Al Museo Guggenheim un grande trittico espositivo per riscoprire la Collezione museale nel suo 25° anniversario. Nuove acquisizioni e opere raramente esposte. Riattivato l’Albero dei desideri di Yoko Ono. In prestito a lungo termine un’opera di Yayoi Kusama.
Nel 2022 il Museo Guggenheim Bilbao festeggia il suo 25° anniversario attraverso un’ambiziosa presentazione della propria Collezione in tutte le sale (altre iniziative del 25° nell’ultimo trimestre dell’anno, vedi qui).
Sections / Intersections è concepita come un grande trittico espositivo ed è composta da tre approcci tematici, al contempo autonomi e in dialogo tra loro, che consentono di riscoprire le opere che hanno definito storicamente sia gli interni che gli esterni del Museo. Così, per la prima volta nella sua storia, tutti i piani dell’edificio accolgono in tutti i loro spazi, molti di loro dedicati abitualmente a esposizioni temporanee, una visione panoramica della Collezione che il Museo ha acquisito nel tempo, dalla sua fondazione fino ai nostri giorni.
Marking history al terzo piano, Unfolding narratives al secondo, e Material life al primo piano costituiscono i nuclei tematici di questa gigantesca collettiva, visibile dal 19 ottobre 2022 al 22 gennaio 2023. La mostra è a cura di Lekha Hileman Waitoller, Manuel Cirauqui, Geaninne Gutiérrez-Guimarães, Lucía Agirre e Maite Borjabad, Museo Guggenheim Bilbao.
Tra gli aspetti eccezionali di questo progetto espositivo va segnalata la presenza di opere raramente esposte e di nuove acquisizioni, così come il ritorno in sala di creazioni di grande formato restaurate di recente. Tutto ciò consente ai visitatori di incontrare, sotto una luce rinnovata, opere insigni come Senza titolo (Untitled, 1952-53) di Mark Rothko, Marina (Seestück, 1998) di Gerhard Richter, Disegno murale no 831 (Forme geometriche) [Wall Drawing #831 (Geometric forms), 1997], di Sol LeWitt; Lampo che illumina un cervo (Blitzschlag mit Lichtschein auf Hirsch, 1958-85), di Joseph Beuys; Senza titolo (Untitled, 1988), di Jannis Kounellis, tra alcune delle nuove acquisizioni della propria Collezione.
APPROFONDIMENTO: IL PERCORSO ESPOSITIVO
MARKING HISTORY – TERZO PIANO
Questa sezione ha come protagoniste due punti focali del Museo Guggenheim Bilbao: l’architettura di Frank Gehry e una selezione di opere le quali contraddistinguono momenti chiave della storia dell’arte dopo la Seconda guerra mondiale. Con la chiara ambizione di amplificare arte e architettura, vengono celebrati gli spazi diafani e pieni di luce del piano superiore del Museo attraverso alcune delle opere più notevoli della sua Collezione, che vengono reinstallate rivelando la condizione originale dell’edificio, dopo l’apertura dei lucernari e l’eliminazione delle divisioni interiori aggiunte nel tempo.
Marking history trae ispirazione sia dal patrimonio di opere di artisti individuali, sia dai movimenti artistici ben riflessi nella Collezione, attraverso figure dell’avanguardia che hanno apportato contributi determinanti nel loro ambito. Si trovano, tra le altre, le opere di Cristina Iglesias e di Sol LeWitt; l’astrattismo newyorkese del dopoguerra di Willem de Kooning, Mark Rothko, Lee Krasner, Clifford Still, Robert Motherwell e Ellsworth Kelly; l’evoluzione dell’espressione astratta verso nuovi linguaggi, sviluppati tra il 1960 e il 1980 da John Chamberlain, Cy Twombly, Robert Rauschenberg, Sigmar Polke e Jean-Michel Basquiat; artisti spagnoli che affrontano l’astrattismo come Eduardo Chillida, Jorge Oteiza, Antoni Tàpies, Pablo Palazuelo, Cristina Iglesias e Juan Uslé; l’interesse per i mezzi di comunicazione di massa e per la cultura popolare fonte di ispirazione per James Rosenquist, Andy Warhol, Gilbert & George e Jeff Koons.
La presentazione include inoltre l’ultimo acquisto che è entrato a far parte della Collezione: Mare in aumento (Rising sea) un’imponente scultura metallica dell’artista africano El Anatsui, il quale elabora una tecnica innovatrice per trasformare deitappi di bottiglie di liquore in sculture di metallo. Lavora con una comunità di persone per deformare questomateriale, ritorcerlo, schiacciarlo e poi cucire tra loro gli elementi di alluminio con filo di rame, creando pannelli da unire per formare sculture monumentali. Mare in aumento è una delle ultime e delle due più grandi creazioni e una delle sette uniche sculture di metallo monocrome che ha realizzato fino ad oggi.
