Nello spazio espositivo dei Musei Capitolini a Villa Caffarelli 100 opere raccontano l’ultimo imperatore della gens Flavia, amato e odiato in vita e in morte.
È il risultato di un accordo culturale di dimensione internazionale, l’esposizione “Domiziano imperatore. Odio e amore”, aperta dal 13 luglio 2022 al 29 gennaio 2023, coprodotta dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dal Rijksmuseum van Oudheden della città olandese di Leiden, dove è stata ospitata la mostra God on earth. Emperor Domitian, dal 17 dicembre 2021 al 22 maggio 2022.
In continuità con essa, la Sovrintendenza Capitolina ha ora elaborato una diversa articolazione del racconto anche grazie all’aggiunta di nuove opere. Densa di significato è la sede prescelta, legata all’imperatore e da lui restaurata lussuosamente dopo l’incendio dell’80 d.C: il Tempio di Giove Capitolino, sulle cui fondamenta è stata costruita Villa Caffarelli, nuova sede espositiva dei Musei Capitolini.
LA STORIA DELL’IMPERATORE DOMIZIANO
Complessa figura di principe e tiranno, non fu compresa dai contemporanei e successivamente dai posteri, che hanno basato il loro giudizio sulle fonti storiche e letterarie a lui, sostanzialmente, avverse. Più recentemente, l’analisi delle fonti materiali, in particolare epigrafiche, ha restituito l’immagine di un imperatore attento alla buona amministrazione e al rapporto con l’esercito e con il popolo, devoto agli dei e riformatore della moralità degli uomini. Un imperatore che non pretese e non incoraggiò la formula autocratica “dominus et deus”, ritenuta da molti la motivazione profonda del clima di sospetti, terrore e condanne a morte sfociato nella congiura nella quale egli perse la vita.
La violenta damnatio memoriae che, secondo la drammatica testimonianza di Svetonio e Cassio Dione, avrebbe comportato subito dopo la sua morte l’abbattimento delle statue che lo ritraevano e l’erasione del suo nome dalle iscrizioni pubbliche, fu in realtà limitata ad alcuni contesti e non trova conferma nel numero di ritratti giunti fino a noi a Roma e in tutto l’Impero.
LA MOSTRA
Il racconto della vita di Domiziano è affidato alle 58 opere provenienti dalla mostra di Leiden e alle 36 aggiunte per l’edizione romana: ritratti in marmo e in bronzo di personaggi imperiali e di divinità, elementi di decorazione architettonica in marmi bianchi e colorati e oggetti di piccole dimensioni in oro e bronzo.
Tra i prestiti, tutti importanti, risaltano l’aureo a nome di Domizia Longina, moglie dell’imperatore, con la rappresentazione del figlioletto divinizzato del British Museum di Londra; il ritratto sempre di Domizia Longina dal Musée du Louvre di Parigi; il rilievo del Mausoleo degli Haterii dei Musei Vaticani; le teste colossali di Vespasiano e di Tito divinizzati dal Museo Nazionale Archeologico di Napoli e i frammenti del Dono Hartwig del Museo Nazionale Romano. Si aggiungono prestitidalla Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen, laNederlandsche Bank, il Rijksmuseum van Oudheden di Leiden, il BadischesLandesmuseum di Karlsruhe, la Glyptothek di Monaco, oltre ad altri importanti musei italiani.
L’esposizione è arricchita da opere della Sovrintendenza Capitolina normalmente non esposte al pubblico. Tra i reperti dell’Antiquarium si segnala uno dei pannelli con affreschi della domus romana ricomposti all’inizio degli anni Duemila nella “sala E. Pastorelli” del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di via Genova, reso disponibile per la mostra.
Tra le sculture in marmo dei depositi capitolini spiccano due opere poco note provenienti dallo stadio di Domiziano: il torso della statua di Ermete che si slaccia un sandalo, e la testa di giovane satiro ridente coronato di pino. Tra quelle della collezione permanente dei Musei Capitolini ricordiamo il ritratto femminile della “Dama Flavia” (cd. “busto Fonseca”).
Prima opera e icona dell’esposizione, a Leiden come a Roma, è il celebre ritratto di Domiziano conservato nei Musei Capitolini. Da esso parte il percorso espositivo, articolato in 15 sale e sviluppato lungo cinque grandi tematiche: Domiziano, imperatore e caro agli dei; l’esaltazione della gens Flavia e la propaganda dinastica; i luoghi privati di Domiziano, dalla casa natale sul Quirinale al palazzo imperiale sul Palatino e alla villa di Albano; l’intensa attività costruttiva a Roma; l’impero protetto dall’esercito e retto dalla buona amministrazione.
Curata da Claudio Parisi Presicce, Maria Paola Del Moro e Massimiliano Munzi, la mostra ai Musei capitolini è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. L’organizzazione è di Zètema Progetto Cultura.
C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 12 luglio 2022
DOMIZIANO IMPERATORE. ODIO E AMORE
13 luglio 2022 – 29 gennaio 2023
Musei Capitolini – Villa Caffarelli
Tel. 060608
Email: info.museicapitolini@comune.roma.it
www.museicapitolini.org
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