettere e facevano battute. Molte persone nell’antico Egitto non sapevano leggere o scrivere, quindi la lingua veniva apprezzata attraverso letture, recitazioni e spettacoli. La mostra includerà media digitali e audio per dare vita al linguaggio insieme agli oggetti in mostra.
Un catalogo splendidamente illustrato, a cura di Ilona Regulski, sarà pubblicato da British Museum Press nell’ottobre 2022.
C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 5 luglio 2022
Immagine di copertina: Hieroglyphs exhibition
Temple lintel of King Amenemhat III, Hawara, Egypt, 12th Dynasty, 1855–08 BC
© The Trustees of the British Museum
HIEROGLYPHS: UNLOCKING ANCIENT EGYPT
13 ottobre 2022 – 19 febbraio 2023
Sainsbury Exhibitions Gallery – British Museum
+44 (0)20 7323 8181
britishmuseum.org/geroglifici
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#HieroglyphsExhibition @britishmuseum
Per ulteriori contenuti sui geroglifici vedi il blog ufficiale: blog.britishmuseum.org
LA MOSTRA IN TOUR
Ferens Art Gallery, Hull
17 marzo – 18 giugno 2023
Irish Linen Centre & Lisburn Museum, Northern Ireland
24 giugno – 15 ottobre 2023
Torquay Museum, Devon
21 ottobre 2023 – 18 febbraio 2024