A Stabiae riemerge parte del sistema idrico dell’impianto termale e del gioco d’acqua dell’impluvium di Villa Arianna. Accordo internazionale con Arles antica.

Un serbatoio in piombo decorato, straordinario per le caratteristiche di conservazione e per le decorazioni a vista: anche l’antica Stabiae rivela eccezionali reperti sulla vita quotidiana d’epoca romana. Elementi del sistema idrico sono riemersi nel corso dei lavori in corso a Villa Arianna. La pulizia archeologica condotta nel peristilio piccolo (giardino colonnato) della Villa ha riportato nuovamente alla luce questo elemento, già individuato circa un decennio fa, che faceva parte dell’antico sistema di distribuzione dell’acqua all’interno dell’edificio.

Il serbatoio rappresenta uno straordinario rinvenimento per l’area vesuviana, per lo stato di conservazione e perché rinvenuto nella sua posizione originaria che consente di apprezzarne il funzionamento. Collegate al pezzo centrale sono emerse due tubazioni che alimentavano rispettivamente l’impianto termale della villa e il gioco d’acqua che probabilmente abbelliva l’impluvio (vasca centrale di raccolta delle acque) presente nell’atrio. Le decorazioni ornavano la struttura che doveva essere parzialmente a vista, per permettere l’accesso alle due chiavi di arresto che consentivano di regolare il flusso dell’acqua o di chiuderlo completamente per consentire le operazioni di manutenzione degli impianti. 

Sottolinea il Direttore Gabriel Zuchtriegel, che «un serbatoio come questo … rientra in quella tipologia di impianti e apprestamenti che possono sembrare quasi moderni per come sono fatti e che hanno sempre destato stupore sin dalle prime scoperte tra Stabia, Pompei e Oplontis. Gli antichi anche in questo caso non hanno rinunciato a un elemento ornamentale, un astragalo in rilievo, che forse caratterizzava la bottega che l’ha prodotto, a mo’ di un marchio moderno…».

Il reperto, posto nel giardino a pochi passi dall’ingresso dell’atrio, è visibile all’interno del cantiere per alcune settimane prima della definitiva musealizzazione in situ, a partire da mercoledì 26 ottobre dalle 15 alle 16 nell’ambito delle iniziative dei “Cantieri aperti” del Parco archeologico, senza obbligo di prenotazione. Ingresso gratuito.

FIRMATO ACCORDO DI COOPERAZIONE POMPEI / ARLES ANTICA
L’accordo di cooperazione internazionale tra il Parco Archeologico di Pompei e il Dipartimento di Bouches-du-Rhône (Bocche del Rodano)/ Museo dipartimentale di Arles antica è stato sottoscritto il 27 ottobre 2022.

Alla firma della convenzione tra il Direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, e la Présidente del Dipartimento di Bouches-du-Rhône, Martine Vassal, che ha fatto seguito a una visita al sito, erano presenti il Console Generale della Francia a Napoli, Lise Moutoumalaya, il Sindaco di Arles, Patrick De Carolis, il Sindaco di Pompei, Carmine Lo Sapio, assieme alla Direttrice del Centre Jean-Bérard, Valérie Huet.

Il Museo dipartimentale di Arles, che dipende dal Dipartimento di Bouches-du-Rhône, conserva le opere e le testimonianze dell’antichità della città di Arles e della sua regione. La collaborazione con il Parco archeologico di Pompei nasce attorno alle somiglianze osservate tra i dipinti pompeiani e gli affreschi della “Casa dell’Arpista“, una dimora in stile pompeiano risalente al I secolo a.C, rinvenuta nel sito de La Verrerie ad Arles che presenta eccezionali decorazioni di primo stile in frammenti ricomposti.

L’accordo, finalizzato alla realizzazione di programmi di valorizzazione reciproca del patrimonio, oltre agli scambi sui processi di restauro e conservazione, si espliciterà concretamente nell’organizzazione di esposizioni temporanee, nel prestito reciproco di opere, nell’organizzazione di seminari e di riunioni scientifiche, nella produzione di pubblicazioni e in generale nello sviluppo di attività culturali, educative e mediatiche per il pubblico.

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 24 e 27 ottobre 2022

www.pompeiisites.org