AL PAV, l’arte come modalità di comunicazione e azione politica.

Nella cornice di Artissima (vedi notizia DeArtes qui) il PAV – Parco Arte Vivente ha inaugurato Tierra, mostra personale di Regina José Galindo, artista guatemalteca (vincitrice, tra gli altri premi, del Leone d’Oro alla 51.a Biennale di Venezia come miglior giovane artista) che da più di vent’anni indaga il tema della giustizia sociale attraverso pratiche performative il cui baricentro espressivo si situa nella relazione tra il corpo e l’ambiente.

La mostra, a cura di Marco Scotini, dal 5 novembre 2022 al 26 febbraio 2023, ripercorre la ventennale carriera di Galindo, focalizzandosi sui modi in cui ogni suo contatto con gli elementi naturali vada letto in chiave intersezionale e militante. E tra tutti gli elementi naturali, la terra che dà il titolo alla mostra ha un suo particolare statuto: l’approccio di Galindo si sottrae a qualsiasi declinazione essenzialista del rapporto tra terra e corpo femminile, anticipando e influenzando le più recenti tendenze della ricerca artistica ecofemminista. Il percorso espone i risultati di un approccio evolutosi nel corso degli anni, dal focus iniziale verso le problematiche politico-sociali guatemalteche, all’attenzione (site-specific) verso i contesti e le comunità con cui l’artista si trova a interagire. La performance realizzata in occasione dell’opening, ha connesso il percorso espositivo all’attuale crisi umanitaria ed energetica.

Originaria di Guatemala City (1974), Regina José Galindo utilizza il corpo come strumento privilegiato di una pratica artistica intensa, inaugurata alla fine degli anni Novanta. Lontana dalle ricerche formali condotte nelle scuole d’arte tradizionali, sin da subito Galindo utilizza l’arte come modalità di comunicazione e azione politica: nata e cresciuta durante la lunga dittatura militare guatemalteca, assiste sin dalla più tenera età a una guerra civile connotata da feroci pratiche repressive, sino alla pulizia etnica nei confronti delle popolazioni indigene.

Cuore fisico e concettuale della mostra, la performance Tierra (2013) testimonia il trauma che innerva la memoria del suo popolo. Un trauma in cui la terra è baricentro di crimini consumati aggredendo i corpi: la pala meccanica che scava una fossa attorno al corpo di Galindo, allude alle fosse comuni in cui i militari gettavano oppositori politici e persone indigene.

Parallelamente, in Mazorca (2014) l’azione predatoria e violenta rappresentata dalla pala meccanica si trasla in quattro uomini che recidono con un machete le piante intorno al corpo dell’artista, in piedi al centro di un campo di mais. Le strategie repressive dei militari annoveravano proprio la distruzione dei campi, fondamentali per il sostentamento della popolazione indigena.

Nel periodo di apertura al pubblico della mostra, su prenotazione, le AEF Attività Educative e Formative del PAV propongono alle scuole e ai gruppi l’attività laboratoriale Patchwalking – Creazione di nuovi territori OMGFree (necessaria la prenotazione: 011 3182235 – lab@parcoartevivente.it )

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, 31 ottobre 2022
Immagini di copertina: Regina José Galindo, Raíces, 2015 e Mazorca 2014
Courtesy the artist and Prometeo Gallery Ida Pisani, Milan-Lucca

Regina José Galindo TIERRA
5 novembre 2022 – 26 febbraio 2023

PAV Parco Arte Vivente
Via Giordano Bruno 31 – 10134 Torino
+ 39 011 3182235
www.parcoartevivente.it