I soggiorni in terra d’Arezzo della consorte di Cosimo I de’ Medici. La mostra è in corso alla Fraternita dei Laici, oratorio dei Santi Lorentino e Pergentino.

In occasione delle celebrazioni per il V° Centenario della nascita di Eleonora Álvarez de Toledo (1522-1562), moglie del secondo duca (e primo granduca) di Toscana, Cosimo I de’ Medici, la Fraternita dei Laici di Arezzo, sodalizio che da più di 750 anni partecipa alla vita della città anche attraverso attività culturali e storico-artistiche, fa parte del Comitato per le Celebrazioni della duchessa promosso dal Comune di Firenze (iniziative a Firenze vedi notizia DeArtes qui).

[Bottega di Agnolo Bronzino Ritratto di Cosimo I de’ Medici. Settimo-ottavo decennio del XVI secolo. Firenze, Collezione FGB]

La Fraternita ha organizzato una mostra, a cura di Nicoletta Baldini, dedicata a Eleonora che, a fianco del consorte, fu in terra aretina in più occasioni negli anni fra il 1539 ed il 1544, e ancora nel 1561, nel tempo precedente la morte della nobildonna di origine spagnola avvenuta l’anno successivo a Pisa.

Per dare conto delle visite dei duchi ad Arezzo e alla Verna, nella mostra visibile fino al 2 dicembre 2022 si espongono opere come dipinti, sculture, codici miniati e a stampa, manoscritti, reliquiari, manufatti in ceramica, che illustrano il milieu artistico aretino al tempo della presenza dei duchi in città. Qui, erano Niccolò Soggi e Giovann’Antonio Lappoli – e un Vasari giovane ma già ben inserito nella temperie fiorentina – i pittori chiamati a realizzare gli apparati effimeri, artisti di cui in mostra si trovano opere anche inedite. In un altro segmento dell’esposizione si dà conto dei tanti doni che la duchessa Eleonora indirizzò al santuario della Verna e che, tuttora, sono ivi gelosamente custoditi.

[Giovambattista del Tasso (Firenze 1500-1555) Stemma mediceo
1545-1555. Firenze, Archivio di Stato]

CENNI STORICI
Cosimo ed Eleonora, congiuntisi in matrimonio nel giugno del 1539, iniziarono fin da subito a visitare il Dominio recandosi preferibilmente in quelle zone, come la terra aretina, che avevano necessità di essere rese maggiormente sicure in un momento in cui la corona ducale non era ancora solidamente nelle mani del giovane Medici. Predisporre nuove fortificazioni, entrare in contatto con le recalcitranti classi dirigenti locali, conoscere i popoli e le terre, furono i motivi che mossero la giovanissima coppia a intraprendere tali viaggi.

Come già era stato in occasione del soggiorno di papa Leone X nel novembre del 1515 e poi nelle due visite, nel 1534 e nel 1536, di Alessandro primo duca della stirpe, per accogliere Cosimo ed Eleonora si predisposero ad Arezzo quelle onoranze degne di principi di rango, il cui ricordo si è tramandato non solo nei documenti dell’antico Comune aretino, ma anche nelle memorie di coloro i quali poterono assistere agli ingressi e ai soggiorni dei duchi, e naturalmente nelle pagine di Giorgio Vasari.

[Antonio Selvi (Venezia? 1679-Firenze 1753). Ritratto di Eleonora Álvarez de Toledo, 1739 circa. Firenze, Collezione Giovanni Pratesi Antiquario]

Furono allestiti apparati effimeri, vennero parate a festa le porte della città e, soprattutto, il palazzo dei Priori (attuale sede del Comune) dove Cosimo ed Eleonora vennero ospitati; si misero in scena commedie per “dar piacere” alla duchessa e alla corte di nobildonne come pure ai numerosi membri spagnoli del seguito.

Si assisté poi ad alcune messe solenni soprattutto il 1° agosto del 1540 quando si volle commemorare, nel Duomo di San Donato, la vittoria di Montemurlo. Uno sforzo non indifferente, anche economico, per la città e i suoi Priori ma che, come si apprende dalle parole del Vasari, fu anche occasione per gli artisti aretini di misurarsi con gli scenari di commedie, con apparati effimeri, con quanto, nella dominante Firenze, era ormai usuale ma che per l’appartata Arezzo risultava meno abituale. E, certamente, quei soggiorni ducali dovettero lasciare il segno negli aretini, anche per la ricchezza e la novità delle vesti e delle acconciature della duchessa e delle sue dame al seguito, ma anche per quelle regole di etichetta che verranno introdotte nel ducato proprio da Eleonora.

[Miniatore fiorentino del sec. XVI. San Francesco indica la Trinità (lettera miniata «B»). 1553-1554 (restauro realizzato nel 1711 da fra Regolo da Vorno). Convento della Verna (Arezzo), Archivio, Corali]

Durante questi viaggi, Cosimo ed Eleonora in tre occasioni, nel 1540, nel 1541 e nel 1544,  si portarono anche presso il convento della Verna, sull’impervia montagna donata a san Francesco da messer Orlando Catani da Chiusi in Casentino nel 1213, dove nel 1224 il Poverello d’Assisi ricevette le Stimmate e che, nel tempo, da primitiva povera fondazione si era trasformata in un santuario fra i primi della cristianità. In tale luogo, che lo stesso Alighieri ricorda quale “crudo sasso intra Tevere ed Arno”, i duchi Medici furono accolti dalla comunità dei frati e fu soprattutto Eleonora, donna profondamente religiosa, a intessere fin dal primo soggiorno un rapporto profondo con il convento.

[Niccolò Soggi (Monte San Savino 1478/1479-Arezzo 1552). Cristo coronato di spine, 1515-1520. Arezzo, Collezione barone Enrico Albergotti]

Infatti, dopo aver generato una figlia femmina, Maria, la coppia necessitava di un erede maschio per rendere sicuro il futuro della dinastia e così, Eleonora rivolse le proprie preghiere a san Francesco e pronunciò il voto secondo il quale, qualora avesse messo al mondo un figlio, lo avrebbe chiamato Francesco, in onore del santo, come poi avvenne nell’aprile dell’anno successivo.

Per tale legame Eleonora, in particolare, offrì nel tempo doni al convento, come una serie di codici miniati a Firenze fra il 1552 ed il 1553, patrocinò la costruzione di edifici, dette impulso all’attività della spezieria e infine, oltre ad altre testimonianze di non minore importanza, nel suo testamento dispose un legato di 1000 ducati a favore della fondazione alvernina che annualmente ne avrebbe ricevuto gli interessi.



C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, luglio 2022
Immagine di copertina:
Bottega di Agnolo Bronzino, Ritratto di Eleonora Álvarez de Toledo consorte di Cosimo I de’ Medici.
Settimo-ottavo decennio del XVI secolo. Firenze, Collezione FGB

ELEONORA DE TOLEDO DUCHESSA DI TOSCANA
I SOGGIORNI IN TERRA D’AREZZO DELLA CONSORTE DI COSIMO I DE’ MEDICI
21 luglio – 2 dicembre 2022

Fraternita dei Laici
Oratorio dei Santi Lorentino e Pergentino
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