Disegnati da Patrick Tuttofuoco i trofei per il F1 Italian Grand Prix di Monza 2022, vinti da Max Verstappen, Charles Leclerc e George Russell.

Il progetto, alla sua seconda edizione, nasce dalla collaborazione tra Pirelli e il museo di arte contemporanea Pirelli HangaBicocca. I premi consegnati domenica 11 settembre 2022 a Max Verstappen, Charles Leclerc e George Russell, piloti vincitori del F1 Italian Grand Prix di Monza, sono stati disegnati dall’artista italiano Patrick Tuttofuoco, selezionato da Pirelli HangarBicocca per realizzare il progetto che porta l’arte contemporanea sui circuiti della Formula1. 

[Jonathan Wheatley, Team Manager, Red Bull Racing, Charles Leclerc, Ferrari, 2nd position, Max Verstappen, Red Bull Racing, 1st position, and George Russell, Mercedes AMG, 3rd position, on the podium during the Italian GP at Autodromo Nazionale Monza on Sunday September 11, 2022 in Monza, Italy. Photo by Andy Hone / LAT Images]

Per il secondo anno consecutivo infatti, Pirelli, come title sponsor, ha selezionato, insieme a Pirelli HangarBicocca, un artista italiano a cui affidare la creazione dei trofei di gara da innalzare sul podio, contribuendo a creare un legame tangibile tra l’espressività contemporanea e la costante tensione all’innovazione della Formula 1. Nel 2021 la commissione era stata affidata all’artista Alice Ronchi in occasione del circuito di Imola.

Quest’anno i trofei sono stati concepiti e realizzati da Patrick Tuttofuoco, il quale ha dato vita a una forma astratta e fluida che evoca il concetto di tempo ciclico e rappresenta una riflessione sul tema della dinamica e della velocità. La struttura a nastro e dai colori fluo resi in trasparenza è modellata attraverso un complesso processo tecnologico che prevede una fase di fresatura digitale di un blocco di metacrilato seguita da un momento artigianale per la colorazione.

[Photo by Steven Tee / LAT Images]

Eon – eone in lingua italiana – è il titolo del trofeo che riporta alla più estesa unità cronologica che traccia l’età della Terra. Questa unità di misura si suddivide poi, per convenzione, in ere, periodi, epoche, età. Essa si riferisce dunque a un tempo che va oltre la dimensione dell’uomo e tende all’infinito.

Patrick Tuttofuoco spiega: Il trofeo ha la forma del tempo, di un tempo che tende all’assoluto per la sua ciclicità. Esso rivela una dimensione di continuità e fluidità che si materializza nelle piste di Formula 1. Sono partito da una composizione digitale che trae origine dal Nastro di Möbius dove interno ed esterno coincidono e dove non vi è origine e fine. Partendo da questa immagine, è stato poi realizzato un volume di metacrilato modellato con una fresa numerica. Da questo processo tecnologico scientifico è nata una forma che ha l’eleganza del tempo e la trasparenza di un’energia impalpabile.

Patrick Tuttofuoco è nato a Milano nel 1974, vive e lavora a Milano. Con il suo trentennale percorso artistico è una delle personalità più riconosciute del panorama creativo italiano. Lavora con la scultura, il video, il neon, il disegno, l’installazione e usa la luce e il colore per creare atmosfere ed emozioni, dando origine a spazi fisici e oggetti di ascendenza Pop, dal registro comunicativo e aperto, che paiono usciti da videogiochi in 3D o da film di fantascienza. La pratica di Tuttofuoco, sempre in bilico tra ordine ed entropia, non è mai rappresentazione algida della realtà, ma coniuga elementi scientifici e matematici con interpretazioni degli stati d’animo umani, dimostrando continua apertura ad ambiti diversi del sapere come l’architettura, il design e l’urbanistica. Le sue opere sono presenti in importanti collezioni private e museali internazionali e in progetti permanenti di arte pubblica.

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 15 settembre 2022