Prima al Museo del Tessuto di Prato e poi alla Fondazione Sozzani di Milano, la mostra omaggia i creatori della moda anni 60-70, amata dal jet set internazionale.
Geometrie stilizzate, bouquet floreali e fantasie ispirate all’arte, dalle tappezzerie medievali ai Ballet Russes fino a tutte le avanguardie cubiste, pointillisme: il linguaggio di Ossie Clark ha definito la Swinging London con i suoi lunghi e coloratissimi abiti fluidi. Con uno stile inconfondibile – il flower power – anticipatore di tendenze, Ossie era definito “King of Kings Road” per i suoi abiti di ispirazione ’30 e ’40 dal taglio slanciato che rivelavano il décolleté tra movimenti sensuali e giochi di trasparenze. Una carriera breve ma molto intensa, che ha lasciato un segno nella Londra nel periodo compreso tra la minigonna di Mary Quant e il movimento punk sovversivo di Malcolm MacLaren e Vivienne Westwood, dal 1965 al 1974.
Raymond “Ossie” Clark (1942 – 1996) e sua moglie Celia Birtwell (1941) arrivarono a definire il quartiere bohémien della West London, che ospitava la nuova generazione di giovani brillanti e rivoluzionari. Celia disegnava le stampe su leggere crêpes, sete e chiffon e Ossie le trasformava in abiti che conquistarono il jet-set internazionale e la scena pop. Da Brigitte Bardot a Liz Taylor o Verushka, tutti erano affascinati dalla loro moda. E ancora Mick Jagger, Brian Jones, Keith Richards, Jimi Hendrix, Marianne Faithfull, Anita Pallenberg. Eric Clapton, George Harrison, Bianca Jagger e Marisa Berenson.
Sono Mr and Mrs Clark and Percy, nel celebre dipinto (1970-71) di David Hockney alla Tate Britain: il pittore ritrasse Ossie e Celia nella loro casa di Notting Hill, fissando un’istantanea della vita moderna del tempo. Ossie è stato anche il primo designer a ripensare all’idea di “occasione”: per lui gli abiti da sera potevano essere indossati di giorno e viceversa, mentre con i suoi trasparenti chiffon inventò il nude look.
Clark è stato il primo designer a estendere il concetto di performance alle sfilate, proponendole nei luoghi più diversi, come avvenne al Royal Court Theatre nel 1971, con il contributo musicale di David Gilmour, uno dei fondatori dei Pink Floyd. Tra le sue muse, Jane Birkin e Amanda Lear, fino alla stessa Celia da cui si separò nel 1973, per arrivare fino all’ultima collezione A/I 1974 presentata al King’s Road Theatre, che segnò la fine della loro “golden age” e il cambio di un’epoca.
LA MOSTRA
Partendo da un primo importante nucleo di abiti provenienti dalla collezione e archivio di Massimo Cantini Parrini, il Museo del Tessuto di Prato e la Fondazione Sozzani dedicano un’ampia retrospettiva che racconta l’incredibile creatività di queste due figure. Rari capi provenienti dalle collezioni private di Celia Birtwell da Londra e Lauren Lepire da Los Angeles completano l’esposizione.
Con il patrocinio della Camera Nazionale della Moda Italiana, la mostra “Ossie Clark and Celia Birtwell | Fashion and Prints 1965-74”, a cura di Federico Poletti, viene inaugurata il 16 settembre 2022 al Museo del Tessuto di Prato per arrivare dal 16 gennaio 2023 a Milano alla Fondazione Sozzani.
Oltre a presentare una serie di abiti con le stampe iconiche di Ossie e Celia, la mostra racconta il contesto e l’evoluzione del design, dalla boutique Quorum di Chelsea, frequentata dalla gioventù della scena londinese alle performance, tramite una serie di video, foto ed editoriali d’epoca, memorabilia, schizzi e riproduzioni dei disegni, fino a un’esclusiva video intervista con la stessa Celia Birtwell. La quale afferma: «Sono entusiasta di questo progetto che vuole essere una celebrazione della sua vita. È importante mantenere accesa la fiamma di Ossie affinché il suo lavoro non vada dimenticato… È ancora oggi fonte di ispirazione per tante persone e i suoi abiti restano attuali, una visione di una donna sexy e femminile ma mai volgare».
C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 19 luglio 2022
Immagine di copertina: Jim Lee, Ossie Clark, Aeroplane, 1969 (C) Jim Lee
MR & MRS CLARK
OSSIE CLARK AND CELIA BIRTWELL. FASHION AND PRINTS 1965-74
Prato: 17 settembre 2022 – 8 gennaio 2023 (inaugurazione 16 settembre)
Milano: 16 gennaio – 10 aprile 2023 (inaugurazione 15 gennaio)
Museo del Tessuto
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+39 0574 611503
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Fondazione Sozzani
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