Nel cinquantenario del Sessantotto, il Teatro Comunale di Bologna dedica la terza edizione di Bologna Modern – Festival per le musiche contemporanee all’eredità culturale di una stagione rivoluzionaria che ha cambiato la società. “1968-2018” è il titolo del festival che occupe ventisette giornate, dal 2 ottobre al 22 novembre, con oltre quaranta appuntamenti molti dei quali a ingresso libero, articolati in tre sezioni che abbracciano diversi linguaggi sonori per interrogarsi sui profondi mutamenti che il Sessantotto ha innescato nel pensiero artistico e sulla globalizzazione culturale che ne è derivata. Un itinerario di respiro internazionale completato da un omaggio al compositore russo Dmitrij Šostakovič.
Produzione inaugurale di Bologna Modern #03, al centro della sezione incentrata sul Sessantotto, è “Kraanerg”, balletto di Iannis Xenakis (Teatro Comunale 10 e 11 ottobre, ore 20.00; 13 ottobre, ore 15.30) proposto in prima esecuzione italiana nella nuova produzione del Comunale con la coreografia e regia di Luca Veggetti e la direzione d’orchestra di Yoichi Sugiyama. Composto tra il 1968 e il 1969 per un ensemble di ventitre strumenti e nastro magnetico, su commissione del National Ballet of Canada per l’inaugurazione del National Arts Centre di Ottawa, il lavoro riproduce il fermento della rivoluzione socio-culturale del ’68. Un coro di cittadini è in scena accanto ai due interpreti principali, Alice Raffaelli e I-Ling Liu, e ai giovani provenienti dalla Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone” e dall’Associazione per la Cultura e la Danza “8cento”. A introdurre lo spettacolo il 2 ottobre per i Dialoghi intorno all’Opera (Foyer Respighi del Teatro Comunale, ore 18.00), una conversazione tra il compositore Nicola Sani e il filosofo Stefano Bonaga, cui seguono gli interventi poetici a cura del Centro di Poesia Contemporanea dell’Università di Bologna “Alma Mater Stodiorum”.
Intorno a Kraanerg ruotano altre iniziative collaterali fra musica, poesia e mostre. Dal 5 al 19 ottobre nei quattro incontri dal titolo “Ascoltando il ’68: quattro dischi che volevano cambiare il mondo” (Foyer Respighi, ore 18.00), il giornalista Pierfrancesco Pacoda approfondisce il ruolo centrale della musica e dei suoi interpreti nel periodo sessantottino, attraverso l’ascolto di dischi e a visione di filmati e documenti. Dal 3 al 15 novembre (Foyer Respighi / Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, ore 17.00) un ciclo di sei lezioni sui linguaggi del movimento, a cura dell’Università di Bologna e della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, intitolato “Il ’68: parole contro”, approfondisce i cambiamenti della lingua e dei linguaggi nella scrittura, nella creazione artistica e nella comunicazione verbale dal 1968 a oggi. Si aggiunge la mostra curata dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna “1968: L’anno degli studenti” che inaugura il 29 settembre. Infine, il 16 ottobre, lo spettacolo curato dal Teatro Comunale “Revolution’68″ (Foyer Respighi, ore 18.00), tappa conclusiva del percorso di alternanza scuola-lavoro compiuto da settantacinque studenti di tre licei bolognesi all’interno del Teatro. La performance è dedicata agli slogan, alle poesie e alle canzoni del ’68.
La sezione che si concentra sul Duemiladiciotto aspira a essere un’istantanea della creatività musicale contemporanea, che molto deve ai cambiamenti introdotti dalla stagione sessantottina nel pensiero artistico. Una selezione eterogenea di opere e concerti che esplorano, dal jazz alla sinfonica, dall’elettronica al pop, i nuovi territori dell’avanguardia nelle sue diverse declinazioni. Il 19 e 21 ottobre (Teatro Celebrazioni, ore 20.30) viene proposta in prima esecuzione assoluta una nuova commissione del Teatro Comunale di Bologna: l’opera da camera “Cecè”, su musiche di Bruno Moretti e libretto di Roberto Polastri con la regia di Maria Paola Viano, in cui si narra la storia di un tipico figlio del nostro tempo, il “viveur imbroglione” nato dalla penna di Pirandello, abituato a raggirare il prossimo con la spudoratezza dell’Italia dei primi del Novecento, così simile a quella odierna. Lo spettacolo è diretto dallo stesso Polastri, alla guida dell’Orchestra del Comunale di Bologna, con interpreti provenienti dalla Scuola dell’Opera del Teatro. L’opera “Cecè” è preceduta dalla messinscena de “L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello, testo recitato da Andrea Rodi e dagli allievi della Scuola di Teatro di Bologna “Alessandra Galante Garrone”. L’Orchestra del TCBO è ancora protagonista il 27 ottobre (Teatro Auditorium Manzoni, ore 20.30) del concerto sinfonico che vede in programma, accanto a pagine di Jean Sibelius, tre brani di Silvia Colasanti, tra cui una nuova commissione del Comunale intitolata “Tango for David” per violoncello e orchestra (2018), e “The isle is full of noises” dell’islandese Daníel Bjarnason, impegnato anche sul podio; al violoncello il lituano David Geringas, allievo di Rostropovič.
