Terminati i lavori di restauro delle facciate e dello stemma di Genova. Apre al pubblico il nuovo spazio del Piccolo Teatro.

 La messa in sicurezza delle facciate che danno su piazza De Ferrari e su piazza Matteotti, il restauro dello stemma di Genova di Domenico Fiasella e l’apertura di un nuovo spazio per il pubblico, il Piccolo Teatro, che entra nel percorso del Palazzo, patrimonio condiviso della città. Fondazione Palazzo Ducale ha presentato gli interventi di restauro compiuti nell’ultimo anno con campagne di grande valore conservativo, che concorrono a valorizzare la memoria di uno dei luoghi simbolo di Genova.

Un atto necessario non solo per la conservazione del palazzo che vive di mostre e manifestazioni, «ma come luogo che ha già insiti in sé valori e patrimoni straordinari», sottolineano Luca Bizzarri e Serena Bertolucci, rispettivamente Presidente e Direttore di Fondazione Palazzo Ducale. I lavori sono stati condotti in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona.

UN PO’ DI STORIA
Palazzo Ducale è un luogo fortemente simbolico per la città. Sede del Doge dal 1339, ha da sempre rappresentato la potenza economica e politica di Genova. Con il consolidamento della Repubblica si dette al Palazzo una veste sontuosa e imponente, di cui fu incaricato, nel 1591,l’architetto Andrea Ceresola detto il Vannone. Il Ducale divenne così una vera e propria sede di Stato, con ambienti di rappresentanza e piazza d’armi. Nel 1777 un incendio devastò in particolare i saloni del Maggiore e Minor Consiglio e la facciata principale. La ricostruzione fu affidata all’architetto Simone Cantoni che reinterpretò gli spazi in chiave neoclassica. Nei primi decenni del Novecento un importante restauro riportò alla luce le tracce medievali cancellando alcuni interventi seicenteschi e ripristinò la facciata dipinta su piazza De Ferrari. Il Ducale di oggi è frutto di un recupero condotto da Giovanni Spalla a partire dal 1980.

IL PICCOLO TEATRO
Questo luogo straordinario, unico nella sua conformazione architettonica, prende il nome dalla destinazione d’uso che gli venne assegnata durante i due ultimi interventi sul palazzo. Si tratta in realtà di una porzione della struttura voltata, espressamente voluta in materiale incombustibile come i mattoni, ideata dall’architetto Simone Cantoni a seguito dell’incendio che nel 1777 distrusse gran parte del palazzo. Autentica meraviglia architettonica dell’epoca, è costituita da un sistema di impressionanti archi parabolici che sostengono una copertura alla genovese a lastre di ardesia. Oggi questo luogo viene restituito alla città come sala per concerti e piccoli convegni davvero unica, con una struttura a gradoni, suggestiva illuminazione e acustica particolare.

L’ingresso al Piccolo Teatro avviene attraverso un’altra importante opera di Simone Cantoni, ad oggi poco conosciuta, la scala ellittica terminante in alto con una lanterna ottagonale. 

L’AFFRESCO CON LO STEMMA DI GENOVA
Intorno al 1637 il celebre pittore Domenico Fiasella, in quegli anni quasi un iconografo ufficiale della Superba, fu incaricato di eseguire “li disegni del arma e cartone grande di essa per far sopra le scale” di Palazzo Ducale, trasposti poi ad affresco dallo stesso Fiasella e dalla sua bottega, sulla parete dello scalone monumentale. L’opera, anche se parzialmente ridipinta, è una delle poche sopravvissute all’incendio del 1777. Riporta lo scudo crociato affiancato da due grifoni e sormontato dalla corona sullo sfondo del gran manto rosso d’ermellino. Più in alto il gonfalone di san Giorgio, cioè il gonfalone ufficiale della citta, forse simile a quello che Fiasella aveva realizzato sempre negli stessi anni affinché sventolasse sulla cima della Torre Grimaldina.

LE FACCIATE
Durante l’inverno 2021-2022 è stato avviato e concluso il restauro del fronte centrale su piazza Matteotti e quello delle superfici decorate verso piazza De Ferrari. Fino alla metà del XVIII secolo piazza Matteotti era chiusa da una “cortina”: il palazzo era una sede di stato, con ambienti di rappresentanza e piazza d’armi. Alla metà del Settecento, venute meno le esigenze difensive, si decise di abbattere la “cortina”, con un effetto sorprendente della visione della piazza. L’attuale facciata è stata realizzata dall’architetto Simone Cantoni fra il 1778 e il 1783 dopo l’incendio del 1777. A Cantoni, considerato uno dei migliori esponenti del primo neoclassicismo nell’Italia Settentrionale, si deve, oltre all’elegante facciata risolta con marmi veri e marmi finti in stucco lucido dalla delicata cromia chiara, anche la ricostruzione delle sale del Maggiore e del Minor Consiglio al piano nobile.

La Facciata di piazza De Ferrari subì importanti modifiche durante i lavori di restauro eseguiti da Orlando Grosso nei primi decenni del XX secolo. Prima, essa doveva presentarsi come una facciata liscia intonacata, sulla quale erano visibili tracce di affreschi seicenteschi. Grosso la rielaborò in stile classicista, regolarizzando le aperture e inserendole all’interno di uno schema di colonne e altri elementi architettonici dipinti. Furono inoltre aperte tre porte per collegare la piazza con il porticato interno del palazzo. La facciata, dipinta nel 1938, risultava in gran parte dilavata al momento del restauro del 1992.

Durante questo intervento è stata ripristinata la decorazione di Grosso, spostando verso l’alto le tre porte in modo da renderle alla stessa quota del cortile interno sul quale si affacciano. La facciata è organizzata su due livelli, scanditi da una decorazione pittorica. Al piano terra si trova, oltre alle tre aperture, una serie di finestroni sormontati ognuno da una finestrella. Il livello superiore riprende lo schema del piano terra, con una nuova serie di finestroni e di finestrelle.

M.C.S.
Fonte: Ufficio stampa, 29 settembre 2022


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