33.869 beni d’arte recuperati solo lo scorso anno. Il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale stila un bilancio delle attività 2021. Sunto anche del Nucleo di Firenze.

Nel 2021 i trecento Carabinieri del Comando TPC, posti alle dipendenze del Ministero della Cultura e distribuiti su sedici Nuclei e una Sezione nelle varie Regioni italiane, dipendenti dai Gruppi di Roma e Monza, un Reparto Operativo nazionale con Sezioni specializzate per materia e un Ufficio Comando che gestisce la Banca dati di opere da ricercare più antica ed estesa al mondo (comprendente 1.300.000 files), hanno recuperato 33.869 beni d’arte. Questo il dato d’insieme nel dossier “Attività Operativa 2021” dell’Unità specializzata dell’Arma, istituita nel 1969 per onorare l’articolo 9 della Costituzione – “la Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” –  e che, in mezzo secolo di vita, ha restituito al pubblico o ai legittimi proprietari più di tre milioni di beni culturali.

I traffici illeciti di beni culturali continuano a calare, proseguendo una tendenza che va avanti da anni. Solo per qualche reato si registra un incremento, ma sono numeri bassi e il confronto è con il 2020, anno della pandemia in cui qualunque attività si è sospesa, comprese quelle criminali. Tanti risultati sono stati raggiunti. Innumerevoli recuperi, in molti casi di beni preziosi. Sono state promosse restituzioni alle Comunità italiane ed estere, innovazioni tecnologiche in vari settori, a partire dalla Banca dati delle opere sottratte che rappresenta lo strumento investigativo per eccellenza del Comando TPC, per la possibilità che offre di individuare i beni trafugati ovunque affiorino.

È stata sviluppata la cooperazione internazionale, ad esempio con l’iniziativa dei “Caschi Blu della Cultura”, fortemente voluta dal Ministro competente e condivisa con l’UNESCO. Sono stati svolti interventi formativi, realizzate sinergie con importanti referenti di ambito scientifico, disposti controlli preventivi sul territorio nazionale.

La maggior parte dei recuperi del 2021 riguarda il settore dei reperti archeologici, paleontologici e numismatici (23.607), a seguire quello antiquariale, archivistico e librario (10.262). Sono state sequestrate 1.748 opere contraffatte: falsi di arte contemporanea (ma non solo) che, qualora immessi sul mercato, avrebbero fruttato alle organizzazioni criminali oltre 429 milioni di euro.

In apparente controtendenza rispetto agli anni precedenti, si rileva un aumento complessivo dei furti di beni culturali (+20,5%). È però sensibile il decremento dei beni trafugati (-52%). Si ritiene che ciò possa essere in parte riconducibile, da un lato, alla fragilità della ripresa economica post Covid, che ha inciso sull’aumento delle attività delinquenziali, e dall’altro al ripristino delle libertà di movimento e alla riapertura graduale dei luoghi culturali e degli esercizi di settore, che hanno facilitato la consumazione di reati.

Preziosi ritorni hanno caratterizzato l’anno trascorso. Ne è esempio la copertina del dossier, ove campeggia lo splendido Cratere apulo a volute, risalente al IV secolo a.C., trafugato illecitamente nel corso di scavi clandestini perpetrati in Italia meridionale e recuperato negli Stati Uniti.

Le attività svolte in cooperazione di polizia con i collaterali Uffici esteri, insieme alla “diplomazia culturale”, hanno permesso il rimpatrio di molte opere di notevole rilevanza, in particolare dal Belgio, dalla Francia e dalla Germania. Nella lotta alla contraffazione merita di essere menzionata l’operazione “Infinito”, che ha portato al sequestro di 658 opere contraffatte dell’artista Francis Bacon.

Nell’ambito della digitalizzazione dell’arte, e in particolare di quella contemporanea, si è assistito ai primi importanti episodi di trasformazione di opere in NFT (non-fungible token), cioè in foto digitali ad altissima risoluzione munite di certificati “di proprietà” crittografati non replicabili, che possono rappresentare, nel mercato, da un lato alternative efficaci al fenomeno della vendita delle collezioni museali o private, dall’altro il mezzo per facilitarne la trasmissione per lo studio da parte degli esperti in tutto il mondo.

Nel 2021 i Carabinieri TPC hanno fornito supporto all’estero a seguito di eventi che ne hanno compromesso il patrimonio: la Task Force “Caschi blu della Cultura” è intervenuta a Zagabria (Croazia) per un sopralluogo ricognitivo sullo stato dei luoghi dell’arte interessati dai violenti terremoti che si erano succeduti a partire dal 29 dicembre 2020, per valutare, insieme a esperti croati, i danni. Sono state così organizzate due azioni di recupero e messain sicurezza del patrimonio culturale.

