Tutti gli spettacoli paiono magnifici nelle parole di presentazione, pochi lo sono per davvero. Ha corrisposto e anzi ha superato le aspettative questo allestimento straordinario, avente tutti i crismi dei migliori musical, confezionato con cura certosina e uno spiccato senso del teatro. La trasposizione su ghiaccio della storia d’amore più famosa di sempre, “Romeo & Juliet”, dopo il successo riscosso in Russia con oltre un milione di spettatori nello scorso anno, ha debuttato a Verona come prima tappa europea. Il palcoscenico dell’Arena ha agevolmente ospitato l’imponente costruzione scenografica e, davanti a essa, una pista di pattinaggio di quasi mille metri quadri. Ilya Averbukh, ex campione del mondo e argento olimpico a Salt Lake City, organizzatore di manifestazioni di caratura internazionale, ha messo in scena le star sui pattini, tra cui sei medaglie d’oro olimpiche e dodici campioni del mondo, che non si sono risparmiate nelle difficoltà tecniche, dai salti alle trottole ai sollevamenti, unite a doti recitative insospettabili in quella che di fatto è una disciplina sportiva. Agli atleti si sono aggiunti attori, musicisti, cantanti, ballerini, acrobati e circensi: in tutto un centinaio di artisti a dare vita a una serata dalle suggestioni indimenticabili.
La colonna sonora si è dipanata tra incalzanti ritmi rock, canti ispirati alla vocalità ortodossa e citazioni classiche tra le quali non poteva mancare il “Romeo e Giulietta” di Prokof’ev, oltre a Mozart, Bach, Mendelssohn innestati sulle musiche originali composte da Roman Ignatiev. La base registrata, purtroppo amplificata a un volume smisurato per quegli spettatori che si trovavano vicini al palco, è stata intervallata da esecuzioni dal vivo di voci soliste e di un piccolo ensemble strumentale. Oltre che abile organizzatore, Averbukh ha dato prova di essere un valente coreografo, ideando passi che hanno coniugato splendidamente la tradizione del pattinaggio con quella della danza, e hanno efficacemente delineato i caratteri dei personaggi, emersi vividamente.
La vicenda immortalata da Shakespeare è stata evocata da frate Lorenzo, Aleksey Tikhonov, colui che darà a Giulietta, deliziosa nell’esuberanza adolescenziale raffigurata da Tatyana Totmianina, la pozione per fingersi morta e, nelle intenzioni, poter poi fuggire assieme a Romeo, l’appassionato Maxim Marinin. Frate Lorenzo è stato immaginato come un paladino del bene trovatosi a lottare e infine a perdere la battaglia contro il male, personificato da una rossa creatura demoniaca. Le loro schermaglie si sono sommate a quelle a fil di spada tra Capuleti e Montecchi, tra Tebaldo e Mercuzio, con i solisti Roman Kostomarov, Alexei Yagudin, Albena Denkova e Maxim Stavinsky. Incalzante il dinamismo del ritmo narrativo, senza pause nemmeno per lasciar scrosciare i meritati applausi, ricco di elementi susseguitisi incessantemente, tra scene e controscene testimonianza di fantasia e creatività inesauribili. Molti i quadri spiritosi, dal cuoco intento a rimestare un pentolone fumante, alle governanti con i bianchi mutandoni che spuntavano da sotto le gonne, fino a passi a due con manichini di pezza in abiti maschili che le donne hanno mosso a loro piacimento e infine gettato via tra le risate del pubblico. Alle spalle della bianca pista, sulle scale e i camminamenti del castello stilizzato, si sono mossi i figuranti, si sono svolti numeri acrobatici in altezza e i monocicli sono usciti per avventurarsi con le ruote sul ghiaccio, alla luce di suggestivi giochi di colori, fumi e autentiche fiamme, elemento ricorrente simbolo per antonomasia della passione d’amore.
Tra i vari effetti speciali era prevista una pioggia “vera” frutto delle più avanzate tecnologie. Vendicativo, Giove Pluvio ha imperversato durante il pomeriggio e buona parte della serata, disturbando gli spettatori e ponendo a dura prova la muscolatura sottoposta a tensione degli atleti. I quali hanno portato a compimento l’intero spettacolo con encomiabile serietà professionale. A conclusione, tolti i costumi di scena e spenti i riflettori, l’intero cast si è presentato alla ribalta in jeans e T-shirt e con i piedi nudi sul ghiaccio.
Lo spettacolo in Arena ha costituito uno degli eventi del “Russian Season”, progetto culturale internazionale promosso dal governo russo in collaborazione con il Ministero della Cultura, che nel 2018 coinvolge l’Italia con quaranta appuntamenti di arte e musica in varie città. Al termine di “Romeo & Juliet” il Sindaco di Verona Federico Sboarina ha salutato gli ospiti e dato appuntamento al forum economico euroasiatico atteso nella città scaligera a fine ottobre. Ha infine fatto il suo ingresso a sorpresa Toto Cutugno, anch’egli incurante della pioggia, per omaggiare i due Paesi cantando “L’italiano” e alcune famose melodie russe.
Recensione di Maria Luisa Abate
Contributi fotografici della produzione e di MiLùMediA for DeArtes
Visto all’Arena di Verona il 6 ottobre 2018 nella Stagione extra Opera Festival
Lo spettacolo replica al Palavela di Torino il 19-20 ottobre 2018 e nel 2019 sarà in tournée in USA e Cina