Parte da Palazzo Buonaccorsi il percorso alla (ri)scoperta del maestro del Rinascimento. Restaurata Madonna col Bambino.
Pittore inquieto, sperimentatore, pieno di grazia e di genio, Carlo Crivelli è una delle figure più intriganti del XV secolo. Ignorato da Giorgio Vasari, sconosciuto per decenni, riscoperto e adorato soprattutto dagli artisti preraffaelliti inglesi, conteso dai collezionisti del mondo, Carlo Crivelli emana un fascino fatto di invenzioni sempre diverse, perfezione tecnica e mistero.
Il viaggio alla scoperta delle meraviglie della pittura rinascimentale, attraverso una terra ricca di storia e arte, parte da Macerata, all’interno di Palazzo Buonaccorsi, con 7 dipinti di Carlo Crivelli selezionati con l’intento di riportare nel territorio di provenienza alcune sue opere: il pittore infatti soggiornò nelle Marche dal 1468 al 1495. L’itinerario crivellesco prosegue in otto comuni della Regione Marche che conservano lavori dell’artista o a esso fortemente collegati.
La prima monografica dedicata a Carlo Crivelli (Venezia 1430/1435 circa – Ascoli Piceno? 1495) nelle Marche, sua patria di adozione, è visibile dal 7 ottobre 2022 al 12 febbraio 2023. La mostra “Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose”, a cura di Francesca Coltrinari e Giuliana Pascucci, è stata presentata a Roma, presso l’Accademia di San Luca.
IL RESTAURO DELLA MADONNA CON IL BAMBINO
L’idea della mostra nasce dall’importante restauro della Madonna con il Bambino di Crivelli, custodita a Palazzo Buonaccorsi e presentata ora per la prima volta grazie alla ritrovata leggibilità, insieme a un’importante novità. In seguito ad accurate analisi, e con il supporto di una serie di prove, è possibile ora affermare che l’opera fu eseguita direttamente su tela, portando a escludere l’ipotesi del trasporto da tavola fino a oggi sostenuto.
La scoperta indentifica così la Madonna come l’unico esempio conosciuto di tela dipinta da Crivelli. Inoltre la sfoderatura, che ha permesso l’osservazione diretta del fronte ma soprattutto del retro, ha messo in evidenza che la Madonna era parte di un complesso più ampio, verosimilmente quello descritto da Luigi Lanzi alla fine del Settecento su un altare della chiesa di Santa Croce a Macerata.
LA MOSTRA
Lo straordinario Palazzo Buonaccorsi, progettato nel 1697 da Giovan Battista Contini, allievo di Gian Lorenzo Bernini, raccoglie 7 dipinti, provenienti da musei italiani e non solo, selezionati con l’intento di riportare nel territorio d’origine alcuni lavori di Crivelli e di presentare i più aggiornati contributi di ricerca e indagine.
Accanto alla Madonna con il Bambino di Macerata sono esposti capolavori provenienti da Accademia Carrara di Bergamo, dai Musei Vaticani, dal Museo Poldi Pezzoli di Milano, dal Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma, dalla Pinacoteca Parrocchiale di Corridonia, oltre a un’opera del fratello Vittore Crivelli, custodita nei depositi della Soprintendenza presso Galleria Nazionale delle Marche di Urbino e che sarà restituita a fine mostra alla città di Montegiorgio, da cui proviene.
Catalogo Silvana Editoriale.
ITINERARIO CRIVELLI: MACERATA, CORRIDONIA, SAN GINESIO, SARNANO, MONTE SAN MARTINO, SAN SEVERINO MARCHE, SERRAPETRONA, BELFORTE DEL CHIENTI, CAMERINO.
L’intento è far riscoprire l’opera di Crivelli – tra grandi pale d’altare e opere di formato ridotto per la devozione privata – e il legame con il territorio marchigiano che lo ha ospitato dal 1468 al 1495, dove ha realizzato la maggior parte dei suoi capolavori e sul quale ha proiettato la sua influenza.
Il progetto è sviluppato in collaborazione con Università degli Studi di Macerata, i comuni interessati e le diocesi di Macerata e Camerino, e comprende opere del maestro Carlo Crivelli e di artisti a lui fortemente connessi, come il fratello Vittore Crivelli, l’allievo Pietro Alemanno, i Vivarini, Giovanni Boccati, Lorenzo d’Alessandro da Sanseverino, esempi della tradizione del polittico veneziano sia importata sia realizzata da maestri locali, oltre ad Antonio Solario, erede designato della bottega dell’ultimo dei Crivelli.
FORTUNA CRITICA DI CARLO CRIVELLI
Ignorato da Giorgio Vasari, la fortuna critica di Carlo Crivelli ha dovuto attendere decenni prima di essere riconosciuta. Dalla fine del Settecento molte sue opere entrarono nel mercato antiquario e si avviò la disgraziata scomposizione di alcuni dei suoi polittici marchigiani, oltre all’aggiunta di firme poi dichiarate false. Nell’Ottocento si riaccese l’attenzione sul maestro, ma il mercato antiquario disperse, senza rispetto alcuno, molti capolavori. Oltre alle soppressioni napoleoniche che trasferiscono alcune opere a Milano presso Pinacoteca di Brera, la grande migrazione avvenne verso la Gran Bretagna tanto che a oggi, The National Gallery di Londra conserva il più importante corpus al mondo di suoi dipinti.
Molti e importanti storici dell’arte, negli anni, hanno studiato e scritto di Crivelli, e lo confermano essere uno dei più singolari, inquieti, sperimentali, preziosi, straordinari talenti del XV secolo.
BREVE BIOGRAFIA
Carlo Crivelli, figlio d’arte e fratello del pittore Vittore (con il quale ebbe pessimi rapporti ma da cui fu sempre seguito e imitato), nacque presumibilmente tra il 1430 e il 1435 a Venezia. Ben presto si allontanò dalla Laguna, in seguito a una condanna per concubinato con la moglie di un marinaio. Dei primi anni veneziani non si conservano opere documentate con certezza e si è ipotizzato che Crivelli si fosse formato nella bottega dei Vivarini oppure dei Bellini. Sulla base della sua cultura figurativa e dello stile è invece certa la frequentazione della Padova della metà del 1400, caratterizzata dalla presenza di Donatello e Filippo Lippi e dalla bottega dello Squarcione. Dopo la condanna nel 1457 l’artista viaggiò verso Zara, città croata ai tempi parte della Serenissima; in seguito, seguendo le rotte di mercanti e artisti, giunse a Fermo, nelle Marche e, dopo pochi anni, fissò la sua residenza ad Ascoli Piceno. La sua presenza è attestata in vari centri delle Marche: oltre a Macerata e Ascoli, a Camerino, Matelica, Fabriano e Pergola. Nel 1489 ottenne il titolo di cavaliere, quasi certamente per i suoi meriti artistici. Si ha notizia della morte nel 1495, non è certo se ad Ascoli o a Camerino, da una lettera del fratello Vittore che rivendicava l’eredità.
M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, 4 ottobre 2022
CARLO CRIVELLI. LE RELAZIONI MERAVIGLIOSE
7 ottobre 2022 – 12 febbraio 2023
Palazzo Buonaccorsi
via Don Minzoni 24 – 62100 Macerata (MC)
Musei di Macerata
T. 0733 256 361
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