In mostra al British Museum, che ne ha appena curato il restauro, gli antichi vasi in vetro sbriciolati nell’esplosione di Beirut del 2020. I reperti risalgono all’epoca romana, bizantina e islamica.
I frammenti dei bellissimi vasi sono stati accuratamente rimessi insieme presso i laboratori di conservazione del British Museum di Londra e sono esposti come parte dell’Asahi Shimbun Display Shattered glass di Beirut. Gli Asahi Shimbun Display sono una serie di display che cambiano regolarmente, e che permettono di guardare gli oggetti in modo nuovo e diverso. I reperti sono in mostra nella Sala 3 del Museo londinese per un breve periodo, dal 25 agosto al 23 ottobre 2022, prima di fare ritorno in Libano nel tardo autunno.
L’esposizione è il culmine di un progetto di conservazione in collaborazione tra il British Museum e il Museo Archeologico dell’Università americana di Beirut (AUB) iniziato nel 2021 (vedi notizia DeArtes con immagini qui).
Situato a 3 km dal punto della deflagrazione, avvenuta nel porto libanese il 4 agosto 2020, il Museo AUB ha subito gravi danni a porte e finestre. La teca contenente i preziosi reperti, in seguito alla forza d’urto, è caduta al suolo, mandando in frantumi quanto era custodito al suo interno: 72 vasi in vetro risalenti all’epoca romana, bizantina e islamica. A oggi,18 vasi sono stati oggetto di una campagna di recupero di emergenza a Beirut, e 8 sono stati affidati agli esperti del British Museum. Miracolosamente, due vasi sono sopravvissuti alla caduta in perfette condizioni. I conservatori del British Museum e dell’AUB Museum sperano che almeno la metà dei restanti 46 pezzi a Beirut possa essere presto restaurata.
I conservatori del British Museum e dell’AUB Museum hanno concordato di trattare i vasi in modo che risultino strutturalmente sani, ma di lasciare visibili le imperfezioni causate dalla frantumazione: i danni subiti fanno ormai parte della loro storia. Sulla scia di questa decisione, l’illuminazione del display nella mostra viene utilizzata per evidenziare le crepe e le lacune nel vetro che, come cicatrici, testimoniano l’esplosione e la determinazione del popolo libanese a riprendersi e ricostruirsi.
L’allestimento è pensato per accompagnare i visitatori attraverso lo stesso percorso compiuto dai vasi di vetro, dal momento della deflagrazione fino alla loro collocazione nello spazio espositivo. La mostra consiste infatti principalmente in contenuti audiovisivi e comprende filmati realizzati durante le fasi del restauro e interviste registrate con il personale dell’AUB Museum e del British Museum.
APPROFONDIMENTO:
GLI ESITI DELLA RICERCA SCIENTIFICA
Il dott. Andrew Meek e la dott.ssa Joanne Dyer del team di ricerca scientifica del British Museum hanno avuto l’opportunità di condurre analisi che possono fornire informazioni inerenti la fabbricazione e la decorazione dei vasi, che erano finora sconosciute. La frantumazione infatti ha reso accessibili le superfici interne, perciò intonse, dei vasi, che hanno così potuto essere analizzate.
Nessuno dei vasi era originariamente colorato, ma alcuni di essi contengono minime quantità di elementi associabili al vetro colorato (ad esempio cobalto, rame) o opacizzato (ad esempio piombo, antimonio), suggerendo che siano stati prodotti utilizzando del vetro riciclato. Già agli albori della produzione di massa era prassi comune riciclare i vetri rotti, riutilizzando i materiali piuttosto che buttarli via. È incredibile constatare le sorprendenti somiglianze tra le pratiche di riciclaggio odierne e quelle di circa 2000 anni fa.
I vasi di cui si è occupato il British Museum sono estremamente importanti nel raccontare la storia dello sviluppo della tecnologia della soffiatura del vetro in Libano nel I secolo a.C., un periodo in cui la lavorazione di questo materiale subì una rivoluzione. La nuova tecnica permise la produzione in serie di oggetti in vetro in diverse forme, rendendo disponibile un materiale d’élite, anche per un uso comune e domestico.
Sei di questi otto vasi sono stati realizzati con la prima tecnica di soffiatura del vetro, e mostrano una ricerca sperimentale sia nella funzione sia nella forma. Gli altri due vetri risalgono al periodo tardo bizantino – inizio islamico e potrebbero essere stati importati in Libano dai vicini centri di produzione del vetro in Siria o Egitto.
RINGRAZIAMENTI
Questo progetto è reso possibile dal TEFAF Museum Restoration Fund, istituito nel 2012 per sostenere e promuovere il restauro professionale e la relativa ricerca scientifica di opere d’arte museali significative. Inoltre, con il supporto di HENI, Radcliffe Trust, Charlotte Bonham-Carter Charitable Trust, Leche Trust, Thriplow Charitable Trust, Friends of the Middle East Department, Middle East Airlines e il Wakefield Trust.
Il British Museum desidera ringraziare l’Ambasciata del Libano nel Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, l’Institut national du patrimoine, Francia (Inp) e l’Alleanza internazionale per la protezione del patrimonio nelle aree di conflitto (ALIPH) per la loro assistenza nel rendere possibile questo progetto.
M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa The British Museum, 22 agosto 2022
ASAHI SHIMBUN DISPLAYS SHATTERED GLASS OF BEIRUT
25 agosto – 23 ottobre 2022
Ingresso gratuito
The British Museum – Sala 3
Great Russell Street – London WC1B 3DG
Phone: +44 (0)20 7323 8000
Box office:
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Phone: +44 (0)20 7323 8181
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