Al Palazzo Mediceo, Patrimonio Unesco dal 2013, un’antologica dell’artista che Bernardo Bertolucci volle con sé per le scenografie di Segreti, segreti.
Sessanta quadri di grande formato rappresentano un viaggio esaustivo nell’opera dell’autore: la mostra “Francesco Stefanini. Nel tempo. Opere 1972-2022” apre una significativa finestra sull’arte contemporanea a Palazzo Mediceo, dal 6 agosto al 2 ottobre 2022. Il percorso espositivo presenta un iter cronologico inverso: inizia dalle opere più recenti e torna a ritroso agli anni ’80 e ’90, poi fino ai ’70 che segnarono l’esordio di Stefanini.
Il linguaggio di Stefanini mostra quel sensibile accento di pittura modellata nei rapporti tonali e nei cromatismi sempre ricercati, visibili anche nelle opere più recenti dove il colore e la luce continuano a essere protagonisti della sua ricerca pittorica. Stefanini racconta le pulsazioni di un paesaggio ideale, quasi metafisico, nel quale si svolge l’armonioso dialogo tra natura e pittura: un viaggio nel tempo sospeso e nel pensiero, che si manifesta sulla tela in affascinanti, quanto intensi, bagliori di luce.
Commenta il co-curatore Stefano Cecchetto: «Nei dipinti di Francesco Stefanini, natura e pittura sembrano fatte della stessa materia, perché l’artista che raffigura la realtà riesce sempre a cancellarne il confine visibile, come nel ciclo dei Frammenti con una figurazione rivolta alla poetica dell’infinito, ma anche in quello dei Respiri dove il colore diventa evanescente, quasi un alito vitale di luce. Stefanini applica nella stesura del colore in modo sapiente. In una delicatissima gamma di tinte ‘malinconiche’ che si amalgamano tra loro fino a secernere la luce, l’artista esplora il suo universo visivo dentro alla poetica evanescente di una sintesi figurativa che sembra trascendere dal nulla».
Stefanini, originario di Pietrasanta dove è nato nel 1948, vive e lavora a Volpago del Montello (TV). Dal 1985 è presente nelle più raffinate collezioni d’arte contemporanea. Ha partecipato a oltre trecento collettive e a più di novanta esposizioni personali a Tokyo, Zagabria, Salisburgo, Praga, Vienna, Budapest, Mannheim, New York, Pechino, Brisbane, Sarajevo, Buenos Aires, Perth. Ma periodicamente ritorna in Versilia, dove possedeva una vecchia casa di cavatori a Levigliani sulle Alpi Apuane che l’altro curatore della mostra, Giuseppe Cordoni, aveva così descritta: “Da tempo disabitata, scontrosa ed immersa nei suoi secolari silenzi con le sue riserve di luce e di ombra che avvolgono gli oggetti e gli spazi abbandonati”. Qui, a contatto con la severità e l’asprezza dei luoghi, Stefanini ha sviluppato nel corso di molti anni la sua ricerca sulla luce.
C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 29 luglio 2022
Immagine di copertina: Francesco Stefanini, La tazza del mattino,1990
FRANCESCO STEFANINI. NEL TEMPO. OPERE 1972-2022
6 agosto – 2 ottobre 2022
Palazzo Mediceo
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