Luci e ombre, riflessi e colori, effetto moiré e virtual reality. A Palazzo Strozzi, la più grande mostra mai realizzata in Italia dall’artista, che ha lavorato direttamente sugli spazi del palazzo.
Installazioni storiche e nuove produzioni sovvertono la percezione degli spazi, impiegando l’edificio stesso come strumento per creare arte. Il palazzo rinascimentale diviene un corpo dinamico in cui elementi architettonici come finestre, soffitti, angoli e pareti diventano protagonisti attraverso interventi che utilizzano luci, schermi, specchi o filtri colorati.
“Nel tuo tempo” vede il coinvolgimento di tutti gli ambienti rinascimentali del palazzo attraverso le opere, e l’intervento diretto, di Ólafur Elíasson, uno dei più originali e visionari artisti contemporanei, la cui poliedrica produzione ha abbracciato nel corso della sua carriera installazioni, dipinti, sculture, fotografia e immagini in movimento. Oltrepassando i confini e i limiti fisici di uno spazio, la mostra mette in discussione la distinzione tra realtà, percezione e rappresentazione.
Curata da Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi, la mostra, ideata da Studio Ólafur Elíasson, è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e si inserisce all’interno della Florence Art Week (vedi qui). La mostra si tiene in concomitanza con la presentazione di una nuova installazione site specific dell’artista per il Castello di Rivoli Museo d’Arte contemporanea, che sarà aperta al pubblico dal 3 novembre 2022. Catalogo Marsilio Arte.
LA MOSTRA
CORTILE
Punto di partenza dell’esposizione è Under the weather (2022) opera site specific costituita da una grande struttura ellittica di 11 metri sospesa a 8 metri di altezza, che crea agli occhi dei visitatori un effetto fatto di interferenze visive, simili allo sfarfallio di uno schermo. Mentre i visitatori si spostano nel cortile, l’installazione si trasforma continuamente ai loro occhi, interagendo con ciascuno individualmente.
PIANO NOBILE
Si rivela il dialogo diretto di Ólafur Elíasson con l’architettura attraverso l’utilizzo di luci artificiali, ombre fugaci, riflessi, effetto moiré e colori intensi. Nelle prime tre sale Elíasson si confronta con le finestre del palazzo giocando tra realtà e rappresentazione, presenza e assenza, in un alternarsi di luci, colori e ombre. Proponendo soluzioni che appaiono simili a scenografie teatrali o set cinematografici, l’artista invita a percepire in modo nuovo l’architettura, destabilizzandone la comprensione tradizionale.
Due opere richiamano il tema del cerchio e dell’ellisse introdotto nel cortile: How do we live together (2019) è costituita da un grande arco metallico che invade in diagonale lo spazio di una sala il cui soffitto è rivestito da una superficie specchiante. Solar compression (2016) è costituita da un disco circolare sospeso, specchiante su entrambi i lati, in costante movimento, emanante dal suo interno una luce gialla che inonda l’ambiente. Quella stessa luce è alla base di Room for one colour (1997) dove in uno spazio totalmente vuoto la percezione degli spettatori è alterata dall’immersione nella luce di lampade monofrequenza che trasforma tutti i colori in sfumature di grigio, giallo e nero.
Nel percorso si incontra un’opera iconica della carriera di Ólafur Elíasson come Beauty (1993). L’installazione pone di fronte a uno spettacolare arcobaleno in cui fasci di luce bianca sono scomposti nei colori dello spettro visibile attraverso una cortina di nebbia. Questa apparizione è creata dalla luce proiettata, rifratta e riflessa dalle gocce d’acqua in cui il pubblico è chiamato a immergersi.
Firefly double-polyhedron sphere experiment (2020) è un grande poliedro di vetri colorati verdi, arancioni, gialli, ciano e rosa che nasce dall’interesse dell’artista per i temi della geometria e della luce. È in dialogo con Colour spectrum kaleidoscope (2003) grande caleidoscopio esagonale fatto di specchi dicromatici di vari colori.
STROZZINA
Continua la riflessione di Ólafur Elíasson sulla percezione e sull’utilizzo dell’effetto moiré. Fivefold dodecahedron lamp (2006) è un dodecaedro che contiene un tetraedro di vetro a elevata riflettenza, mentre Eye see you (2006) crea leggeri effetti moiré sulla base della posizione e del movimento di ogni visitatore. Inoltre, nella serie City plan (2018) sette piante urbane sono ricondotte a forme geometriche su specchi che riflettono sette diversi quotidiani locali sostituiti giornalmente, per ripresentare considerazioni sul tempo, tema conduttore della mostra.
Presentata al pubblico per la prima volta è Your view matter (2022), nuova opera dell’artista che utilizza la tecnologia VR (Virtual Reality, cioè realtà virtuale) per sperimentare la percezione umana nello spazio digitale. Indossando uno speciale visore il pubblico entra in un mondo digitale da esplorare, costituito da sei diversi spazi virtuali. Cinque di questi spazi prendono la forma di uno dei solidi platonici (il tetraedro, l’ottaedro, l’icosaedro, il dodecaedro e il cubo), il sesto conduce all’interno di un’immensa sfera. Immersi in una realtà parallela accompagnati da una colonna sonora creata dall’artista, i visitatori possono muoversi in questi spazi virtuali, interagendo con le loro complesse geometrie in una profonda interazione esperienziale, dove le pareti e i soffitti, a volte a colori altre in bianco e nero, brillano con un effetto moiré in continua evoluzione.
M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, 20 settembre 2022
Immagine di copertina: Firefly double polyhedron sphere experiment SET 3
ÓLAFUR ELÍASSON: NEL TUO TEMPO
22 settembre 2022 – 22 gennaio 2023
Palazzo Strozzi
Piazza Strozzi – 50123 Firenze
Informazioni e prenotazioni T. +39 055 2645155
prenotazioni@palazzostrozzi.org
www.palazzostrozzi.org