Al m.a.x. museo l’opera grafica di Burri, Vedova, Kounellis, Paolucci, Benedetti. In mostra oltre 20 grafiche di ciascun autore, una lastra tipografica e un lavoro significativo.

La mostra materia, gesto, impronta, segno propone un excursus sulla ricerca grafica di cinque personalità di spicco nella cultura del Novecento: Alberto Burri, Emilio Vedova, Jannis Kounellis, Flavio Paolucci e Mario Benedetti.

[Alberto Burri, Cellotex3, Serie “Cellotex” 1992. Courtesy e immagine Fondazione Burri Città di Castello]

Ciascuno di questi artisti è un protagonista delle stazioni fondamentali dell’arte internazionale e tutti, seppur nella loro diversità, hanno segnato nuovi e fondamentali sentieri di ricerca visiva. Sono quindi la “materia”, il “gesto”, l’ “impronta” e il “segno” che caratterizzano le loro esperienze espressive e al tempo stesso rendono visibili le tracce di un itinerario artistico.

Conosciuti perlopiù per la loro opera pittorica, tutti e cinque gli autori hanno sempre considerato la grafica come atto artistico di ricerca introspettiva che si esprime attraverso una pluralità di tecniche, dall’acquaforte all’acquatinta, dalla ceramolle alla puntasecca, dalla litografia alla serigrafia per passare poi alle diverse intersezioni del collage e materiali singolari come il carborundum.

[Jannis Kounellis, Senza titolo 2014, Carborundum su carta, Prova d’artista, Courtesy Collezione d’Arte Albicocco Udine. Fotografia Carlo Pedroli Chiasso]

A ciascun autore è dedicata, dal 30 ottobre 2022 al 19 febbraio 2023 (prorogata fino al 16 aprile), una sala del m.a.x. museo di Chiasso, al cui interno si trovano oltre una ventina di grafiche, affiancate a una matrice e a un’opera particolarmente rappresentativa della loro ricerca.

La mostra, curata da Antonio d’Avossa e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo, col patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Lugano, è organizzata in collaborazione con la Fondazione Alberto Burri di Città di Castello, la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia, l’Archivio Kounellis di Roma, la Fondazione Art Collection Ghisla di Locarno, Stamperia d’arte Albicocco di Udine e gli archivi degli artisti Flavio Paolucci di Biasca e Mario Benedetti di Bergamo.

Catalogo bilingue (italiano-inglese) Skira Milano-Ginevra.

[Flavio Paolucci, Le forme chiuse, 2015. Courtesy collezione dell’artista, Biasca. Fotografia Massimo Pacciorini]

APPROFONDIMENTO: I CINQUE AUTORI
Alberto Burri (Città di Castello 1915 – Nizza 1995) è il grande protagonista europeo della stagione artistica che viene denominata Informale. Egli utilizza nelle sue opere jute, ferri, legni e plastiche, riportando la riflessione su quella base oscura della vita che caratterizza anche il passaggio traumatico del tempo. La sua opera grafica ripercorre con coerenza e continuità, e soprattutto con forza visiva materica, tutto il suo itinerario artistico.

Emilio Vedova (Venezia 1919 – 2006) pittore e incisore nella sua ricerca rappresenta l’esigenza e al tempo stesso l’evidenza del gesto quale atto fondante dell’espressività artistica a valenza di denuncia sociale. La sua produzione grafica racchiude singolari procedure di tecniche a sottolineare il valore di severità del mezzo espressivo, che porta a riflettere sulla sofferenza collettiva e sociale.

Jannis Kounellis (Pireo 1936 – Roma 2018) esponente di primo piano del movimento di Arte Povera, sviluppa e coniuga attraverso le impronte dei materiali adottati – a modalità performative – una ricerca artistica singolare con approccio sensoriale. Nella grafica applica il concetto delle tracce, lette negli oggetti semplici del quotidiano, che rappresentano e veicolano il significato della storia vissuta e dell’emozione evocata da questa.

[Mario Benedetti, Colori del nero, 2019. Courtesy e immagine archivio dell’artista, Bergamo]

Flavio Paolucci (Torre 1934, con atelier a Biasca), nella sua ricerca fa un costante riferimento segnico agli elementi naturali; la sua pittura, scultura e grafica costituiscono un insieme, un percorso singolare in cui elementi materici rinvenuti nella natura ticinese divengono il linguaggio dell’arte. In un equilibro silenzioso di alto valore compositivo esprime un sottile sentimento dei valori di vita dell’uomo.

Mario Benedetti (Terni 1938, con atelier a Bergamo), riprende il valore fondante del segno quale espressione artistica di una realtà percepita e modernamente perduta. La sua grafica, spesso di grande formato, utilizza prevalentemente il colore nero, quale valore di deposito memoriale che coniuga i significati profondi tra il visibile e l’invisibile.



C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa ottobre 2022
Immagine di copertina: Emilio Vedova, Triangoli crocifissi 1982
Courtesy Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, Venezia
Foto Paolo Mussat Sartor, Torino

MATERIA, GESTO, IMPRONTA, SEGNO
L’OPERA GRAFICA DI BURRI, VEDOVA, KOUNELLIS, PAOLUCCI E BENEDETTI
30 ottobre 2022 – 19 febbraio 2023 (prorogata fino al 16 aprile)
(entrata gratuita ogni prima domenica del mese)

m.a.x. museo
Via Dante Alighieri 6 – 6830 Chiasso (Svizzera)
+41 (0)58 122 42 52
info@maxmuseo.ch
www.centroculturalechiasso.ch