I reperti rinvenuti sull’Isola esposti presso l’Aeroporto e nel Museo Vulcanologico di Punta Spadillo.  

I tesori archeologici dell’Isola di Pantelleria, recuperati durante gli scavi nell’Acropoli di San Marco, sono esposti nell’Aeroporto “Italo D’Amico” di Pantelleria, all’interno di un’ampia sala già dedicata ai tesori sommersi recuperati dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Una seconda esposizione è allestita nei locali del Museo Vulcanologico di Punta Spadillo con i reperti provenienti dal sito preistorico di Mursia.

Tra gli oggetti di maggiore interesse spiccano le Teste di Pantelleria, tre teste in marmo del I secolo d.C. rinvenute durante gli scavi nell’Isola, l’antica Cossyra, “ritratti imperiali” che raffigurano Giulio Cesare, l’imperatore Tito e Agrippina.

Per quanto riguarda il Museo Vulcanologico di Punta Spadillo, che appartiene al Parco Nazionale, l’archeologa Valeria Silvia ha allestito uno spazio interamente dedicato al villaggio dell’Età del Bronzo di Mursia. Si inizia con i reperti litici (lame di ossidiana, macine, macinelli e matrici di fusione di asce in tufo vulcanico) fondamentali per la vita quotidiana degli abitanti del villaggio, per passare alle ceramiche realizzate con argilla locale proveniente dalle Favare, e terminare nell’ultima vetrina con il corredo funerario del Sese Di Fresco I, scoperto nel 1995 e che viene esposto per la prima volta.

L’allestimento temporaneo nelle due strutture, inaugurato il 6 agosto 2022, ha consentito di liberare i locali del Castello Medievale di Pantelleria che saranno interessati da interventi di manutenzione straordinaria, e dove i reperti faranno ritorno al termine dei lavori. Durante l’inaugurazione, l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, ha rimarcato che «l’Isola di Pantelleria è un unicum a livello mondiale da preservare e custodire…. Le due esposizioni temporanee mettono in luce, per chi arriva nell’Isola, il potenziale che Pantelleria offre. Reperti straordinari, che provengono dai siti archeologici – a terra e in mare – che raccontano una storia antica e affascinante».

L’iniziativa è stata possibile grazie alla preziosa collaborazione dei responsabili delle missioni archeologiche presenti sull’isola, i proff. Maurizio Cattani e Thomas Schaeffer. Si aggiunge l’azione congiunta svolta dalle istituzioni dell’isola, in particolare l’Aeronautica Militare per il supporto tecnico-logistico, la Marina Militare per l’ospitalità offerta ai reperti da tenere in deposito, l’Enac che ha dato la disponibilità di un locale di grande visibilità per l’esposizione dei reperti più significativi della Soprintendenza del Mare di provenienza subacquea e del Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria provenienti dall’Acropoli di San Marco, nonché al Parco Nazionale con il quale è operativo già dallo scorso anno un protocollo di collaborazione e con il quale si è condiviso un percorso che ha portato alla musealizzazione temporanea nei locali del Museo Vulcanologico di Punta Spadillo. Un prezioso contributo è stato fornito dal Commissario del Parco archeologico di Selinunte Cave di Cusa e Pantelleria, l’archeologo Roberto La Rocca.

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 4 e 6 agosto 2022
Immagine di copertina: Teste imperiali di Pantelleria, photo Salvo Emma

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