Tra gli altri concerti, “Special Moon” (Teatro Comunale, 12 ottobre ore 20.30), organizzato dalla Fondazione Musica Insieme, con Cristina Zavalloni e una formazione composta da Cristiano Arcelli al sax alto, Simone Graziano al pianoforte, Daniele Mencarelli al basso, Alessandro Paternesi alla batteria e con la partecipazione speciale di Jan Bang al remix. La cantante bolognese spazia da inaspettate interpretazioni di standard jazz alla musica leggera, dal repertorio operistico a quello popolare.
Due gli appuntamenti di AngelicA Festival, con il sostegno del progetto europeo Rock promosso dal Comune di Bologna e in collaborazione con l’Università di Bologna: il 14 ottobre (Piazza Scaravilli, ore 17.00) il “Concerto per 5 pianoforti” – in memoria di Daniele Lombardi, che si svolge nell’ambito di Energie Diffuse, la settimana promossa dalla Regione Emilia Romagna per celebrare l’anno europeo del patrimonio culturale – e il 18 novembre (Foyer Respighi, ore 11.00) il “Concerto per 20 violoncelli” – Bologna Cello Project. Tra gli altri appuntamenti: un pomeriggio con TEDx il 20 ottobre (Teatro Comunale, ore 14.30) per l’edizione 2018 intitolata “Post human”, che vuole esplorare le opportunità, le potenzialità e i cambiamenti che la tecnologia sta apportando alla società; il 22 ottobre (Foyer Respighi, ore 20.30) il concerto del sestetto vocale bolognese Zero Vocal Ensemble; il 30 ottobre (Foyer Respighi, ore 20.30) il giovane talento Michele Marco Rossi è protagonista del concerto per violoncello, elettronica e multimedia, che presenta anche un brano della compositrice Gioia Gurioli commissionato dal Teatro Comunale e proposto in prima esecuzione assoluta.
Un momento di studio e riflessione con il workshop “FERT/ILE: comporre oggi”; progetto a cura del Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna, ideato dagli studenti e dal collettivo In.Nova Fert: cinque lezioni sul comporre dal 25 al 28 ottobre (Foyer Respighi) tenute dai compositori Claudio Ambrosini, Luca Francesconi, Francesco Filidei, Silvia Colasanti e Daniele Ghisi. In.Nova Fert propone inoltre tre concerti con l’Ensemble di Musica Contemporanea del Conservatorio “G. B. Martini” il 25, 26 e 28 ottobre (Foyer Respighi, ore 20.30). Infine, le esperienze più innovative della musica elettronica bolognese prendono vita nelle due serate dal titolo “Martini Elettrico”, a cura delle classi di Musica Elettronica del Conservatorio che, il 23 e 24 ottobre (Foyer Rossini, ore 19.00) reinterpretano due opere storiche di John Cage come “Radio Music” e “Variations VI”, e nuovi suoni e performance frutto del lavoro di giovani musicisti.
La sezione monografica dedicata a Dmitrij Šostakovič è curata dalla Fondazione Musica Insieme. L’omaggio al grande compositore sovietico si apre il 17 ottobre (Cinema Lumière – Cineteca di Bologna, ore 20.30) con la proiezione del film di Aleksandr Sokurov “Viola Sonata”, documentario del 1989 sulla vita di Šostakovič, ma anche affresco di un’intera epoca, che coglie l’artista nella sua quotidianità familiare come nei rovesci professionali seguiti alla censura staliniana. Segue una rassegna di concerti dal 18 ottobre al 22 novembre (Oratorio San Filippo Neri, ore 20.30) in cui l’integrale dei Quartetti per archi di Šostakovič viene eseguito da cinque formazioni emergenti: Quartetto Dàidalos, Quartetto César Franck, Quartetto Noûs, Quartetto Guadagnini e Quartetto Adorno.
Gli eventi di Bologna Modern #03: “1968-2018” nell’ambito della settimana di Energie Diffuse (7-14 ottobre) chiudono il cartellone di Bologna Estate nell’area di Via Zamboni.
C.S.M.
BOLOGNA MODERN #03: “1968-2018”
Festival per le musiche contemporanee
2 ottobre – 22 novembre
www.tcbo.it
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Biglietteria concerti Musica Insieme
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Teatro Auditorium Manzoni
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