Al PAV ‘Di rame, cera, ferro, glicini e ghiaccio: 10 anni di paesaggi olfattivi, laboratori e conversazioni’. Installazioni, film, opere luminose, assemblaggi.

Il PAV ribadisce l’attenzione dedicata ai giovani artisti italiani, con la mostra dedicata a Elena Mazzi (Reggio Emilia, 1984, vive a Torino), visibile fino al 23 ottobre 2022. Nei suoi lavori la dimensione locale e quella globale si sovrappongono continuamente, sottolineando il ruolo delle piccole comunità nelle grandi questioni dell’attualità, nelle sfide della contemporaneità e nella storia.

[Elena Mazzi, Copperialities]

La prima tra le piccole comunità presenti nella mostra, a cura di Marco Scotini, è proprio quella del quartiere del PAV, protagonista di Smellscapes, un lavoro incentrato sulla dimensione olfattiva e la cultura materiale, botanica e gastronomica per creare essenze che funzionino come rappresentazioni partecipative e alternative del territorio.

Le opere di Elena Mazzi sollecitano a pensare un nuovo rapporto ecologico tra natura, cultura e mondoattraverso soluzioni poetiche ed estetiche eterogenee: nella mostra convivono installazioni, film, opere luminose, create con fibre tessili frutto di materiali riciclati; o ancora la cera d’api, o assemblaggi di oggetti, spesso di scarto.

L’obiettivo è quello di trovare una risposta non convenzionale alle urgenze ecologiche, al collasso delle biodiversità, cercando nuovi immaginari di interconnessione, intersezione e mutua dipendenza. L’orizzonte del lavoro di Elena Mazzi, nei contenuti e nelle metodologie, è quello di sensibilizzare all’ecologia tutti colori che sono coinvolti in esso, dai partecipanti ai workshop, agli attivisti intervistati, dalle figure professionali con le quali collabora, al pubblico delle mostre. E lo fa smascherando l’apparente separazione tra la scienza o la geopolitica e la vita quotidiana.

[Elena Mazzi, Snow Dragon]

Nell’installazione Copperialities (2022, nata nel 2019 nell’ambito di Scientific Visualizations: Impact on Practice, presso la Libera Università di Bolzano-Bozen), l’artista si concentra sull’utilizzo del solfato di rame in agricoltura (il cosiddetto verderame) per farci avvicinare al complesso lavoro degli scienziati del suolo. Nel progetto sull’apicoltura nomade En route to the South (2015, realizzato in collaborazione con Rosario Sorbello) le api sono messe in parallelo alle storie di migrazione umana.

Nel video The Upcoming Polar Silk Road (2021), accompagnato dall’arazzo Snow Dragon (2019) si trattano fenomeni di interesse globale: come se fosse un finto video promozionale, l’opera racconta lo sviluppo della cosiddetta Nuova Via Polare della Seta, ovvero un progetto di infrastrutture e rotte commerciali nell’Artico promosse dalla Cina: un’operazione che sfrutta lo scioglimento dei ghiacciai causato dal cambiamento climatico. 

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, giugno 2022
Immagine di copertina: Elena Mazzi, En route to the South

DI RAME, CERA, FERRO, GLICINI E GHIACCIO:
10 ANNI DI PAESAGGI OLFATTIVI, LABORATORI E CONVERSAZIONI
15 giugno – 23 ottobre 2022

PAV – Parco Arte Vivente
Centro sperimentale d’arte contemporanea
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