Esposta al Museo Egizio l’unica lista reale faraonica giunta fino a noi, dopo il restauro in collaborazione internazionale tra Torino Copenaghen e Berlino.
All’estero è noto come “Turin King List”. Nel giorno in cui il mondo dell’egittologia celebra il bicentenario della decifrazione dei geroglifici ad opera di Jean-François Champollion, il Museo Egizio accende i riflettori su uno dei papiri della sua collezione più celebri al mondo. Si tratta dell’unica lista reale d’epoca faraonica scritta a mano su papiro che sia giunta fino a noi.
Esposto prima del restauro in ipogeo, fino al 21 novembre 2022 il Papiro dei Re è protagonista di una nuova saletta al primo piano dell’Egizio. Un’installazione interattiva e un’infografica narrano l’evoluzione del manoscritto, giunto a Torino nel 1824 con la collezione Drovetti e composto da circa 300 frammenti, assemblati in circa 200 anni, grazie all’impegno di diversi studiosi. A dicembre il Papiro dei Re sarà uno dei reperti di punta della mostra che l’Egizio dedicherà alla lingua e scrittura egiziana, che «darà avvio a una nuova metamorfosi del Museo» anticipa la presidente Evelina Christillin.
«La collezione del Museo Egizio unisce luoghi tra loro lontani e parla diverse lingue, così come molti dei curatori che lavorano all’Egizio e degli studiosi internazionali che il Museo richiama a Torino» sottolinea il direttore Christian Greco.
NUOVA RICOLLOCAZIONE DI FRAMMENTI
Alla base del restauro, ci sono gli studi pluriennali dell’egittologo dell’Università di Copenaghen, Kim Ryholt, che ha elaborato una nuova ricostruzione del manoscritto, lavorando a stretto contatto con Rob Demarée, egittologo dell’Università di Leiden, sotto la supervisione di Susanne Töpfer, responsabile della Collezione Papiri del Museo Egizio. A mettere le mani sul Papiro dei Re per dieci settimane a Torino è stata una delle massime esperte al mondo di restauro di papiri, con all’attivo quarantasei anni d’esperienza: Myriam Krutzsch dell’Ägyptisches Museum und Papyrussammlung der Stattlichen Museen zu Berlin, museo diretto da Friederike Seyfried, membro del comitato scientifico del Museo Egizio, che ha sostenuto il progetto di restauro, distaccando a Torino la decana dei conservatori e restauratori della collezione tedesca di papiri.
Tutti i frammenti del Papiro dei Re sono stati ripuliti e consolidati da Krutzsch, dopo l’ultimo restauro avvenuto nel 1930 da parte di un altro berlinese, Hugo Ibscher, quando ancora si usavano inserti di seta di Lione. Una trentina di nuovi frammenti, conservati sempre presso la Papiroteca del Museo Egizio, sono stati inseriti nella trama del manoscritto, mentre alcuni sono stati riposizionati, alla luce dei nuovi studi condotti dal professor Ryholt, grazie al quale l’elenco dei faraoni, in ieratico, distribuiti su 11 colonne, è leggermente mutato.
IL PAPIRO DEI RE
Il reperto ha una storia “torinese” bicentenaria. Tra i primi a riconoscerne l’importanza e a descriverlo fu il padre dell’Egittologia, Jean-François Champollion, che esattamente 200 anni fa decifrò i geroglifici e che nel 1824 giunse a Torino dove si trattenne nove mesi per studiare le collezioni del Museo Egizio, allora agli albori. I frammenti su cui mise le mani Champollion quasi due secoli fa però erano circa una quarantina.
Il recto del papiro conserva un registro tributario datato al regno di Ramesse II, con numerosi alti funzionari dei templi di Sobek e di Amun e diversi sovrintendenti a capo delle fortezze disposte lungo il confine meridionale d’Egitto. È il verso, cioè il retro del manoscritto a rappresentare per gli storici un importante documento. Esso riporta infatti una lista cronologica di tutti i sovrani d’Egitto a partire dalla creazione del mondo per opera degli dèi. Di ciascun sovrano sono ricordati titolo, identità e durata del regno in anni, mesi e talvolta persino giorni.
Secondo questo documento le divinità furono i primi sovrani d’Egitto. Il Papiro dei Re, quindi, inizia con i regni degli dèi Geb, Osiride, Horo, Seth, Maat. Il primo sovrano non divino è Menes/Narmer (3100 a.C.) il cui nome appare nella terza colonna di testo. La lista si conclude con l’ultimo sovrano del Secondo Periodo Intermedio (1650 a.C.).
M.C.S.
Fonte: ufficio Stampa, 27 settembre 2022
IL PAPIRO DEI RE
Esposizione: 27 settembre – 21 novembre 2022
Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino
Via Accademia delle Scienze 6, 10123 Torino
www.museoegizio.it