Al Museo Santa Caterina 41 opere del ‘Divin Pitor’, molte delle quali esposte per la prima volta in Italia.

La Città di Treviso dedica al suo più grande pittore, Paris Bordon (Treviso 1500 – Venezia 1571), definito dallo storiografo veneziano Marco Boschini, il “Divin Pitor” – termine che ha usato solo per Raffaello e Tiziano – la più ampia monografica mai realizzata finora con opere eccezionali, molte delle quali esposte in Italia per la prima volta.

[Paris Bordon, Ritratto di giovane donna © Private Collection, courtesy Galerie Canesso, Paris]

L’esposizione racconta la creatività e la qualità straordinaria della produzione dell’allievo di Tiziano riunendo 41 opere, di cui 34 capolavori tra dipinti e alcuni disegni di Paris Bordon, presentati accanto a testimonianze di Pietro Aretino, Giovanni Battista Cavalcaselle, Luigi Lanzi, Carlo Ridolfi, Giorgio Vasari, che attestano la fortuna critica del pittore.

I prestiti provengono dai più prestigiosi musei del mondo, tra i quali la National Gallery di Londra, il Louvre di Parigi, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, l’Ashmolean Museum di Oxford, le Gallerie degli Uffizi di Firenze e i Musei Vaticani.

Allestita al Museo Santa Caterina dal 16 settembre 2022 al 15 gennaio 2023, la rassegna è curata da Simone Facchinetti, professore Associato all’Università del Salento, e Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze.

Il percorso si articola in otto sezioni tematiche che ripercorrono la varietà e l’originalità dei temi del genio trevigiano, dalle Sacre Conversazioni ai disegni, dai sensuali ritratti femminili e maschili alle rappresentazioni mitologiche, dalle scene sacre delle grandi pale d’altare alle piccole opere destinate alla devozione privata. Tutte le stagioni del pittore sono documentate, a partire dalle testimonianze giovanili segnate dall’influenza di Tiziano, a quelle, personalissime, della maturità.

[Paris Bordon, Ritratto di Thomas Stahel, Musée du Louvre]

È Giorgio Vasari a considerare Paris Bordon l’unico allievo di Tiziano meritevole di attenzione, tanto da dedicargli una lunga appendice nella biografia del Vecellio nell’edizione del 1568 delle Vite. Grazie a Vasari sappiamo che Bordon era anche un ricercato ritrattista. Il più antico quadro datato del genere, che arriva al Santa Caterina dalla Alte Pinakothek di Monaco, risale al 1523, ancora influenzato dall’eredità di Giorgione, modello a cui si era ispirato una volta lasciata la bottega di Tiziano. Nel 1538 Paris è approdato in Francia, a Fointainebleau, alla corte di Francesco I. Nel 1540 ritrae un personaggio originario di Augusta e nello stesso decennio è documentato nella Milano spagnola. Lungo questo periplo si distendono molti personaggi dipinti: collezionisti o committenti.

Numerosi sono i soggetti erotici, eseguiti sulla scia dei fortunati modelli di Tiziano e Palma il Vecchio. Sono quadri destinati ad ambienti chiusi, riservati a committenti sofisticati. Nella maggior parte dei casi sono donne, rappresentate nelle vesti di soggetti mitologici, come Flora o Berenice.

[Paris Bordon, San Giorgio uccide il drago, Città del Vaticano, Pinacoteca Vaticana]

L’affermazione pubblica di Paris Bordon passa anche attraverso la committenza religiosa. A partire dagli anni Venti del Cinquecento il pittore si sposta entro i vasti domini della Serenissima in cerca di lavoro, da Belluno fino a Crema, ai confini del ducato di Milano, per spedire opere fino a Bari. Per la chiesa di San Francesco a Noale esegue il monumentale San Giorgio uccide il drago, oggi conservato ai Musei Vaticani. Per la prima volta è possibile ammirare questo straordinario dipinto dopo un accurato restauro.

I contatti di Paris con Milano si scalano nei diversi decenni, facendo capo alla figura chiave di Carlo di Rho. La Pala Tanzi destinata a Bari discende da intrecci e relazioni maturate nel ducato, tramite Enrico Tanzi, console generale dei milanesi e dei lombardi residenti nel Regno di Napoli.

[Paris Bordon, Annunciazione, Musée des Beaux-Arts, Caen, photo M. Seyve]

Nei lavori successivi, nel corso degli anni Quaranta, Paris introduce scenari architettonici, toccando un apice nel cortile labirintico dell’Annunciazione di Caen, ma risale a un decennio prima la Consegna dell’anello al Doge per la Scuola Grande di San Marco a Venezia.

Un itinerario di confronti, curato dal direttore dei musei cittadini Fabrizio Malachin, permette, infine, di riscoprire i capolavori di Paris Bordon custoditi all’interno della Pinacoteca del Museo Santa Caterina, con documenti inediti e rimandi alle opere disseminate a Treviso e in Veneto.

M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, 15 settembre 2022
Immagine di copertina: Paris Bordon, Venere, Marte e Cupido incoronati da Imeneo
Kunsthistorisches Museum Vienna, photo KHM-Museumsverband

PARIS BORDON 1500-1571 PITTORE DIVINO
16 settembre 2022 – 15 gennaio 2023

Museo Santa Caterina
Piazzetta Mario Botter, 1 –  31100 Treviso
Call Center prenotazioni (obbligatorio per gruppi) Tel. +39 0444 326418
mostraparisbordon@gmail.com 
www.mostraparisbordon.it   |   mostraparisbordon@gmail.com

#mostraparisbordon #mostresantacaterina #santacaterinatreviso #parisbordontreviso