130 reperti archeologici tornano a casa da New York. Sempre dagli USA rimpatriati arazzi, mosaici e moneta aurea, grazie alla sinergia con FBI e con Manhattan District Attorney’s.

NEW YORK
130 reperti archeologici che coprono un arco temporale compreso tra il 2500 a.C. e il VI secolo d.C. eche erano stati fatti oggetto di traffici illegali, sono stati restituiti all’Italia grazie alla collaborazione tra il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e il Manhattan District Attorney’s.

I beni, di grande rilevanza storica e artistica, nel corso di una cerimonia tenutasi a New York il 20 luglio 2022, sono stati formalmente consegnati al Console Generale d’Italia a New York, Min. Plen. Fabrizio Di Michele, alla presenza del Procuratore Distrettuale della New York County, dott. Alvin Bragg, e del Comandante TPC, Generale di Brigata Roberto Riccardi, il quale ha ringraziato il Colonnello Matthew Bogdanos e ai suoi collaboratori. Si tratta della seconda significativa restituzione all’Italia di opere in pochi mesi, dopo i 200 reperti tornati a casa lo scorso dicembre (vedi notizia dettagliata con immagini DeArtes qui).

ROMA
Due arazzi, un mosaico e una moneta aurea: il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e il Federal Bureau of Investigation (FBI) rimpatriano quattro preziosi beni culturali italiani illecitamente esportati negli Stati Uniti.

Presso la Caserma “La Marmora”, sede del Reparto Operativo, Gruppo e Nucleo di Roma del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, la Vice Capo Missione ad interim presso l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia, Christina Tomlinson, ha restituito le opere italiane al Comandante TPC, Gen.B. Roberto Riccardi. Alla cerimonia del 22 luglio 2022 erano presenti anche alcuni rappresentanti dell’FBI presso l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia.

DUE ARAZZI DEL 500
I due arazzi di grandi dimensioni, di manifattura delle Fiandre, risalgono alla metà del XVI secolo e raffigurano l’uno una “Scena allegorica e stemma nobiliare”, l’altro il “Ritorno dell’arca dell’alleanza”. Erano stati trafugati nel febbraio 1995 in una galleria d’arte specializzata in arte tessile antica di Milano e sono stati individuati grazie alla quotidiana attività di monitoraggio del mercato online attraverso la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database del mondo, con oltre 6 milioni di beni censiti.

A distanza di 25 anni dal furto, un arazzo è ricomparso come arredo di una lussuosa casa di ispirazione rinascimentale spagnola a Palm Beach (Florida) e l’altro è stato individuato nel sito di una casa d’aste di Jacksonville, sempre in Florida. Grazie all’intervento dell’FBI, attivato dal Reparto Operativo TPC, i due manufatti sono stati bloccati e messi in sicurezza. All’evidenza della loro provenienza, gli attuali detentori hanno rinunciato al possesso e li hanno restituiti.

AUREO CON TESTA DI NERONE
La moneta raffigura l’imperatore Nerone e, sul verso, la Virtù. Risalente al 60-61 d.C., l’aureo era frutto di rapina a mano armata avvenuta il 20 febbraio 1977 presso la Sala medaglie del Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Nel mese di dicembre 2020, il Nucleo TPC di Torino, con il Comandante Ten.Col. Silvio Mele, ha localizzato la moneta, di straordinario valore per la sua rarità e la particolare conformazione del conio utilizzato, presso un’importante casa d’aste americana dove sarebbe stata posta in vendita nel gennaio 2021. L’attivazione dell’FBI da parte del Reparto Operativo TPC, ha permesso di fermare la vendita e recuperare il bene.

MOSAICO ROMANO DI MEDUSA
L’ufficio FBI di Los Angeles, nel gennaio 2021 ha interessato il Reparto Operativo TPC per effettuare alcuni accertamenti su un mosaico romano localizzato negli Stati Uniti, dove era giunto agli inizi del ‘59, per poi essere rimasto in un magazzino di Los Angeles sin dal 1980.

Il bene segnalato è risultato essere suddiviso in 16 pannelli, 14 dei quali ancora integri, mentre i restanti risultavano frammentati. Le verifiche preliminari condotte da FBI Los Angeles ne hanno ricondotto la provenienza all’area archeologica di Ostia.

Gli accertamenti svolti con la Sezione Elaborazione Dati TPC hanno confermato trattarsi di un mosaico raffigurante Medusa, un tessellato policromo a decoro geometrico con scomparti geometrici formati con pietruzze bianche, rosse e nere, a disegno imitante la stuoia, risalente al II secolo d.C., rinvenuto nel 1892 nell’ambiente “A” della villa del “Quarto di Montebello”, situata al IX miglio della via Flaminia, originariamente composto da sedici pannelli.

Le ulteriori verifiche condotte presso l’Archivio Centrale dello Stato ne hanno attestato la presenza in Italia fino a luglio 1909. Dopo questa data, a causa degli eventi bellici succedutisi nel tempo, se ne erano perse le tracce. Il bene è stato rimpatriato nei mesi scorsi.

M.C.S.
Roma, 22 luglio 2022