Il 2021 è stato un anno importante per la cooperazione internazionale: “Protection of cultural heritage and illicit trafficking. The Future will give Us back our Past” è il titolo del webinar articolato in tre sessioni condotto il 9 aprile 2021 dal Comando TPC nell’ambito delle iniziative promosse dal Ministero della Cultura per il “G20 Cultura” che si è concluso con la ministeriale del 29 e 30 luglio.

Tra le esposizioni di beni culturali recuperati dai Carabinieri TPC, a Castel Sant’Angelo in Roma è stata proposta per alcuni mesi la mostra “Il mondo salverà la bellezza? Prevenzione e sicurezza per la tutela dei beni culturali”. Per l’Expo di Dubai, nel novembre scorso in occasione del National day italiano, è stata inaugurata la mostra “The future is back! Returned beauty and upcoming perspectives”, che ha presentato una selezione di beni recuperati dal Comando TPC.

Il 2021 si è concluso con ottimi risultati, come l’ “Operazione Taras”, che in due anni di indagini ha portato al recupero di oltre 2.000 reperti archeologici commercializzati illegalmente in Italia e in diversi Paesi esteri. E il 30 dicembre, presso la Caserma “La Marmora”, sede del Reparto Operativo TPC nel cuore di Trastevere, il Ministro della Cultura, On. Dario Franceschini, e il Comandante dei Carabinieri TPC, Gen.B. Roberto Riccardi, hanno celebrato il rimpatrio di oltre 200 reperti archeologici venduti illecitamente negli Stati Uniti a partire dagli anni Settanta del secolo scorso.

La pubblicazione “Attività operativa 2021” è disponibile sui siti https://cultura.gov.it/carabinieritpc  e www.carabinieri.it

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C.S. 28 giugno 2022

CARABINIERI DEL NUCLEO TUTELA PATRIMONIO CULTURALE DI FIRENZE: ATTIVITÀ OPERATIVA 2021
Recuperati beni d’arte di provenienza illecita per un valore di due milioni e ottocentomila euro. L’analisi dei dati statistici riguardante i fenomeni criminali, in danno del patrimonio culturale, ha registrato nel 2021 una ripresa di tali reati in Toscana dopo la costante diminuzione registrata negli anni pregressi. Lo scorso anno, a fronte di 31 eventi commessi nel 2020, ne sono stati registrati 48 (+55%), al quale corrisponde tuttavia un decremento del numero dei furti di beni culturali (741 nel 2021 e 720 nel 2020, corrispondente al – 3%).

I luoghi maggiormente colpiti dal fenomeno si confermano gli edifici religiosi (20 nel 2021), ricchi di beni e oggetti artistici, spesso facilmente commerciabili, dislocati sovente in zone periferiche o rurali. Nel 2021, ancora condizionato dal periodo emergenziale, sono proseguiti servizi di controllo del territorio tesi a garantire la prevenzione dei reati in danno dei musei e dei principali monumenti nazionali, sensibilizzando anche i parroci dei luoghi di culto circa la sicurezza anticrimine, secondo le indicazioni contenute nelle “Linee guida per la Tutela dei beni culturali ecclesiastici” disponibili sul sito www.carabineri.it , edite dal Ministero della Cultura, dalla Conferenza Episcopale Italiana e dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

Le attività di contrasto dei Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze agli illeciti, hanno consentito il recupero di beni antiquariali, archivistici, librari e archeologici di pregevole fattura ed il cui valore viene quantificato in circa due milioni e ottocentomila euro. Inoltre, sono state sequestrate opere d’arte contemporanea contraffatte che, qualora immesse sul mercato come autentiche, avrebbero potuto fruttare indebiti guadagni, stimati in quattrocentotrentamila euro.

Nell’anno 2021 sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria 42 persone, di cui 23 per reati in danno del paesaggio; effettuate 17 verifiche sulla sicurezza di Musei, Biblioteche e Archivi; controllati 5447 beni nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, 272 esercizi antiquariali e commerciali, 15 mercati e fiere del settore. Sono stati recuperati: 182 beni antiquariali, archivistici e librari; 708 reperti archeologici; sequestrate 170 opere contemporanee contraffatte.

Il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Firenze, operando sul territorio della Toscana in sinergia con le altre componenti dell’Arma dei Carabinieri e in particolare con il 4° Nucleo Elicotteri di Pisa, nonché con il supporto tecnico delle Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio competenti per territorio, ha assolto alle funzioni di tutela e salvaguardia del patrimonio culturale anche attraverso il monitoraggio dei siti archeologici terrestri e marini, nonché delle aree di interesse paesaggistico e dei sette siti UNESCO della regione.

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Firenze, 2 luglio 2022