UNFOLDING NARRATIVES – SECONDO PIANO
Le opere narrative illustrano spesso eventi religiosi, leggendari, storici, astratti, rappresentativi o mitologici che svelano diversi strati di significato, ricorrendo all’esperienza individuale come mezzo per trasmettere storie condivise, siano esse reali o fittizie. A volte il racconto si articola attorno a temi e personaggi, altre volte è basato su oggetti e materiali quotidiani che posseggono associazioni culturali radicate e, in alcune occasioni, trae origine da invenzioni che attivano l’immaginazione dello spettatore per completarla o metterla in questione.
Il secondo piano riunisce una selezione di opere di venti artisti realizzate tra il 1957 e il 2019 con tecniche come pittura, scultura, fotografia, opere su carta e installazione. Gli spazi di Illustrando narrative vengono presentati sotto forma di capitoli, mediante opere che attraversano molteplici cronologie, movimenti e stili raggruppati tematicamente.
Si trovano installazioni di grandi proporzioni spaziali e dimensioni esperienziali, come quelle di Christian Boltanski e Francesco Clemente, oppure serie singolari della Collezione come quelle di George Baselitz e Alex Katz.
Altre opere sperimentano la materialità e le nozioni di mitologia, simbolismo e storia, come quelle di Joseph Beuys e Anselm Kiefer, o enfatizzano le manifestazioni performative e corporali attraverso il tema, la tecnica e il materiale, come quelle di Yves Klein e Yoko Ono. Espandono le possibilità della narrativa i lavori di Miquel Barceló, Jenny Holzer, Abigail Lazkoz, Juan Luis Moraza, Juan Muñoz, Ernesto Neto, Javier Pérez, Antonio Saura e Julian Schnabel, tra gli altri.
MATERIAL LIFE – PRIMO PIANO, SALA 105
Negli ultimi decenni, l’auge progressivo delle tecnologie dell’informazione ha portato artisti di generazioni e origini diverse a riconsiderare la materialità del nostro mondo, enfatizzando con le loro creazioni la sua realtà tangibile e irriducibile. Attraverso una selezione di opere appartenenti agli ultimi cinquant’anni di arte globale, l’esposizione presenta, quasi come un paesaggio, la forza di questo riconoscimento che è, altresì, un’inesauribile reinvenzione. La risonanza di movimenti storici come l’Arte povera o l’Arte concettuale è chiave nelle elaborazioni plastiche attuali e si fa sentire con particolar forza nell’ambito della scultura, senza escludere altri mezzi e tecniche.
Viene riformulata in modo aperto, più e più volte, la domanda sugli ingredienti essenziali del mondo e sulle loro combinazioni. La sala è pensata come una configurazione possibile di forze e di forme, di materiali carichi di memoria, ma al contempo categoricamente presenti. Convergono in essa creazioni di Doris Salcedo, Gerhard Richter, Mona Hatoum, Richard Long, Asier Mendizabal, Susana Solano, Itziar Okariz e Rodney Graham, tra gli altri.
YAYOI KUSAMA – PRIMO PIANO, SALA 103
Mediante un prestito a lungo termine al Museo Guggenheim Bilbao, la mostra include un’opera dell’artista e scrittrice giapponese Yayoi Kusama (Matsumoto, Nagano, 1929). Figura pionieristica e rinomata della creazione contemporanea, Kusama concepisce l’arte come uno strumento per il cambiamento sociale e utilizza a tal fine la performance, la pittura, il disegno, la scultura, la letteratura, e le sue celebri installazioni immersive, le Stanze degli specchi infiniti (Infinity mirror rooms).
Con la Stanza degli specchi infiniti – Augurio di felicità per l’uomo lanciato da oltre l’universo (Infinity Mirrored Room – A Wish for Human Happiness Calling from Beyond the Universe, 2020), Kusama ci introduce in un’esperienza immersiva. Questo spazio proietta le allucinazioni dell’artista, la necessità di una “auto obliterazione”, e rende il visitatore partecipe del suo universo ossessivo invitandolo a scomparire anche lui nel suo vibrante gioco di luci colorate, che si moltiplica senza limiti sulle pareti speculari di una stanza infinita.
ATTIVAZIONE DELL’ALBERO DEI DESIDERI DI YOKO ONO
(23 ottobre e 31 dicembre)
Prima riattivazione dell’Albero dei desideri dell’artista Yoko Ono dopo la pandemia, in occasione della celebrazione del 25° Anniversario del Museo. Un’opportunità unica per condividere desideri guardando al futuro con entusiasmo ed energie positive. L’opera, che appartiene alla Collezione del Museo, viene presentata in una nuova ubicazione, generando così esperienze e dialoghi differenti. I desideri appesi resteranno esposti fino alla fine dell’anno.
M.C.S.
Fonte: Ufficio Stampa, 20 settembre 2022
Immagine di apertura: Terzo piano
Sol LeWitt Wall Drawing #831 (Geometric Forms), 1997
© Sol LeWitt, Guggenheim Bilbao Museoa, Bilbao, 2022
SECTIONS / INTERSECTIONS
25 ANNI DELLA COLLEZIONE DEL MUSEO GUGGENHEIM BILBAO
19 ottobre 2022 – 22 gennaio 2023
Museo Guggenheim Bilbao
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