Tutto può accadere a Verona, città simbolo dell’amore. Tutto può accadere sul palcoscenico sotto le stelle dell’Arena, dove “magia” è la parola d’ordine. Così può capitare che una proposta di matrimonio venga fatta davanti al pubblico stupito e in visibilio.
Il Gala Roberto Bolle & Friends giungeva al termine. I protagonisti della serata, tutti massimi interpreti del panorama internazionale, erano allineati in proscenio per riscuotere gli applausi. Timofej Andrijashenko ha estratto una scatolina rossa e si è inginocchiato davanti a Nicoletta Manni. I due Primi ballerini della Scala erano da diversi anni coppia fissa anche nella vita e l’anello di fidanzamento ha sortito baci abbracci e lacrimoni di felicità. Galeotto fu Prokof’ev. I due avevano appena danzato assieme, morbidi, fluidi, leggeri, eleganti nelle candide vesti di Romeo e Giulietta, uno dei momenti più emozionanti del programma che ha alternato novità ad alcune riproposizioni di successo. Il pubblico, esperto, ha saputo cogliere e premiare con consensi i passi più impegnativi dal punto di vista tecnico così come i passaggi coreografici di maggior impatto visivo.
Su tutti, lui, l’immenso Roberto Bolle, la più brillante tra le stelle universali della danza, Étoile del Teatro alla Scala di Milano nonché Guest Artist al Royal Ballet di Londra. Più di ogni altro è riuscito a riempire, con la sua carismatica presenza, lo spoglio e immenso palcoscenico areniano. A Verona ha portato cinque pezzi, da solista o in compagnia di Friends; brani che hanno assunto il sapore di riflessioni intime e personali, condivise con l’anfiteatro quasi sold-out. Una capacità comunicativa affidata non solo alla tecnica potente, ma all’espressività delle braccia, del volto, delle mani. Nulla meno che toccante In our black eyes, omaggio/ricordo a Ezio Bosso su musiche dello stesso compositore scomparso, la cui eredità artistica e la cui voglia di vivere sono state tradotte in forma danzata. O ancora l’inedito Duel, che ha concluso la serata in una disputa tra Bolle e Osiel Gouneo, tra colpi ben assestati e rispetto verso il nemico, svolgendo con lealtà una lotta di mosse fulminee ma anche di belle linee dei corpi muscolosi, su un ritmo martellante, incalzante, in crescendo, scandito dalla batteria di Ezio Zaccagnini.
Alcuni balletti infatti sono stati accompagnati da musiche suonate dal vivo: su piano a coda Marco Samuel ha eseguito in apertura Tre preludi di Rachmaninov, con protagonista Bolle e una compagna più che affiatata, con la quale l’intesa è stata perfetta, la flessuosa ed espressiva Fumi Kaneko (Prima Ballerina del Royal Ballet). La stessa ha in seguito regalato uno dei momenti più alti della serata, con la raffinata interpretazione del cigno nero assieme a Vadim Muntagirov (Primo Ballerino del Royal Ballet). Il pianista è poi tornato in scena per dedicarsi nuovamente a Rachmaninov e infine a Saint-Saëns con Sara Airoldi, primo violoncello dell’Orchestra della Fondazione Arena di Verona.
Il già citato Osiel Gouneo (Principal Dancer del Bayerisches Staatsballet di Monaco) ha dato un’altra dimostrazione di valore in un classico come Don Chisciotte, che ha richiesto tecnica impegno e resistenza soprattutto all’interprete femminile Adeline Pastor (Solista dell’Aalto Ballett di Essen), la quale ha basato l’intera sua prova sulla potenza fisica.
Nella celeberrima Morte del Cigno, Anastasia Matvienko (ex del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo) ha fatto uso magistrale delle punte, e prima ancora ha danzato un pas des deux da Il Corsaro dividendosi i meriti con il già citato Vadim Muntagirov. Ha proiettato nel contemporaneo Toon Lobach, coreografo di se stesso e uno dei migliori interpreti del Gala. Altro momento clou, Caravaggio, un must di Bolle basato sulla riscrittura di Bruno Moretti delle musiche di Monteverdi, condividendo la scena con una intensa Melissa Hamilton (Prima solista del Royal Ballet).
Come era prevedibile, una serata di qualità, da mettere tra i ricordi più belli, e con l’aggiunta inaspettata di un surplus di romanticismo. Il prossimo appuntamento di Roberto Bolle in Arena, già attesissimo, è per il 19 luglio 2023.
Recensione di Maria Luisa Abate
Visto all’Arena di Verona il 20 luglio 2022
Contributi fotografici ©Andrej Uspenski
#bolletour2022