Alla Galerie Canesso, dipinti del pittore bergamasco del 600 in dialogo con antichi strumenti musicali. Mostra in collaborazione con Museo alla Scala Milano e Accademia Carrara Bergamo.

A poco più di un secolo dalla sua riscoperta e dopo le mostre antologiche di Bergamo (Accademia Carrara, 1996) e New York (The Metropolitan Museum of Art, 2000), Evaristo Baschenis (Bergamo 1617-1677) si presenta per la prima volta al pubblico francese con uno scelto nucleo di opere che documentano la sua produzione di tema musicale, quella che già in vita gli diede gloria e fama. La mostra dal titolo Evaristo Baschenis (1617-1677). Le triomphe des instruments de musique dans la peinture du XVIIe siècle è visibile dal 6 ottobre al 10 dicembre 2022.

Ideatore di un’iconografia amata sia dal pubblico dell’arte che da quello della musica, Baschenis ha nobilitato il genere della natura morta elevando a protagonisti assoluti i pregiati strumenti della liuteria italiana, delle rinomate botteghe di Brescia, Cremona, Padova e Venezia. La sua ammirazione per questi stupefacenti manufatti si deduce dall’assoluta fedeltà con cui li ritrae “dal vero”, nel musicale gioco delle variazioni plastiche e cromatiche, incorniciati da preziosi sipari come sul palcoscenico di un personale teatro.

Una dedizione che traspare anche dalle firme che il pittore-musicista, con una “trovata” tipicamente barocca, appone sugli strumenti insinuando il dubbio che non li abbia solo dipinti ma addirittura costruiti, emulando gli amati liutai Hartung, Gasparo da Salò, Tieffenbrucker, Sellas. Nella magica immobilità delle sue composizioni, nel velo di polvere che ammanta ogni cosa, si percepisce il senso dell’attesa, come una metafisica meditazione sul mondo, nel silenzio di un tempo sospeso.

Gli studi intrapresi in occasione della mostra hanno portato all’eccezionale riconoscimento, nel libro-parte musicale presente in un suo quadro, di un famoso madrigale del musicista fiammingo Orlando di Lasso (Mons, 1532-Monaco di Baviera, 1594), su versi del sonetto CLIX del Canzoniere di Francesco Petrarca (1304-1374). Un evento raro nella produzione pittorica del tempo, addirittura unico nel corpus di Baschenis, che di norma considera i fogli musicali dei puri fatti pittorici; al tempo stesso una conferma della fortuna di Petrarca e del petrarchismo a Seicento ormai inoltrato.

L’importanza dell’iniziativa promossa dalla Galleria Canesso, in collaborazione con l’Accademia Carrara di Bergamo e il Museo Teatrale alla Scala di Milano che prestano un’opera ciascuno, è testimoniata dall’alta qualità delle opere esposte – tra cui spicca il Trittico Agliardi (1665 ca.), capolavoro indiscusso del Maestro – e dalla scelta curatoriale di porle in dialogo ravvicinato con rari strumenti d’epoca, tra cui un arpicordo di Graziadio Antegnati (1523/1525-1590 ca.), un chitarrone di Giovanni Tesler (attivo ad Ancona tra il 1600 e il 1650), una chitarra di Giorgio Sellas (1585 ca.-1649), un violino di Nicolò Amati (1596-1682), un mandolino attribuito a Giacomo Ertel (1646ca.-1711).

La mostra beneficia del patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Parigi.
Catalogo a cura di Enrico De Pascale, Parigi, Galerie Canesso, 2022.

C.M.
Fonte: sito

EVARISTO BASCHENIS (1617-1677).
LE TRIOMPHE DES INSTRUMENTS DE MUSIQUE DANS LA PEINTURE DU XVIIE SIÈCLE

Galerie Canesso Parigi
26, rue Laffitte – 75009 Paris
Tel : +33 1 40 22 61 71
contact@canesso.com
www.canesso.art