Il pianista celebra il 140° anniversario dalla nascita di Szymanowski: il suo nuovo album rivela la natura multiforme del linguaggio pianistico del compositore.

«Il suo stile doveva molto a Chopin, la sua forma aveva qualcosa di Scriabin, ma c’era già l’impronta di una personalità potente e originale. L’impronta di una personalità potente e originale da percepire nella linea della sua melodia e nelle sue audaci modulazioni» Arthur Rubinstein su Karol Szymanowski.

[Krystian Zimerman(c) Bartek Barczy]

Il pianista polacco Krystian Zimerman (nato nel 1882 a Tymoszówka, oggi in Ucraina) torna alle sue radici per rendere omaggio al connazionale Karol Szymanowski nel 140° anniversario della nascita del compositore. Dopo aver studiato per decenni le sue opere per pianoforte solo, Zimerman presenta un nuovo album con un repertorio ricco e variegato che abbraccia il periodo dal 1899 alla metà degli anni Venti. L’obiettivo è quello di gettare nuova luce su questo aspetto meno conosciuto della produzione di Szymanowski e contribuire a consolidare la sua reputazione di grande compositore di musica per pianoforte.

In questo album è presente anche un forte filo di amicizia che lega sia Szymanowski che Zimerman al leggendario pianista Arthur Rubinstein, e Zimerman all’acustico di fama mondiale Yasuhisa Toyota. Accoppiando il repertorio catturato quest’anno nella sala da concerto progettata da Toyota a Fukuyama con registrazioni inedite effettuate da Zimerman nel 1994, Karol Szymanowski: Piano Works è disponibile su CD, in digitale (anche in audio surround) e in vinile (2 LP).

Zimerman conclude il suo programma con musiche scritte ai tempi dello studio di Szymanowski, iniziando con quattro dei nove Preludi op. 1, alcuni dei quali potrebbero risalire al 1896, quando il compositore aveva solo 14 anni. Masques Op. 34, scritto nella tenuta di famiglia del compositore in Ucraina durante la Prima Guerra Mondiale, riflette sia l’immersione di Szymanowski nella scrittura di Debussy, Scriabin e Stravinsky, sia i suoi viaggi prebellici in Nord Africa e nella regione del Mediterraneo. Opera della massima maturità artistica, ritrae tre figure letterarie: Scheherazade, “Tantris” o Tristano e Don Giovanni. Szymanowski dedicò il movimento “Don Juan” di Masques all’amico Arthur Rubinstein, da sempre sostenitore della sua musica. Molti anni dopo, Rubinstein divenne amico e mentore del giovane Krystian Zimerman.

Seguono quattro delle sue venti mazurche op. 50 (1926-31), l’unica serie che può essere paragonata nella sostanza a quelle di Chopin. Ricchi di una complessa scrittura ritmica, di armonie cromatiche e di ricche tessiture, che pongono notevoli sfide tecniche all’esecutore, i brani sono stati in gran parte ispirati dalle canzoni e dalle danze popolari dei Monti Tatra. Zimerman conclude con le squisite Variazioni su un tema popolare polacco op. 10, un’opera che valse al compositore un breve successo da parte della critica polacca dopo la sua prima esecuzione nel 1906.